Cresciuto a New York, pubblicò il suo primo problema scacchistico all'età di quindici anni. Era un buon giocatore ma non ad altissimo livello. Partecipò ad un solo torneo importante, Parigi1867 (vinto da Ignatz von Kolisch davanti a Simon Winawer e Wilhelm Steinitz), nel quale si classificò =9º con Rosenthal su 13 partecipanti.
Come compositore di problemi di scacchi ha invece raggiunto un livello tale da venir considerato come un'icona in questo campo. Compose principalmente problemi in tre o più mosse, ma anche in due mosse. Oltre ad una notevole originalità, i suoi problemi hanno a volte degli spunti umoristici, oppure la soluzione si svolge come una divertente storiella.
Creò anche problemi "ad hoc", cioè riferiti ad eventi particolari. In occasione del match per il titolo mondiale tra Steinitz e Zukertort del 1866, compose un problema di scacco matto in due in cui i pezzi formano le lettere " Z " e " S ", le iniziali dei due contendenti. Inoltre si può risolvere sia con mossa al bianco che al nero. Una composizione che ben esemplifica la sua genialità in questo campo (vedi diagramma sotto). Compose alcuni problemi assieme al problemista e amico William Shinkman.
Loyd è famoso anche per aver inventato il popolare gioco del quindici, ma ultimamente alcuni studiosi hanno avanzato l'ipotesi che non sia stato veramente lui a crearlo, ma che abbia solo modificato una versione preesistente[1]
Sam Loyd amava molto il tangram, e pubblicò un libro con centinaia di configurazioni originali, corredato da una storia fantasiosa sulle origini di questo rompicapo.
Si sposò con Addie J. Coombs di Utica, con la quale ebbe quattro figli: un maschio, Sam, e tre femmine. Una di esse si sposò con il problemista Darso James Densmore.
Nel 1914, dopo la sua morte, il figlio Sam Loyd Junior pubblicò la Cyclopedia of Puzzles, una raccolta che contiene 5.000 suoi problemi e rompicapi.[2]
Alcuni problemi di Sam Loyd
Excelsior, 1861
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Il bianco muove e dà matto in cinque
Soluzione: 1. b4!
minaccia 2. Tf5 seguita da 3. Tf1#, oppure 2. Td5 e 3. Td1#
l'immediata 1. Tf5 oppure 1. Td5 sarebbe seguita da 1. ...Tc5 con inchiodatura della torre.
le mosse alternative 3. ...Af6 e 3. ...Ag5 non sono migliori: 4. cxb7 e a qualsiasi mossa segue 5. bxa8=D matto oppure 5. bxa8=A matto.
Loyd frequentava spesso il "Manhattan Chess Club" di New York, ed aveva un amico disposto a scommettere che sarebbe sempre stato in grado di dire quale pezzo avrebbe dato matto nella sequenza principale della soluzione.
Loyd compose il problema del diagramma a fianco, scommettendo che l'amico non avrebbe saputo indicare il pezzo o pedone con la più alta probabilità di "non" dare matto nella linea principale. L'amico scelse subito il pedone in b2, ma perse la scommessa.
In seguito sono stati composti altri problemi, e anche alcuni studi, che prevedono la promozione di un pedone partente dalla casa iniziale. Questa manovra è detta tema Excelsior.
The Steinitz Gambit, 1903
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Matto in tre mosse
Soluzione: 1. Re2!!
1. ...Rxe4 2. Ad3+ Rd4 3. Tf4#
1. ...Rd4 2. Tf4+ e5 3.Cxg3#
1. ...f1 = C+ 2. Tf2+ Rxe4 3.Ad3# (o d3#)
e infine il seguito più sorprendente: 1. ...f1=D con scacco doppio
2. Re3 !! il nero può dare ora ben dieci scacchi, ma il bianco risponde sempre con lo scacco matto!
Loyd compose questo problema per celebrare il famoso «gambetto Steinitz»
(1. e4 e5 2. f4 exf4 3. Cc3 Dh4+ 4. Re2). Questa variante del gambetto di re è considerata scorretta dalla teoria, ma la sua confutazione non è facile. Steinitz la impiegò diverse volte e con successo, per esempio nell'ultima partita del campionato del mondo 1886 contro Zukertort.
Nel 2000 la rivista olandese « Probleemblad » incluse questa composizione tra i candidati al titolo di "Problema del Millennio".[3]
Da notare che i pezzi sono disposti in modo da formare a sinistra la lettera Z (iniziale di Zukertort), e a destra la lettera S (iniziale di Steinitz). Inoltre il problema si può risolvere sia con mossa al bianco che con mossa al nero.
1. ... Aa2 la risposta migliore; se 1. ...Txb8 2. Ce5 e il nero non può parare le due minacce 3. Cf7# e 3. Cxg4#); se 1. ...Af5 2. Cf7+ Rh6 3. Cfg5#; se 1. ...gxf3 2. Dxa8 e poi 3. Dh8#.
2. Dh2! Dopo aver provocato il blocco della casa a2 il bianco può realizzare l'idea di dare matto con 3. Rxg4# (o Rg3#); se avesse giocato subito Dh2 il nero si sarebbe difeso con 1. ...Ta2!
N. 4 – Sam Loyd, 1858
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Matto in tre mosse (7 + 4)
Soluzione: 1. Rd2!!
in una posizione aperta è difficile immaginare che il bianco possa fare una mossa "tranquilla" come questa, sottoponendosi a diversi scacchi di donna; lo scopo è di evitare lo scacco di cavallo nel seguito 2. Ag4+! Cxg4 3.Th5#.
^Questo problema, pubblicato su 64 Musical World, 1859, è dedicato alle quattro colonne che si dice siano state costruite nel nord dell'India sul luogo di morte di Sissa (o Sessa), il leggendario inventore del chaturanga, da cui derivò il gioco degli scacchi.