Orologio dell'apocalisse

Logo dell'Orologio dell'apocalisse utilizzato poi anche come logo del Bulletin of the Atomic Scientist

Orologio dell'apocalisse (Doomsday Clock in inglese) è un'iniziativa ideata nel 1947 dagli scienziati della rivista Bulletin of the Atomic Scientists dell'Università di Chicago che consiste in un orologio metaforico che misura il pericolo di un'ipotetica fine del mondo a cui l'umanità è sottoposta.

Il pericolo viene quantificato tramite la metafora di un orologio simbolico la cui mezzanotte simboleggia la fine del mondo mentre i minuti precedenti rappresentano la distanza ipotetica da tale evento. Originariamente la mezzanotte rappresentava unicamente la guerra atomica, mentre dal 2007 considera qualsiasi evento che può infliggere danni irrevocabili all'umanità (come ad esempio i cambiamenti climatici).[1]

Al momento della sua creazione, durante la guerra fredda, l'orologio fu impostato alle ore 23:53, sette minuti prima della mezzanotte; da allora, le lancette sono state spostate 23 volte. La massima vicinanza alla mezzanotte è stata raggiunta nel 2023, con appena 90 secondi. Precedentemente la distanza minima era stata 100 secondi, raggiunta nel 2020; la massima lontananza è stata di 17 minuti, tra il 1991 (accordi START) e il 1995.[2]

Storia

Il primo numero del Bulletin con l'Orologio in copertina.

Nel 1947, gli scienziati del Bulletin of the Atomic Scientists decisero di trasformare la propria pubblicazione ufficiale da semplice newsletter, nata due anni prima, in un periodico a cadenza mensile[3].

Fu così che il cofondatore della rivista Hyman Goldsmith, chiese all'artista Martyl Langsdorf[4] (moglie del ricercatore del Progetto Manhattan Alexander Langsdorf jr.) di realizzare il disegno dell'orologio. Esso apparve per la prima volta sul numero di giugno 1947 e da lì in poi sarebbe stato sempre presente sulla copertina del Bulletin a simboleggiare l'impegno dei suoi fondatori e della comunità scientifica per informare il pubblico e i leader politici mondiali riguardo al pericolo delle armi nucleari[3].

Con la fine della guerra fredda e la dissoluzione della cortina di ferro i conflitti nucleari non furono più considerati come la sola minaccia per il futuro dell'umanità; a partire dal 2007, infatti, lo spostamento delle lancette è condizionato anche dai pericoli derivati dai cambiamenti climatici, dall'effetto serra, dall'inquinamento e dai nuovi sviluppi nel campo delle armi biologiche e dell'ingegneria genetica, temi sui quali il Bulletin ha iniziato a porre la sua attenzione[1].

Nel gennaio 2007 il designer Michael Bierut, che lavora per il Bulletin's Governing Board, ha ridisegnato l'orologio per conferirgli un aspetto più moderno.

Spostamenti delle lancette

L'orologio non viene regolato in tempo reale rispetto agli eventi del momento; la decisione se muovere o meno l'orologio viene effettuata dallo Science and Security Board[5] del Bulletin of the Atomic Scientists una volta all'anno, tipicamente tra la metà e la fine di gennaio[6]. Ciò ha fatto sì che in alcuni casi non ci fosse il tempo materiale per spostare le lancette durante eventi molto rilevanti ma dalla durata molto breve, come la crisi dei missili di Cuba che durò 13 giorni e fu resa pubblica solo a partire dal nono[7].

