Riccardo il Buono o l'Irascibile (in franceseRichard le Bon o Richard l'Irascible; Normandia, ... – Fécamp, 23 agosto1026) fu il quarto signore della Normandia con il nome di Riccardo II, dal 996 al 1026, e fu il secondo ad ottenere formalmente il titolo di duca di Normandia.
Dudone di San Quintino sostiene che alla nascita Riccardo fosse figlio naturale, in quanto l'unione di Riccardo I Senza Paura e di Gunnora era stata fatta more danico, ossia secondo l'uso vichingo pagano, senza cerimonia religiosa[8] e che il matrimonio religioso fu celebrato in un secondo tempo, solo a seguito delle pressioni dei consiglieri, che desideravano un legittimo erede.[8].
Suo padre, Riccardo I morì a Fécamp in Normandia il 20 novembre 996 per cause naturali, come ci conferma Guglielmo di Jumièges[9] e fu sepolto a Fecamp, sia secondo l'Ademari Historiarum liber III[10], che secondo il Brevis Relatio de Origine Willelmi Conquestoris[11] Gli succedette il figlio primogenito, Riccardo detto Il Buono, come ci conferma Orderico Vitale[12].
Alla morte del padre, Riccardo I, nel 996, Riccardo II gli succedette nel titolo di duca di Normandia. Pare che nei primi cinque anni fu affiancato nel governo del ducato dalla madre, Gunnora (viene ancora citata nel documento n° 7 delle Chartes de l'abbaye de Jumièges, Tome I c 825-1169, del 1012, quando col figlio Riccardo II e la nuora, Giuditta di Bretagna, sottoscrisse uno scambio di proprietà tra due monasteri[13]) e dal fratellastro di suo padre, il conte di Ivry, Rodolfo (Raul), che lo aiutò nel reprimere le ribellioni che erano iniziate con la morte del padre. Nel sedare le ribellioni Riccardo ebbe l'aiuto del re di Francia, Roberto II, a cui Riccardo rimase lealmente legato e, tra il 1002 e il 1004, lo soccorse nella guerra contro il conte di Borgogna, Ottone Guglielmo, per il possesso del ducato di Borgogna e, nel 1006 e 1007, fu alleato di Roberto II e dell'imperatore, Enrico II, contro Baldovino IV di Fiandra[14].
Sempre nei primi anni di governo Riccardo dovette respingere un tentativo di invasione della penisola del Cotentin da parte del re d'Inghilterra, Etelredo II. Per migliorare le relazioni con il regno d'Inghilterra, Riccardo II favorì, nel 1002, il matrimonio di sua sorella, Emma di Normandia[15], detta, per la sua bellezza, La rosa di Normandia (lo storico e religiosoinglese, Enrico di Huntingdon, nel suo The History of the English People 1000-1154 la citò come Emma Normanorum gemma[13]), col re Etelredo II, come ci conferma la Chronica Albrici Monachi Trium Fontium[16].
A seguito dell'invasione danese dell'Inghilterra di Sweyn I di Danimarca, del 1013, Riccardo accolse ed ospitò in Normandia la sorella ed il cognato ed i loro figli[17]. Dopo che Canuto I era salito sul trono d'Inghilterra, aveva richiesto in moglie sua sorella Emma, già regina d'Inghilterra, che risiedeva in Normandia; dopo che Emma aveva accettato di sposare Canuto, i figli maschi di Emma ed Etelredo (Edoardo il Confessore e Alfred Aetheling) rimasero (in esilio) in Normandia, presso lo zio Riccardo II, affinché li educasse[18].
In quel periodo era iniziata la partenza dei cavalieri normanni verso l'Italia meridionale, reclutati, sia dal principe di Salerno, Guaimario IV che dal duca di Puglia, Melo di Bari[19]; uno dei primi normanni ad arrivare in Italia fu Gilberto Drengot, detto il Bottaio, che era stato esiliato da Riccardo II, per aver commesso un assassinio[20]. Il documento nº 10 degli études critiques sur l abbaye de saint wandrille ci documenta una donazione fatta da Riccardo, nel 1024[21]. Infine il cartulaire de louviers, tome I, ricorda che Riccardo II poco prima di morire (1026) confermò una donazione di suo padre Riccardo I[22].
