Raffaele De Caro

Raffaele De Caro

Ministro per i rapporti con il Parlamento
Durata mandato10 febbraio 1954 –
2 luglio 1955
PresidenteMario Scelba
Predecessorenon istituito
SuccessoreRaffaele De Caro

Durata mandato6 luglio 1955 –
15 maggio 1957
PresidenteAntonio Segni
PredecessoreRaffaele De Caro
SuccessoreRinaldo Del Bo

Ministro dei lavori pubblici
Durata mandato11 febbraio 1944 –
14 aprile 1944
PresidentePietro Badoglio
PredecessoreDomenico Romano
SuccessoreAlberto Tarchiani

Deputato dell'Assemblea Costituente
Gruppo
parlamentare
Unione Democratica Nazionale, Liberale
CollegioCollegio Unico Nazionale
Sito istituzionale

Deputato della Repubblica Italiana
LegislaturaI, II, III
Gruppo
parlamentare
Liberale
CollegioBenevento
Incarichi parlamentari
  • Componente della Giunta delle elezioni - I legislatura
  • Vicepresidente della Giunta delle elezioni - II legislatura
  • Componente della V Commissione (Difesa) - I, II legislatura
  • Componente della VII Commissione (Difesa) - III legislatura
  • Componente della VII Commissione (Lavori Pubblici) - I legislatura
  • Componente della Commissione speciale per l'esame del disegno di legge n. 2511: "Provvedimenti per lo sviluppo dell'economia e l'incremento dell'occupazione" - I legislatura
  • Componente della Commissione d'indagine per riferire alla camera circa la richiesta di votazione a scrutinio segreto sull'o.d.g. Caronia - I legislatura
Sito istituzionale

Deputato del Regno d'Italia
LegislaturaXXV, XXVI, XXVII
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPLI
Titolo di studiolaurea in Giurisprudenza
Professioneavvocato

Raffaele De Caro (Benevento, 29 marzo 1883Torino, 3 giugno 1961) è stato un avvocato e politico italiano. È stato deputato, Ministro dei lavori pubblici nel Regno (1944) e Ministro per i rapporti con il Parlamento della Repubblica Italiana (1954-55).

Iniziato in Massoneria nella Loggia Manfredi di Benevento il 18 ottobre 1911 è diventato Maestro massone il 9 novembre 1912[1] e dopo la sua morte gli è stata intitolata una loggia massonica di Benevento.

Biografia

Combattente quale ufficiale superiore dei bersaglieri, nella guerra di Libia nel 1912 e nella I guerra mondiale, nella II guerra mondiale venne richiamato per la difesa civile.

Fu eletto deputato per la prima volta nel 1919 e successivamente fino allo scioglimento del parlamento nel 1925.

Nel novembre del 1943 partecipò, prima come sottosegretario e poi come Ministro del lavori pubblici al Governo Badoglio I, sia a Brindisi che a Salerno.

Nel 1943 fondò il Partito democratico liberale, diffuso soprattutto in alcune province del Mezzogiorno, che confluì nel Partito Liberale Italiano nell'agosto del 1944.

Nel 1945 fu nominato membro della Consulta nazionale. In occasione del referendum istituzionale del 2 giugno 1946 si schierò in maniera decisa dalla parte della monarchia.

È stato presidente del Partito Liberale Italiano (P.L.I.) dal 1947 alla morte e Ministro per i rapporti con il Parlamento dal 1954 al 1957 nel Governo Scelba e nel Governo Segni I; in questa veste seguì un'indagine sull'operato della polizia nel caso Wilma Montesi.

Fu sempre eletto con largo suffragio alla Camera dei deputati dalla costituente fino alle elezioni del 1958, rinunziando alla nomina a senatore di diritto nel 1953.

Dalla Liberazione alla sua morte, è stato presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati e Procuratori di Benevento.

Figura di primo piano nella politica nazionale, fu uno degli uomini che maggiormente contribuirono alla rinascita di Benevento, dopo la catastrofe della II guerra mondiale.

Morì a Torino, ove si trovava per le celebrazioni del centenario della morte di Cavour, nella notte del 3 giugno 1961. Fu sepolto a Benevento nella cappella di famiglia.

Onorificenze

Note

  1. ^ Vittorio Gnocchini, L'Italia dei Liberi Muratori, Erasmo ed., Roma, 2005, p. 94.

Bibliografia

  • Andrea Jelardi, Raffaele De Caro, deputato e ministro liberale, Realtà Sannita, Benevento 2017, ISBN 978-88-993-2424-7
  • Panorami d'Italia, storia, turismo, economia, edizione Sannio, tip. Candida, Napoli, 1971.

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