Grafico dell'orologio dell'apocalisse, 1947–2023. I punti più bassi del grafico rappresentano una maggiore probabilità di catastrofe tecnologica o ambientale, mentre i punti più alti rappresentano una probabilità inferiore, secondo il Bulletin of the Atomic Scientists.
Timeline dell'Orologio dell'apocalisse
Anno Minuti alla mezzanotte Ora Spostamento (minuti) Motivazione Orologio
1947 7 23:53  — Impostazione iniziale dell'orologio.
1949 3 23:57 −4 L'URSS effettua il suo primo test nucleare. Inizia la corsa agli armamenti[3].
1953 2 23:58 −1 Si sviluppa la bomba all'idrogeno, prima da parte degli USA e nove mesi dopo dall'URSS. Nell'ottobre 1952 un test termonucleare distrugge un atollo nell'Oceano Pacifico.[3]
1960 7 23:53 +5 L'opinione pubblica percepisce l'aumento di un pericolo nucleare. Le grandi potenze cercano, per la prima volta, un accordo diplomatico per non entrare in conflitto[3].
1963 12 23:48 +5 Viene siglato il Partial Test Ban Treaty, il trattato sulla messa al bando dei test nucleari[3].
1968 7 23:53 −5 La guerra del Vietnam si intensifica, la regione mediorientale diventa instabile: conflitto India-Pakistan del 1965 (Kashmir) e guerra arabo-israeliana del 1967. Cina e Francia si dotano di armamenti nucleari[3].
1969 10 23:50 +3 Viene firmato il trattato di non proliferazione nucleare da molte nazioni del mondo. Non aderiscono Israele, India e Pakistan[3].
1972 12 23:48 +2 Firmati i trattati SALT I ed il trattato anti missili balistici[3].
1974 9 23:51 −3 Primo test nucleare da parte dell'India (Smiling Buddha)[3].
1980 7 23:53 −2 Si interrompono i colloqui diplomatici fra USA e URSS. Si rafforza l'idea che un armamento nucleare sia indispensabile alla sicurezza nazionale[3].
1981 4 23:56 −3 L'URSS invade l'Afghanistan, gli USA boicottano i giochi olimpici di Mosca 1980. L'intensificazione della corsa alle armi e guerre in Afghanistan, Sudafrica e Polonia accrescono la tensione mondiale[3].
1984 3 23:57 −1 Il dialogo fra le due super-potenze si interrompe. L'URSS boicotta i giochi olimpici di Los Angeles 1984. Il presidente Reagan spinge per un riarmo nucleare definendo i sovietici L'impero del male[3].
1988 6 23:54 +3 Dialogo fra Ronald Reagan e Michail Gorbačëv. USA e URSS firmano l'Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty[3].
1990 10 23:50 +4 Cade il muro di Berlino. Alcune nazioni dell'Europa dell'est diventano indipendenti dall'URSS[3].
1991 17 23:43 +7 Viene firmato il trattato di riduzione delle armi strategiche. L'URSS viene sciolta, finisce la guerra fredda. È il periodo in cui le lancette hanno raggiunto la massima distanza dalla mezzanotte.[8][9]
1995 14 23:46 −3 Iniziano i problemi politici e sociali nelle repubbliche che hanno ottenuto l'indipendenza dall'URSS. La spesa militare non si è ridotta dopo la guerra fredda. Il governo russo non riesce a garantire la sicurezza totale sugli armamenti nucleari, che potrebbero quindi finire sul mercato nero.[10]
1998 9 23:51 −5 India e Pakistan effettuano test nucleari. USA e Russia mantengono 7000 testate nucleari pronte ad essere lanciate in 15 minuti.[11]
2002 7 23:53 −2 C'è un piccolo progresso nel disarmo nucleare globale, ma gli Stati Uniti rifiutano una serie di trattati sul controllo delle armi e annunciano la loro intenzione di uscire dall'Anti-Ballistic Missile Treaty; più organizzazioni di terroristi tentano di acquistare armi nucleari, hanno luogo gli eventi dell'11 settembre, con l'attentato al Pentagono e al World Trade Center di New York.[12]
2007 5 23:55 −2 La Corea del Nord effettua test nucleari. La comunità internazionale teme che anche l'Iran possa dotarsi di armi nucleari. USA e Russia mantengono testate nucleari pronte per essere lanciate in pochi minuti. Per la prima volta fra le motivazioni non vengono citati solo pericoli derivati dal nucleare, ma anche dai mutamenti climatici in atto nel nostro pianeta.[13]
2010 6 23:54 +1 Si ravvisano accenni di collaborazione degli USA, della Russia, dell'Unione europea, dell'India, della Cina, del Brasile che testimoniano una crescente volontà politica di affrontare sia il terrore delle armi atomiche che il cambiamento climatico fuori controllo.[14]
2012 5 23:55 −1 Il promesso controllo politico sulle riserve di armi nucleari viene a mancare, aumenta il potenziale globale di una probabile guerra nucleare, diminuisce la sicurezza sul nucleare, aumentano e si aggravano i cambiamenti climatici.[15]
2015 3 23:57 −2 Il rapido cambiamento climatico, la proliferazione e modernizzazione globale degli armamenti atomici continuano a costituire un enorme rischio per l'esistenza dell'intera umanità, e i leader politici hanno fallito nell'agire per proteggere la popolazione dall'imminente catastrofe.[16]
2017 2:30 23:57:30 −1⁄2

