Fu protettore di Plutarco che gli dedicò le Vite parallele: nel testo ci sono diversi riferimenti alla figura di Senecione[7][8][9], ma il primo libro dell'opera, relativo alla biografia di Epaminonda e verosimilmente quello nel quale era contenuta tale dedica, è andato perduto[10].
Fu anche, con molta probabilità, amico di Plinio il Giovane, che lo cita in alcune sue lettere.
Note
^Guido Migliorati, Cassio Dione e l'impero romano da Nerva ad Antonino Pio – alla luce dei nuovi documenti, Milano 2003, p.124.
^Julian Bennet (Trajan, Optimus Princeps, Bloomington 2001, p.88, n.15-16 (pag.258)) attribuisce l'iscrizione acefala CILVI, 1444 a Sosio Senecione, contrariamente a quanti la attribuiscono a Lucio Licinio Sura.
^Guido Migliorati, Cassio Dione e l'impero romano da Nerva ad Antonino Pio – alla luce dei nuovi documenti, Milano 2003, p.119 e seg..