Riccardo II fu seguace della riforma ecclesiastica e protesse i monaci in modo più deciso di come aveva fatto suo padre, anzi, nel 1001, sotto l'influenza di un monaco cluniacense lombardo, Guglielmo da Volpiano, riorganizzò il monastero di Fécamp, sostituendo i canonici con i monaci. Riccardo II riorganizzò inoltre il governo del ducato, assegnando le cinque contee esistenti ai parenti più stretti, come fratelli o fratellastri e figli sia legittimi che illegittimi, inoltre il restante territorio fu diviso in circa venti viscontee[23] di nomina ducale che potevano essere revocate in qualsiasi momento, quindi non ereditarie. I conti ed i visconti erano in definitiva dei funzionari statali.
La terra invece era concessa come feudo o beneficium (era anche chiamato impropriamente, allodio) ai baroni, che non ne erano i proprietari, ma ne rispondevano al duca e dovevano fornire al duca un sostegno militare proporzionato al valore del feudo. L'insieme delle baronie della Normandia, ai tempi di Riccardo II, forniva circa 800 cavalieri; mediamente ogni singola baronia ne forniva cinque. Infine per quel che riguarda le classi inferiori, se si esclude una piccola percentuale di uomini dediti alla manifattura ed al commercio (spirito ereditato dai Vikinghi), che risiedevano a Caen e nelle città vescovili, il resto del ducato era rurale e i suoi abitanti dediti all'agricoltura erano detti villani, se erano legati alla gleba, ospiti, con possibilità di trasferirsi da una proprietà ad un'altra, e vavassori, piccoli coltivatori liberi che erano tenuti a prestare servizio militare a piedi, o associandosi, fornendo un cavaliere al loro posto[24].
Riccardo morì a Fécamp in Normandia, secondo gli Obituaires de Sens Tome I e secondo gli Obituaires de Sens Tome II, il 23 agosto (X.Kal.Sept.)[25][26] 1026 (secondo l'Annalis Historia breve suve Chronica monasterii S. Stephani Cadomensis[27]), mentre gli Obituaires de Sens Tome I.1, Abbaye de Saint-Denis confermano il giorno, ma spostano la morte al 1027[28] e secondo il Brevis Relatio de Origine Willelmi Conquestoris fu sepolto a Fécamp[11]. Gli succedette il figlio primogenito Riccardo, come ci confermano sia Orderico Vitale[3], che l'Annalis Historia breve suve Chronica monasterii S. Stephani Cadomensis[27].
Matilde[29] († 1033), morì, senza essere stata maritata[29]; la Ex Chronico Rothomagensi conferma l'anno della morte (MXXXIII)[32].
Dopo la morte di Giuditta (1017[27]), Riccardo si unì in concubinaggio (in quanto l'unione era more danico, ossia secondo l'uso vichingo, pagano) a Astrid (Margrete), figlia di Sweyn I di Danimarca, che fu re di DanimarcaNorvegia e Inghilterra e di Swietoslawa. L'Adami, Gesta Hammenburgensis Ecclesiæ Pontificum II ci conferma che Riccardo si unì a Margrete, sorella di Canuto I[33], ed inoltre che Riccardo la ripudiò[33] e che, dopo il ripudio, Astrid si unì a Ulf Thorgilsson[33], jarl in Inghilterra e reggente del regno di Danimarca. Da Astrid Riccardo non ebbe figli.
Dopo aver ripudiato Astrid Riccardo si unì in concubinaggio (in quanto l'unione era more danico, ossia secondo l'uso vichingo, pagano) a Papia (o Popia), come ci conferma Guglielmo di Jumièges,[34], discendente da un'importante famiglia del Talou[34]. Papia gli diede due figli[34]:
François Neveux, La Normandie des Ducs aux Rois. Xe-XIIe siècle, Ouest-France Université, Rennes, 1998
David Douglas, he Earliest Norman Counts EHR 61 (1946), 129-156
Eleanor Searle, Predatory Kinship and the Creation of Norman Power, 840-1066 (Berkeley, Los Angeles, London, 1988)
Edwin H. Hlthouse, "L'imperatore Enrico II", cap. VI, vol. IV (La riforma della chiesa e la lotta tra papi e imperatori) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 126–169.
William John Corbett, "L'Inghilterra dal 954 alla morte di Edoardo il Confessore", cap. X, vol. IV (La riforma della chiesa e la lotta tra papi e imperatori) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 255–298.
Ferdinando Chalandon, "La conquista normanna dell'Italia meridionale e della Sicilia", cap. XIV, vol. IV (La riforma della chiesa e la lotta tra papi e imperatori) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 483–529.
William John Corbett, "L'evoluzione del ducato di Normandia e la conquista normanna dell'Inghilterra", cap. I, vol. VI (Declino dell'impero e del papato e sviluppo degli stati nazionali) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 5–55.