(30 s)

La crescita dei nazionalismi, le dichiarazioni del neo-presidente statunitense Donald Trump sulle armi nucleari, il rischio di una nuova corsa agli armamenti tra Stati Uniti e Russia e lo scetticismo della nuova amministrazione statunitense verso il cambiamento climatico creano tensioni a livello globale. È la prima variazione di scala inferiore al minuto nella storia dell'orologio dell'apocalisse.[17]
2018 2 23:58 −1⁄2

(30 s)

I leader mondiali non sono riusciti a contrastare le minacce di guerra nucleare e il cambiamento climatico.[18]
2020 1:40

(100 s)

23:58:20 −1⁄3

(20 s)

Il continuo riarmo nucleare, e la mancanza di azioni da parte delle grandi potenze nel contrastare i cambiamenti climatici, segnano un nuovo record all'avvicinamento dell'orologio alla mezzanotte.[19]
2023 1:30

(90 s)

23:58:30 −1⁄6

(10 s)

La Russia continua la sua invasione in Ucraina mentre la NATO fornisce armamenti a quest'ultima con l'aumento del rischio di escalation nucleare derivante dal conflitto. L'ultimo trattato sulle armi nucleari rimasto tra Russia e Stati Uniti, New START, scadrà nel febbraio 2026. La Russia ha anche portato la sua guerra ai siti dei reattori nucleari di Černobyl' e Zaporižžja, violando i protocolli internazionali e rischiando il rilascio diffuso di materiali radioattivi. Anche la Corea del Nord ha ripreso la sua retorica nucleare, lanciando un test missilistico balistico a raggio intermedio sul Giappone nell'ottobre 2022. Le continue minacce poste dalla crisi climatica e il crollo delle norme e delle istituzioni globali istituite per mitigare i rischi associati all'avanzamento delle tecnologie e delle minacce biologiche come anche il COVID-19 ha contribuito all'impostazione dell'ora.[20]

