Silverberg fu sin dall'infanzia un vorace lettore e cominciò a scrivere per riviste fantascientifiche dall'adolescenza. Studiò alla Columbia University, continuando a scrivere fantascienza. Esordisce nel 1954 con il racconto Gorgon Planet, pubblicato sulla rivista scozzese Nebula.[1] Il primo romanzo pubblicato, nel 1955, fu un libro per ragazzi, La pattuglia dello spazio (Revolt on Alpha C). L'anno seguente vinse il suo primo premio Hugo, in qualità di "migliore scrittore esordiente" e facendosi così conoscere come una delle giovani promesse della letteratura fantascientifica. Per sua ammissione, nei quattro anni successivi scrisse un milione di parole all'anno per il mercato fantascientifico. Nel 1959 quello stesso mercato crollò e Silverberg si riciclò in altri campi, dai racconti storici alla pornografiasoft.
Nella metà degli anni sessanta gli scrittori di fantascienza cominciarono ad avere ambizioni letterarie maggiori. Frederik Pohl, editore di tre riviste fantascientifiche, offrì carta bianca a Silverberg, purché avesse scritto per lui. Così l'autore tornò alla fantascienza, approfondendo lo studio del suo primo amore letterario.
I libri che scrisse in questo periodo sono considerati dai critici lontani anni luce dai suoi primi lavori. Già da Violare il cielo (To Open the Sky, 1967), una serie di racconti in cui una nuova religione aiuta le persone a raggiungere le stelle, la differenza fu sostanziale. Mutazione (Downward to the Earth, 1970) fu probabilmente il primo libro fantascientifico post coloniale, in cui si sentiva l'eco di Joseph Conrad. Fra gli altri lavori del periodo non possiamo dimenticare Vertice di immortali (To Live Again, 1969), in cui le personalità dei morti possono essere trasferite; Monade 116 (The World Inside, 1971), uno sguardo su un futuro sovraffollato; e Morire dentro (Dying Inside, 1972), un racconto su di un telepate che perde i suoi poteri.
La modesta quota annuale d'iscrizione non era abbastanza per compensare i bisogni dell'organizzazione. Già esperto di antologia, Damon Knight si avvicinò alla Doubleday per mettere insieme un'antologia con le opere nominate per quell'anno: pubblicato nel 1966, Nebula Award Stories 1965 presentava i vincitori del 1966 e molti dei candidati.[3]
Nel 1967, Knight abbandonò il suo ruolo di leader in SFWA, continuando la sua carriera con la serie di antologie Orbit.[8] L'autore Robert Silverberg lo sostituì,[9][10] supervisionando un'organizzazione che ora comprendeva 300 membri. La minima quota associativa di SFWA ha causato al gruppo problemi finanziari continui, e in risposta, Silverberg ha contattato l'allora editore di fantascienza della Doubleday, Larry Ashmead, e ha presentato una seconda antologia. Questo libro raccoglierà storie importanti pubblicate prima dell'inizio dei Nebula Awards.[11][12]
L'idea interessava Ashmead, che offriva un considerevole anticipo di 3000 $ (quasi 29000 $ nel 2013). La metà andrebbe agli autori, con un quarto designato per la tesoreria della SFWA e un altro quarto per Silverberg, che guidò il progetto.
