La Chiesa era già presente probabilmente in epoca longobarda e comunque fra il VIII ed il IX secolo, quando si formò il nucleo monastico che divenne un priorato già benedettino fra il IX ed il X secolo[1][2].
Nel 968-978 i monaci di Castelletto aderirono al movimento cluniacense. Il priorato fu fondato negli anni tra il 1087 e il 1092 come "monastero privato" della famiglia dei conti di Pombia, a seguito della donazione fatta il 6 marzo 1083 dal conte Guido all'abbazia di Cluny di numerosi beni (terre arabili, pascoli, selve, ecc.), tra i quali alcuni mansi situati "in fundo Castellito", dove sarebbero stati costruiti gli edifici del complesso monastico[3]. La famiglia dei conti di Pombia manteneva tuttavia sotto stretto controllo il nuovo ente ecclesiastico, riservando ai suoi membri il diritto di advocazia sul priorato, ovvero il diritto di intervento nella nomina del priore e di controllo finanziario sui beni del monastero.
I beni del priorato
Il priorato di San Pietro raggiunse l'apice della propria potenza e della propria floridezza economica negli ultimi decenni del XII secolo. Nella tabella in basso sono elencati tutti i possedimenti dell'ente ecclesiastico documentati all'atto della sua fondazione nel 1083 e circa un secolo dopo il 7 settembre 1184, così come sono riportati nella bolla di conferma di papa Lucio III.
^Uginet, Compey, Jean de, voce del "DBI"; Sigot, Cancellieri e cancelleria nel ducato sabaudo, p. 92
Bibliografia
D. Sant'Ambrogio, Donazione al monastero di Cluny nel 1083 della chiesa di S. Dionigi e di beni diversi in Val Sesia, in "Rivista di storia, arte e archeologia di Alessandria", 16 (1907), pp. 327–337
D. Sant'Ambrogio, Origine e notizie diverse intorno al priorato cluniacense di S. Pietro di Castelletto in provincia di Vercelli, in "Miscellanea di storia italiana della R. Deputazione di Torino", serie III, 13 (1907), pp. 125–132
D. Sant'Ambrogio, Importanti vestigia d'antichita nel priorato cluniacense di San Pietro di Castelletto in provincia di Vercelli, in "Il Politecnico", 37 (1907), fasc. Dicembre, pp. 707–715
G. Andenna, Le clarisse nel novarese (1252-1300), in "Archivum Franciscanum Historicum", 67 (1974), p. 54
V. Cattana, I priorati cluniacensi nell'antica diocesi di Vercelli, in Cluny in Lombardia, atti del Convegno storico celebrativo del IX Centenario della fondazione del priorato cluniacense di Pontida (22-25 aprile 1977), Cesena 1979, pp. 87–105
F. Ch. Uginet, Compey, Jean de, voce del "Dizionario Biografico degli Italiani", vol. XXVII, Roma 1982, pp. 686–692
C. Sereno, Monasteri aristocratici subalpini: fondazioni funzionariali e signorili, modelli di protezione e di sfruttamento (secoli X-XII), in "Bollettino Storico - Bibliografico Subalpino", XCVI/II (1998), pp. 397–448; XCVII/I (1999), pp. 5–66
S. Sigot, Cancellieri e cancelleria nel ducato sabaudo (1440-1478), Tesi di Laurea, Università degli Studi di Torino, anno accademico 2001/2002, rel. prof. Franca Leverotti
G. Andenna, Sanctimoniales Cluniacenses. Studi sui monasteri femminili di Cluny e sulla loro legislazione in Lombardia (XI-XV secolo), Münster 2005 (Vita Regularis. Ordnungen und Deutungen religiösen Lebens im Mittelalter, 20), p. 85