Il Partito Liberale dell'Honduras (in spagnolo Partido Liberal de Honduras, PLH) è un partito politico honduregno di centro-destra[3], fondato il 5 febbraio del 1891 da Céleo Arias[1].
L'Honduras nel corso della sua storia repubblicana, ha condiviso un sistema bipartitico fino agli inizi del XXI secolo, con il Partito Liberale politicamente dominante insieme al Partito Nazionale (PNH)[2]. Nel 1986 il PLH aderì all'Internazionale Liberale[1].
Alle elezioni generali del 2005, il PLH ottenne 62 seggi su 128 nel Congresso Nazional e il candidato del PLH Manuel Zelaya fu eletto presidente (49,90% dei consensi). Durante la presidenza, da liberale Zelaya si spostò radicalmente verso la sinistra, avvicinandosi all'Alleanza Bolivariana per le Americhe (ALBA), organizzazione intergovernativa fondata da Hugo Chávez d'ispirazione socialista e anti-statunitense[2][4][5], nonostante un'opposizione interna in seno al PLH[4]. Nel 2009, in seguito a un colpo di Stato militare, Zelaya fu estromesso dal potere ed costretto all'esilio in Costa Rica[2][5]. Il Congresso Nazionale nominò come suo successore Roberto Micheletti, figlio di immigrati italiani originari della Lombardia (Bergamo)[6], anch'egli membro del Partito Liberale ma oppositore della svolta a sinistra di Zelaya[7].
Alle elezioni generali del 2009, successive al golpe, il Partito Liberale fu sconfitto dal Partito Nazionale. I sostenitori di Zelaya fondarono il movimento d'opposizione al golpe Fronte Nazionale di Resistenza Popolare (FNRP), poi costituitosi in partito nel 2011 col nome di Libertà e Rifondazione (LIBRE).
Il PLH è identificato con il colore rosso e bianco, come la bandiera che il generale Francisco Morazán utilizzò nella maggior parte delle sue campagne militari durante il tempo della Repubblica federale centroamericana, le Province Unite dell'America Centrale[senza fonte].
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