Nel numero di dicembre 1967 sul The SFWA Bulletin, Silverberg ha lanciato un appello per le storie: " Le candidature saranno aperte durante tutto il 1968 per l'antologia SFWA delle classiche storie di fantascienza, che verranno pubblicate l'anno prossimo da Doubleday. Le storie da includere non dovrebbero essere più lunghe di 15.000 parole e devono essere state pubblicate entro il 31 dicembre 1964. I membri possono suggerire qualsiasi numero di storie per l'inclusione, ma non devono nominare il proprio lavoro.Il titolo provvisorio del libro è "Science fiction hall of fame". Speriamo di migliorarlo prima della pubblicazione, e i suggerimenti per un nuovo nome saranno ricevuti con gratitudine ".[11][12]
Le nomination si sono riversate nel corso dell'anno successivo, e Silverberg alla fine ha raccolto un elenco di 132 racconti di 76 autori diversi, la prima storia nominata fu The Eternal Man di D. D. Sharp del 1929.[13] Silverberg raccolse le storie in un ballottaggio e definì agli iscritti di SFWA con una scadenza. I membri sono stati incaricati di selezionare 10 storie dalla lista (non più di una storia per autore) assicurandosi di tenere in mente la prospettiva storica. Silverberg sperava che le disposizioni avrebbero aiutato a mettere insieme un'antologia che dimostrasse l'evoluzione del genere.[11][12][14]
Il settimo santuario (The Seventh Shrine, 1998), romanzo breve contenuto in Legends (Legends: Short Novels by the Masters of Modern Fantasy, 1998), traduzione di Francesco Di Foggia, Sperling & Kupfer, 2001
Stranieri dallo spazio (Aliens from space, 1958). Scritto con lo pseudonimo di David Osborne. Traduzione di Vanna Lombardi, Galassia n.12, Casa Editrice La Tribuna, 1961
La città-labirinto o L'uomo nel labirinto (The Man in the Maze, 1968). Come La città labirinto, traduzione di Maria Benedetta De Castiglione, Urania n.498, Arnoldo Mondadori Editore, 1968
Ali della notte o Ali nella notte, Ali notturne (Nightwings, 1969). Come Dove portano tutte le strade, traduzione di M[aria] Benedetta De Castiglione, ne Il terzo libro delle metamorfosi, Urania n.508, Arnoldo Mondadori Editore, 1969
Il tempo delle metamorfosi (A Time of Changes, 1971). Traduzione di Maria Teresa Aquilano, Orizzonti. Capolavori di Fantasia e Fantascienza II, Fanucci Editore, 1974
Monade 116 (The World Inside, 1971). Traduzione di Pier Antonio Rumigiani, Delta Fantascienza Fantasia Eroica n.14 Volume XIV, Delta, 1974
Vacanze nel deserto o Il libro dei teschi (The Book of Skulls, 1972). Traduzione di Gabriele Tamburini, Andromeda n.18, Dall'Oglio, 1975
Morire dentro (Dying Inside, 1972). Traduzione di Rino Ferri, I Libri di Robot n.1, Armenia Editore, 1978
L'amore al tempo dei morti o Nati con la morte (Born With the Dead, 1974), romanzo breve. Come Nati con la morte, traduzione di Giampaolo Cossato e Sandro Sandrelli, in Oltre il limite, SF Narrativa d'Anticipazione n.5, Editrice Nord, 1975
L'uomo stocastico (The Stochastic Man, 1975). Traduzione di Lella Cucchi, Urania n.687, Arnoldo Mondadori Editore, 1976
La stagione dei mutanti (The Mutant Season, 1989); scritto con Karen Haber. Traduzione di Roldano Romanelli, Fantascienza 8, Sperling & Kupfer, 1992
Lettere da Atlantide (Letters from Atlantis, 1990). Traduzione di Francesca Crisigiovanni e Vittoria Viscardi, Superjunior 51, Arnoldo Mondadori Editore, 1993
Notturno (Nightfall, 1990); scritto con Isaac Asimov. Traduzione di Gino Scatasta, Bompiani, 1990
Il volto delle acque (The Face of the Waters, 1991). Traduzione di Linda De Angelis, I Romanzi Sonzogno, Sonzogno, 1992
Il figlio del tempo o Un bimbo arriva da lontano (The Ugly Little Boy, 1991); scritto con Isaac Asimov. Traduzione di Gino Scatasta, Bompiani, 1991
Domani l'apocalisse (Hot Sky at Midnight, 1993). Traduzione di Anna Maria Sommariva, I Romanzi Sonzogno, Sonzogno, 1994
L'arca delle stelle (Starborne, 1996). Traduzione di Giuliano Acunzoli, Urania n.1306, Arnoldo Mondadori Editore, 1997
Gli anni alieni (The Alien Years, 1998). Traduzione di Cecilia Scerbanenco, Urania nn. 1360 e 1362, Arnoldo Mondadori Editore, 1998
Pianeta senza scampo (The Longest Way Home, 2002). traduzione di Fabio Feminò, Urania n. 1493, Arnoldo Mondadori Editore, 2004 . Ristampa in Urania n. 1637 "I capolavori", Arnoldo Mondadori Editore, 2016.