Nella cultura di massa

  • Seven Minutes to Midnight, un singolo del 1980 di Wah! Heat, si riferisce al cambiamento di quell'anno Orologio dell'apocalisse da nove a sette minuti a mezzanotte.
  • L'LP Red Sails in the Sunset del 1984 della rock band australiana Midnight Oil contiene una canzone chiamata Minutes to Midnight e la copertina dell'album mostra una rappresentazione aerea di Sydney dopo un attacco nucleare. Nel 1984, il cantante Peter Garrett si candidò per un seggio al Senato australiano come candidato per il Nuclear Disarmament Party. Da allora è stato eletto alla Camera dei rappresentanti australiana come membro del Labor Party e, in seguito, ha servito come Ministro dell'Ambiente.
  • Il titolo della canzone degli Iron Maiden del 1984 2 Minutes to Midnight è un riferimento al Doomsday Clock.[21][22]
  • L'orologio dell'apocalisse appare all'inizio del video musicale del 1985 di Russians di Sting.
  • Il racconto del 1986 La fine del gran casino di Stephen King incluso nell'antologia Incubi & deliri si riferisce al Doomsday Clock fissato a quindici secondi prima di mezzanotte a causa dell'elevata tensione geopolitica.
  • L'orologio dell'apocalisse è un tema visivo ricorrente nella serie di romanzi a fumetti Watchmen (1986-1987) di Alan Moore and Dave Gibbons, nel suo adattamento cinematografico del 2009 e nel sequel della miniserie televisiva del 2019.[22] Inoltre, la sua serie sequel, che si svolge nell'universo DC principale, prende in prestito il titolo.
  • Il titolo dell'album Minutes to Midnight dei Linkin Park del 2007 è un riferimento al Doomsday Clock.[23]
  • Nella canzone dei Flobots The Circle in the Square, il testo dice "l'orologio è ora le 11:55 sulla lancetta grande", che era l'impostazione dell'orologio dell'apocalisse nel 2012, quando la canzone è stata pubblicata.
  • Il titolo dell'episodio di Doctor Who del 1982 Four to Doomsday fa riferimento al Doomsday Clock. Nell'episodio del 2017 The Pyramid at the End of the World, i monaci hanno cambiato ogni orologio del mondo a tre minuti a mezzanotte come avvertimento su cosa accadrà se l'umanità non accetta il loro aiuto. I rappresentanti dei tre eserciti più potenti della Terra (quelli di USA, Cina e Russia) hanno deciso di non combattersi, credendo che una potenziale guerra sia la catastrofe. Tuttavia, l'orologio continuava a visualizzare due minuti fino a mezzanotte. Dopo che il Dottore ha evitato la vera catastrofe - un disastro batteriologico accidentale, l'orologio inizia a tornare indietro.[24]
  • L'orologio dell'apocalisse è presente in What if Women Ruled the World di Yael Bartana, presentato in anteprima il 5 luglio 2017 al Manchester International Festival.[25]
  • Un minuto a mezzanotte sul Doomsday Clock è ampiamente citato nella canzone crossover grime/punk Effed del rapper di Nottingham Snowy e Jason Williamson degli Sleaford Mods. A causa del contenuto politico del brano, c'è stata una riluttanza iniziale da parte delle stazioni radio tradizionali a riprodurre il brano prima delle elezioni generali del Regno Unito del 2019. Tuttavia, il brano è stato successivamente sostenuto da numerosi DJ della BBC Radio, incluso l'innovatore punk Iggy Pop.[26][27][28]
  • Nell'episodio Il Bunker della 13ª stagione di Criminal Minds, i soggetti ignoti rapiscono le donne usando il Doomsday Clock.
  • L'episodio On the Clock della seconda stagione di Madam Secretary presenta l'orologio dell'apocalisse mentre i personaggi cercano di impedirgli di andare avanti.
  • In un episodio di La donna chiamata Fujiko Mine, serie spin-off di Lupin III, l'orologio compare più volte, e si vedono le sue lancette avvicinarsi alla mezzanotte sempre più, per poi tornare indietro alla fine dello stesso.

