Philip Tartaglia arcivescovo della Chiesa cattolica
Philip Tartaglia, arcivescovo metropolita di Glasgow, mentre benedice un memoriale dedicato ai padri fondatori del Celtic Football Club al cimitero di San Pietro a Dalbeth, presso Glasgow, il 2 novembre 2013.
Monsignor Philip Tartaglia nacque a Glasgow l'11 gennaio 1951 ed era il figlio maggiore di Guido e Annita Tartaglia. I due erano originari di Picinisco.[1] Aveva tre fratelli e cinque sorelle.[2] Anche uno di essi, Gerry, è presbitero.[3][4]
Nel 2006 attirò diverse critiche per l'aver attaccato la legislazione britannica relativa alla famiglia. Diede il suo parere sulla legge che rese il divorzio più veloce e più facile, sulla legislazione sul partenariato civile che riconosce alle relazioni omosessuali uno status giuridico e la legge di riconoscimento di genere, che consente alle persone di cambiare la loro designazione di genere. Secondo lui questi provvedimenti minavano la famiglia nella società: "Nei nostri tempi, le menti di molti sono state così oscurate dalla cupidigia e dalla ricerca egoista della loro gratificazione che hanno perso di vista la legge naturale che Dio ha scritto nella sua creazione [...]".[8] Ripeté questo nel 2010 quando scrisse al Primo ministro David Cameron insistendo sul fatto che "la Chiesa cattolica non registrerà né partenariati civili, né festeggerà le unioni civili omosessuali: non adesso, non in futuro, mai, non importa quale legislazione o regolamenti il tuo governo abbia o accetta".[9] Criticò anche la decisione del governo britannico di potenziare la sua capacità di armi nucleari.[10][11]
Nel 2008, come presidente della commissione nazionale delle comunicazioni della Conferenza episcopale di Scozia, scrisse a tutte le parrocchie della Scozia dicendo di spingere per un "programma quotidiano e umanistico". Argomentò la sua convinzione osservando che "oltre due terzi" degli scozzesi sono in realtà cristiani e che la percentuale di persone che lavorano nei media non riflette questo, portando ad una "sconnessione fondamentale tra il fornitore e il consumatore".[12]
Nello stesso anno fu indicato come un candidato outsider alla carica di arcivescovo metropolita di Westminster. Il 3 aprile 2009 venne però nominato Vincent Nichols.[13]
Era indicato come un conservatore sulle questioni religiose e morali.[13]
Omosessualità
Nell'aprile del 2012 partecipò a una conferenza sulla libertà e la tolleranza religiosa tenutosi all'Università di Oxford. In risposta a un'osservazione fatta da un membro del pubblico, Tartaglia citò la morte di un "membro del parlamento cattolico e gay morto all'età di 44 anni", un probabile riferimento a David Cairns, morto per pancreatite. Il presule affermò che il decesso era potenzialmente dovuto alla sua sessualità. Proseguì il discorso insinuando che la connessione veniva evitata dicendo "[...] nessuno ha detto nulla [...] e perché il suo corpo avrebbe dovuto spegnersi a quell'età, ovviamente avrebbe potuto avere una malattia che avrebbe ucciso chiunque, ma a voi sembra di sentire tante storie su questo genere di cose, ma la società non se ne occupa".[53] Il compagno di Cairns, Dermot Kehoe, lo criticò per aver sollevato una questione già contraddetta dalle prove mediche e per aver aggiunto al dolore subito dalla famiglia del defunto. Accusò inoltre Tartaglia di avere pregiudizi e di essere omofobo e ignorante e lo invitatò a scusarsi.[54][55]
Abusi sessuali
In merito agli abusi sessuali affermò: "Come presidente della Conferenza episcopale e per conto di tutti i vescovi della Scozia voglio porgere profonde scuse a tutti coloro che sono stati danneggiati e che hanno sofferto in qualche modo a seguito delle azioni di chiunque all'interno della Chiesa cattolica. L'abuso su minori è un crimine orribile. Che questo abuso si sia svolto all'interno della Chiesa e da parte di sacerdoti, rende tale abuso ad un altro livello. Tali azioni sono ineccepibili e intollerabili. Il danno che i perpetratori di abusi hanno causato è innanzitutto verso le loro vittime, ma si estende al di là di loro, alle loro famiglie e amici, così come alla Chiesa e alla società. Vorrei assicurare ai sopravvissuti agli abusi che i vescovi cattolici della Scozia sono vergognati e afflitti per ciò che hanno sofferto. Chiediamo scusa. Chiediamo perdono. Ci scusiamo con coloro che hanno trovato la reazione della Chiesa lenta, antipatica o indifferente e li raggiungiamo mentre accogliamo le raccomandazioni della Commissione McLellan.[56]
Lo stemma di monsignor Tartaglia è un'allusione al miracolo dei pani e dei pesci raccontato nel Vangelo secondo Giovanni. In questo brano sono citati anche gli apostoli Filippo e Andrea. I due pesci incrociati si riferiscono alla croce di Sant'Andrea e sono circondati da cinque pani d'orzo. Un pesce ha un anello d'oro in bocca. Questo si riferisce a una leggenda su San Mungo, ricordata nell'araldica civile ed ecclesiastica di Glasgow fin dal XVI secolo. Questa allude al fatto che Philip Tartaglia è nato a Glasgow e che è stato allievo dell'Accademia di San Mungo. I colori che caratterizzano lo stemma - verde, bianco e rosso - ricordano le origini italiane del presule e gli anni trascorsi a Roma presso il Pontificio collegio scozzese, inizialmente come allievo e poi come rettore.
Come motto ha scelto l'espressione "Da robur fer auxilium". Essa è tratta dall'inno latino O salutaris Hostia di San Tommaso d'Aquino e significa "Il tuo aiuto mi dà forza".
Lo stemma è completato con gli ornamenti esterni che sono una croce processionale episcopale d'oro, posta dietro allo scudo e che si estende sopra e sotto lo stesso e un cappello ecclesiastico chiamato galero, con dieci nappe in quattro file su entrambi i lati dello scudo. Queste sono le insegne araldiche di un prelato del grado di arcivescovo come da disposizione della Santa Sede del 31 marzo 1969.
^(EN) Pope appoints new Scottish Bishop, su scmo.org, 13 settembre 2005. URL consultato l'8 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2020).
^(EN) Ian Dunn, Bishops' president wants rid of Trident, in Scottish Catholic Observer, 18 aprile 2014. URL consultato l'8 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2014).
^(EN) Communications Sunday Pastoral Letter, su scmo.org, 27 aprile 2008. URL consultato l'8 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2020).
^(EN) Pallium pride for archbishop, in Scottish Catholic Observer, 5 luglio 2013. URL consultato l'8 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 23 maggio 2020).
^(EN) Archbishop Philip RIP, su rcag.org.uk, 13 gennaio 2021. URL consultato l'8 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 25 gennaio 2021).