Andarsene o La partenza (Going, 1971), racconto lungo. Come Andarsene, traduzione di Giampaolo Cossato e Sandro Sandrelli, in Oltre il limite, SF Narrativa d'Anticipazione n.5, Editrice Nord, 1975
Roma Eterna (Roma Eterna, 2003), romanzo, traduzione di Mara Gini, Editrice Elara, 2003
Quando andammo a vedere la fine del mondo (When We Went to See the End of the World, 1972); edito in precedenza in Buone notizie dal Vaticano, Urania n. 623, 1973
Il guardiano della muraglia (By the Seawall, 1967)
La notte di fuoco (The King of the Golden River, 1967)
Il vicino (Neighbor, 1964)
Il marchio dell'invisibile (To See the Invisible Man, 1963)
L'inferno com'è? (The Nature of the Place, 1963)
La sposa n° 91 (Bride Ninety-One, 1967)
Cetaceo innamorato (Ishmael in Love, 1970)
Giù nel paleozoico (Hawksbill Station, 1967)
Occhi dal futuro (The Conglomeroid Cocktail Party, 1984), Urania n. 1086, 1988. Contiene i racconti:
Oltre il termine (The Far Side of the Bell-Shaped Curve, 1982)
Il papa degli scimpanzé (The Pope of the Chimps, 1982)
Lo scambio (The Changeling, 1982)
L'uomo che volava nel tempo (The Man Who Floated in Time, 1982)
Il palazzo a mezzanotte (The Palace at Midnight, 1981)
Mille passi lungo la via Dolorosa (A Thousand Paces Along the Via Dolorosa, 1981)
Al party dei conglomeroidi (At the Conglomeroid Cocktail Party, 1982)
Nostra signora dei Sauropodi (Our Lady of the Sauropods, 1980)
Gianni (Gianni, 1982)
Il guaio di Sempoanga (The Trouble with Sempoanga)
Come si passa il tempo a Pelpel (How They Pass the Time in Pelpel, 1984)
Aspettando il terremoto (Waiting for the Earthquake, 1981)
Non sono fratelli (Not Our Brother, 1982)
Nel bar (Racconto breve, The Regulars, 1981)
L'amante di Jennifer (Jennifer's Lover, 1982)
Il tempo ritrovato (Needle in a Timestack, 1983)
Altre antologie
(antologie di autori vari in cui compaiono storie di Silverberg)
Tebe dalle cento porte (Thebes of the Hundred Gates, 1991; romanzo breve)
Viaggio verso casa (Homefaring, 1983; racconto lungo)
Creati per le tenebre (We Are for the Dark, 1988; romanzo breve)
Legends (Legends: Short Novels by the Masters of Modern Fantasy, 1998), Sperling & Kupfer, 2001, 2002 (2 volumi). ISBN 8820032007. A cura di R. Silverberg. Il vol. 1 contiene il romanzo breve Il settimo santuario (The Seventh Shrine, 1998)
Altri racconti
L'uomo che non sapeva dimenticare (The Man Who Never Forgot, 1957); come L'uomo che non dimenticava mai ne I mutanti, Grandi Opere Nord n.9, Editrice Nord, 1983 ; come L'uomo che non sapeva dimenticare in Hallucination Orbit, Albatros, Editori Riuniti, 1985
Zona clonazione (The clone zone) traduzione Dafne Munro, Palermo, Urban Apnea Edizioni, 2017
^(EN) Drury Dubose Sharp, The Eternal Man by D. D. Sharp, Science Wonder Stories, New York: Stellar Publishing Corporation, agosto 1929. URL consultato il 29 aprile 2019.