Pastrengo dista 19 chilometri da Verona. Rispetto al capoluogo è in posizione nord-ovest.
Lambito a est dal fiume Adige, si estende sulle colline dell'entroterra del lago di Garda e il capoluogo sorge a un'altitudine di 192 m s.l.m.
È inoltre molto vicino alla Vallagarina e alla Valpolicella.
Con un'area di 9 km² è uno dei più piccoli comuni della provincia.
Idrografia
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Clima
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Storia
Che ci siano stati insediamenti preistorici nella zona di Pastrengo è indicato dal ritrovamento di reperti archeologici risalenti al neolitico.
Libero comune durante il IX e il X secolo, furono assoggettati nel XII secolo dal comune di Verona. Pastrengo continuò a godere di diritti e privilegi feudali fino al 1797 (con la caduta della Serenissima) dato il suo status di proprietà del monastero di San Zeno (dal 967). Fu teatro di scontri durante la prima guerra d'indipendenza del 1848, con ripetuti scontri fino al 1866, durante la seconda e la terza guerra d'indipendenza.
Il 30 aprile 1848 fu teatro della celebre battaglia ricordata soprattutto per la famosa carica, condotta da tre squadroni di Carabinieri Reali al comando del maggiore Alessandro Negri di Sanfront, cui era stata affidata la protezione del re Carlo Alberto. Questi, avanzando sul campo di battaglia unitamente ad una dozzina di Carabinieri costituenti la sua avanguardia nonché scorta personale, nei pressi di Monte Valena venne a trovarsi sotto l'improvvisa azione di fuoco degli austriaci. Da qui la carica che contribuì poi a risolvere felicemente le sorti dell'intera battaglia, in quanto i reparti dell'esercito sabaudo che erano venuti a trovarsi in difficoltà a causa del terreno paludoso e della resistenza nemica incontrata, furono galvanizzati dalla vista dell'improvvisa azione in cui «quasi trecento cavalieri - eccitati dal pericolo corso dal loro Re, imbaldanziti dalla vista della vicina Pastrengo e da quella del nemico in ripiegamento, scintillanti per i bottoni e i fregi metallici dell'uniforme di parata, per il luccichio delle sciabole sguainate e fiammeggianti al sole, si lanciarono al galoppo al grido formidabile di "Savoia".»
Dal 1866, anno in cui il Veneto liberato venne annesso all'Italia, il borgo seguì le sorti del resto del territorio entrando così a far parte dello Stato italiano.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con D.P.R. del 27 gennaio 1966.[6]
«D'oro, alla collina di tre cime di verde che sostengono: quella centrale, più elevata, un pastore al naturale tenente nella mano destra un vincastro di nero, e quelle laterali due pecore pure al naturale. Nel canton destro del capo una stella d'azzurro (6) e nel cantone sinistro due spade d'argento, poste in decusse. Ornamenti esteriori da Città.»
I tre colli rappresentano i territori di Pastrengo, Pol e Piovezzano uniti nel 1818 a formare il nuovo comune. Il colle centrale sostiene la figura di un pastore che ha assonanza col toponimo e riprende l'origine longobarda di Pastrengum, luogo di "prati e di pascoli". Le spade incrociate ricordano la celebre battaglia mentre la stella è un riferimento al valore dimostrato in quella storica impresa.
Il gonfalone è un drappo di color giallo oro.
Onorificenze
Pastrengo è stato insignito del titolo di città con decreto del Presidente della Repubblica il 15 luglio 2011[7].
La chiesa di Santa Croce, del XVIII secolo, contiene dipinti di Sante Prunati, datato 1667, e di vari esponenti della Scuola Veronese del Settecento: Francesco Lorenzi, L. Batta. Zangrossi, Pio Piatti datato 1786, Giuseppe Salvetti (1767).
A Pastrengo furono costruiti quattro forti tra il 1859 ed il 1861 su richiesta del generale Radetzky. Tutti i forti possedevano i servizi indispensabili ad un lungo impiego, e rimasero attivi fino al 1901.
Sono presenti sul territorio raffinate aziende e produzioni vinicole (produzione di vino Bardolino e Bianco di Custoza), a denominazione di origine controllata e di fama mondiale.
Presenti industrie di lavorazione dei marmi, cartiere e imprese edili.
In posizione turistica strategica, nel territorio del suo comune sono presenti tre parchi biologici (Parco Zoo del Garda, Autosafari, e Parco Natura Viva), numerosi ristoranti e alberghi.