Riccardo Del Giudice (Lucera, 16 luglio 1900 – Roma, 16 febbraio 1985) è stato un sindacalista, politico e giurista italiano.
Biografia
Allievo e collaboratore di Giovanni Gentile, conseguì a ventun anni la laurea in Filosofia, rivelando i suoi vasti e solidi interessi culturali, che, insieme ad una rara volontà di studio e ad una seria attività politica formarono il suo principale merito professionale. Conseguì successivamente altre sei lauree, tra cui Giurisprudenza, che ne indirizzerà il cammino professionale.
Apprezzato per le doti oratorie e l'accuratezza nella scrittura, fu parlamentare di chiara fama dal 1934 al 1943, nella XXIX e XXX legislatura della Camera dei Deputati,[1] durante il periodo fascista. Uomo di profonda ed esemplare preparazione filosofica e giuridica, s'interessò anche di economia, storia, letteratura, arte, sociologia e scienza.
All'Università di Roma fu docente di diritto del lavoro nella Facoltà di Scienze Politiche. Testimone d'eccezione di grandi e travolgenti fatti della vita italiana, fu firmatario dei Patti Lateranensi[senza fonte] e, dal dicembre del 1939 al febbraio del 1943, sottosegretario all'Educazione Nazionale,[1] nonché intimo amico di Giuseppe Bottai, ministro dell'Educazione Nazionale e figura critica del regime.
Nel 1939, e per i primi anni Quaranta, fu tra i maggiori promotori dell'ambizioso progetto di redigere una Storia del Lavoro in Italia (in diversi volumi), progetto al quale parteciparono — tra gli altri — Federico Chabod, Amintore Fanfani, Luigi Dal Pane, Renato Spaventa, Gino Barbieri ed Ernesto Sestan[2][3].
Intimamente legato alla sua città natale, lasciò generose donazioni di libri alla biblioteca comunale, alla biblioteca del liceo e a quella del tribunale.
Morì a Roma nel 1985[4].
Note
Collegamenti esterni