Si ritirò ufficialmente dalle scene nel 1937, facendovi tuttavia saltuariamente ritorno fino al 1944 dove interpretò per l'ultima volta, a Como, Germont ne La traviata.
Era dotato di una voce morbida, dall'estensione quasi tenorile e dagli acuti sonori. L'impeccabile fraseggio ne fece un grande interprete verdiano (celebre il suo Rigoletto scaligero, a fianco di Mercedes Capsir e Dino Borgioli, successivamente inciso su disco nel 1929) e donizettiano, ma il suo cavallo di battaglia fu il personaggio di Figaro nel Barbiere di Siviglia di Rossini, che interpretò per oltre 1400 recite.
Eliana Stracciari Nappi e Adriano Orlandini (a cura di), Riccardo e Luigi Stracciari : percorsi d'arte nel melodramma del primo Novecento, Roma, Gangemi, ISBN 9788849225624