La vicina rocca lignea, a lungo contesa tra la diocesi e il Comune di Parma, fu ricostruita in pietra agli inizi del XV secolo dai conti Rossi, ma cadde in seguito in rovina;[1] nel tempo gli abitanti ricostruirono il borgo leggermente più a est e la pieve si trovò sempre più isolata rispetto al centro, ove tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo fu innalzata una nuova cappella.[3]
La pieve fu ristrutturata nel XVIII secolo con la ricostruzione della parte sommitale del campanile, l'aggiunta della cappella laterale e la decorazione della zona presbiteriale.[4]
Nel 1881 fu costruito il sagrato antistante l'antico luogo di culto.[4]
Nel 1931 furono completati i lavori di riedificazione della nuova chiesa neoromanica del borgo, che fu intitolata a san Michele Arcangelo; la vecchia pieve fu quindi sconsacrata e adibita a fienile.[3]
La struttura medievale fu acquistata verso la fine del XX secolo da un abitante di Corniana, che ne avviò i lavori di restauro; oggi l'edificio è utilizzato quale sede di mostre temporanee.[3]
Descrizione
La pieve si innalza su un terrapieno sviluppandosi su un impianto a navata unica, con ingresso a ovest e presbiterio a est.[3]
L'asimmetrica facciata a capanna, orientata in verso opposto rispetto alla strada di accesso, è preceduta dal sagrato ottocentesco, raggiungibile attraverso una scalinata in pietra che aggira l'edificio;[3] il piccolo piazzale, affiancato da una parete contenente alcuni bassorilievi e iscrizioni medievali,[3] è retto da un alto muro di sostegno, sostenuto da un'ampia arcata in laterizio.[4] Il semplice prospetto principale, interamente rivestito in pietra come il resto della struttura, è caratterizzato dalla presenza di una finestra a croce greca al di sopra del portale d'ingresso decentrato.
Il lato nord, affacciato verso la vallata, presenta alcune aperture rettangolari disposte disordinatamente.[3]
Sul retro si eleva, in perfetta continuità con la parete del presbiterio, l'alto campanile, caratterizzato dalle semplici aperture ad arco a tutto sesto della cella campanaria.[4]
All'interno la spoglia navata, coperta da un soffitto a capriate lignee, è affiancata sulla destra dalla cappella aggiunta nel XVIII secolo;[4] le pareti sono interamente rivestite in pietra,[3] mentre il presbiterio è decorato con una cornice settecentesca ma mostra ancore alcune tracce di affreschi risalenti alla fine del XV secolo.[4]
Gli antichi arredi, costituiti da un baldacchino risalente al 1850 e due confessionali, di cui uno più elegante, probabilmente realizzato intorno al 1730 dallo scultore Giulio Seletti, e uno più rustico, opera di un artigiano locale del XVIII secolo, furono rimossi nel 1931 e trasferiti nella nuova chiesa di San Michele Arcangelo.[4]