Note

  1. ^ a b (EN) Overview, su thebulletin.org, Bulletin of the Atomic Scientists. URL consultato il 18 marzo 2015.
  2. ^ (EN) Doomsday clock moves closer to midnight, in United Press International, Washington, 10 gennaio 2012. URL consultato il 15 marzo 2015.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m n o (EN) Timeline, su thebulletin.org, Bulletin of the Atomic Scientists. URL consultato il 18 marzo 2015.
  4. ^ (EN) Bio, su martyl.com. URL consultato il 18 marzo 2015.
  5. ^ (EN) Science and Security Board, su Bulletin of the Atomic Scientists. URL consultato il 18 marzo 2022.
  6. ^ (EN) Lynn Eden et al., Three minutes and counting, su thebulletin.org, Bulletin of the Atomic Scientists, 19 gennaio 2015. URL consultato il 18 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2015).
  7. ^ (EN) FAQ, su Bulletin of the Atomic Scientists. URL consultato il 18 marzo 2022.
  8. ^ Guido Santevecchi, Bush ha preparato una nuova proposta di disarmo "meno missili a testate multiple a terra e in mare", in Corriere della Sera, 24 gennaio 1992, p. 11. URL consultato il 31 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2013).
  9. ^ Ennio Caretto, Pearl Harbor degli spot., in la Repubblica, Chicago, 27 novembre 1991. URL consultato il 18 marzo 2015.
  10. ^ Olocausto nucleare:l'ora dell'Apocalisse più vicina di 3 minuti, in Corriere della Sera, Washington, 9 dicembre 1995, p. 9. URL consultato il 18 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  11. ^ Franco Venturini, L'imbarazzo nucleare, in Corriere della Sera, 18 maggio 1998, 1-2. URL consultato il 18 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  12. ^ L'«orologio dell'apocalisse» avanza, in Corriere della Sera, 28 febbraio 2002, p. 13. URL consultato il 18 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2015).
  13. ^ Ennio Caretto, Hawking e i gas serra: 5 minuti all'Apocalisse, in Corriere della Sera, Washington, 18 gennaio 2007, p. 29. URL consultato il 31 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2013).
  14. ^ Alessandra Farkas, Ora l'Apocalisse si allontana, in Corriere della Sera, New York, 9 aprile 2010, p. 3 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2013).
  15. ^ L'Orologio dell'Apocalisse accelera: la fine del mondo si avvicina di un minuto, in Il Fatto Quotidiano, 22 gennaio 2012. URL consultato il 18 marzo 2015.
  16. ^ (EN) Michael Casey, Doomsday Clock moves two minutes closer to midnight, in CBS News, 22 gennaio 2015. URL consultato il 18 marzo 2015.
  17. ^ (EN) John Mecklin, It is two and a half minutes to midnight, in TheBulletin Organization, 22 gennaio 2017. URL consultato il 27 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2017).
  18. ^ (EN) It is now two minutes to midnight, in TheBulletin Organization, 25 gennaio 2018. URL consultato il 25 gennaio 2018.
  19. ^ (EN) 'Doomsday Clock' moved 20 seconds closer to catastrophe, in ABC Organization, 23 gennaio 2020. URL consultato il 23 gennaio 2020.
  20. ^ (EN) Gayle Spinazze, PRESS RELEASE: Doomsday Clock set at 90 seconds to midnight, su Bulletin of the Atomic Scientists, 24 gennaio 2023. URL consultato il 25 gennaio 2023.
  21. ^ Doomsday Clock: Iron Maiden -Two Minutes to Midnight - OnStage Magazine.com, su web.archive.org, 15 novembre 2018. URL consultato il 16 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 15 novembre 2018).
  22. ^ a b (EN) The people behind the Doomsday Clock explain why we’re so close to midnight, su The A.V. Club, 23 febbraio 2017. URL consultato il 16 novembre 2022.
  23. ^ (EN) Linkin Park Makes ‘Minutes to Midnight’ Count, su BMI.com, 25 maggio 2007. URL consultato il 16 novembre 2022.
  24. ^ (EN) BBC One - Doctor Who, Series 10, The Pyramid at the End of the World - The Pyramid at the End of the World: The Fact File, su BBC. URL consultato il 16 novembre 2022.
  25. ^ (EN) What If Women Ruled the World? review – Kubrick meets covfefe as catastrophe strikes, su the Guardian, 10 luglio 2017. URL consultato il 16 novembre 2022.
  26. ^ (EN) "EFFED" by Snowy feat. Jason Williamson, su Notion, 21 novembre 2019. URL consultato il 16 novembre 2022.
  27. ^ Snowy & Jason Williamson (Ft. Jason Williamson & Snowy) – EFFED. URL consultato il 16 novembre 2022.
  28. ^ (EN) BBC Radio 6 Music - Iggy Pop, Iggy Confidential with a track from his album of 2019, su BBC. URL consultato il 16 novembre 2022.

Bibliografia

  • AA.VV., Vari numeri del Bulletin of the Atomic Scientists dal 1947 ad oggi.
  • (EN) Elizabeth S. Benoist, Doomsday Clock, Naylor Co., 1975, ISBN 978-0-8111-0569-9.
  • Manlio Dinucci, Il potere nucleare. Storia di una follia da Hiroshima al 2015, Fazi Editore, 2003, ISBN 88-8112-412-2.
  • (EN) Paul Halpern, Countdown to Apocalypse: A scientific exploration of the end of the world, Perseus Publishing, 1998, ISBN 0-7382-0358-0.
  • Gianni Montagni, Effetto Gorbaciov: la politica internazionale degli anni ottanta; storia di quattro vertici, da Ginevra a Mosca, Edizioni Dedalo, 1989, ISBN 88-220-6086-5.

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