Nel novembre del 989, morì l'Arcivescovo di Rouen, Ugo, e suo padre, Riccardo I, secondo Guglielmo di Jumièges propose Roberto come successore[9] e secondo Robert di Torigny lo fece eleggere[10]; ma a questa decisione si opposero i membri del clero, perché, secondo Dudone di San Quintino, Riccardo non era sposato a Gunnora con ritocristiano[11]. Soltanto dopo che i suoi genitori si erano uniti in matrimonio, con rito religioso, nel 990, Roberto poté divenire ufficialmente arcivescovo di Rouen, come ci conferma Guglielmo di Jumièges[12].
Prima di morire, suo padre, nel 996, lo creò conte d'Évreux. Alla morte del padre, questa doppia carica religiosa e laica di arcivescovo e conte, lo rese uno dei personaggi più potenti della Normandia, dopo il nuovo duca, suo fratello, Riccardo II. Il suo nuovo titolo di conte, come ci ricorda Orderico Vitale, gli attribuibva il diritto di sposarsi e Roberto lo esercitò, con grande scandalo[13], anche se già conduceva una vita sessuale poco esemplare[14]; Roberto cercò di compensare con generose elemosine e la ricostruzione della cattedrale di Rouen[14]. Il matrimonio comunque era avvenuto prima della riforma gregoriana, della seconda metà del secolo XI, che imponeva il celibato ai sacerdoti, e dei due concili lateranensi, del 1123, che considerava il matrimonio dei sacerdoti illecito e del 1139, che considerava il matrimonio dei sacerdoti invalido e non più solo illecito.
Il documento n° VII, datato 1012, della Chartes de l'Abbaye de Jumièges (v. 825 à 1204) cita Roberto, arcivescovo di Rouen, tra coloro che controfirmarono uno scambio di proprietà tra due abbazie, col fratello Riccardo II, la madre Gunnora, ed altri[15].
Nel 1028, suo nipote Roberto I di Normandia, figlio secondogenito di Riccardo II, succedette a Riccardo III, come duca di Normandia, con il quale, secondo Guglielmo di Jumièges, iniziò un periodo di conflittualità, per la Contea di Évreux[12] che lo costrinse per qualche tempo a lasciare la Normandia per la corte di Roberto II di Francia[12]. Riappacificatosi, il duca Roberto richiamò in patria il Roberto arcivescovo[12], che poté rientrare nella sua contea.
Nel 1030, secondo il documento n° I del Cartulaire de l'abbaye de la Sainte-Trinité du Mont de Rouen, Collection des cartularies de France sottoscrisse il documento redatto dal nipote, il duca Roberto, della fondazione dell'abbazia della Santa Trinità a Rouen[18].
Nel 1035 il nipote intraprese un pellegrinaggio in Terra santa[17], ma, durante il ritorno, sempre in quell'anno, presso Nicea morì[17]. Duca di Normandia divenne il figlio, Guglielmo, di otto anni[17] e l'arcivescovo Roberto fu reggente del ducato, fino alla propria morte.
Roberto, secondo Roberto di Torigni morì nel 1037[10]. Nella Contea di Évreux gli succedette il figlio Riccardo, come ci confermano le Chartes de l'Abbaye de Jumièges (v. 825 à 1204)[19]; mentre, nell'Arcidiocesi di Rouen, gli succedette il nipote, Mauger[10].
Matrimonio e discendenza
Roberto, dopo essere divenuto conte, aveva scelto come moglie una tale di nome Herleva[14], di cui non si conoscono gli ascendenti[20], che gli diede tre[14] o quattro[20] figli:
Guglielmo d'Evreux[14], che sposò, verso il 1040, Adevisa o Havisa[21][22], figlia secondogenita di Giroie[23], Signore d'Échauffour e di Montreuile e di Gisla di Bastembourg. Adevisa o Havisa era già stata sposata con Roberto di Grentemaisnil[21][22] e che gli diede due figlie[24]:
^il soprannome di danese veniva dato ad un fratello, anche lui di nome Roberto, morto giovane; cfr. Elisabeth Van Houts, The Normans in Europe, Manchester: Manchester University Press, 2008, pag. 92, nota 62
(FR) F. Neveux e P. Bouet - Les évêques normands du XIe siècle, Actes du colloque de Cerisy-la-Salle (1993) - Presses Universitaires de Caen, 1995.
(FR) J. Thieury - Armorial des archevêques de Rouen - Imprimerie de F. et A. Lecointe Frères, Rouen, 1864, p. 45-46.
Edwin H. Hlthouse, "L'imperatore Enrico II", cap. VI, vol. IV (La riforma della chiesa e la lotta tra papi e imperatori) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 126–169.
William John Corbett, "L'Inghilterra dal 954 alla morte di Rdoardo il Confessore", cap. X, vol. IV (La riforma della chiesa e la lotta tra papi e imperatori) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 255–298.
Ferdinando Chalandon, "La conquista normanna dell'Italia meridionale e della Sicilia", cap. XIV, vol. IV (La riforma della chiesa e la lotta tra papi e imperatori) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 483–529.
William John Corbett, "L'evoluzione del ducato di Normandia e la conquista normanna dell'Inghilterra", cap. I, vol. VI (Declino dell'impero e del papato e sviluppo degli stati nazionali) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 5–55.
(EN) Elisabeth Van Houts, The Normans in Europe (Manchester: Manchester University Press, 2008