Nikolaj Fëdorovič Pogodin, pseudonimo di Nikolaj Fëdorovič Stukalov (Gundorovskaja, 3 novembre 1900 – Mosca, 19 settembre 1962), è stato un drammaturgo russo.
Le sue opere furono riconosciute nel teatro dell'Unione Sovietica per le loro rappresentazioni realistiche della vita quotidiana combinate con temi socialisti e comunisti.[1] È conosciuto soprattutto come l'autore di una trilogia su Lenin, la prima volta che Lenin è stato utilizzato come personaggio in un'opera teatrale.[1]
La sua famiglia era formata da contadini e la sua istruzione si fermò alle scuole elementari. Da adolescente ha svolto lavori umili, dal falegname al meccanico.
Partecipò alla rivoluzione d'ottobre come volontario nell'Armata Rossa e successivamente lavorò dal 1920 come giornalista, corrispondente per la Pravda dal 1922 al 1932.[2][3]
Si avvicinò al palcoscenico intorno al 1930 dimostrando di essere uno dei migliori rappresentanti del 'teatro socialista'.[2]
Tra i suoi drammi si possono menzionare Tempo (1930), incentrato sulla descrizione della costruzione di una fabbrica; Gli aristocratici (1934), dedicato alla rieducazione effettuata tramite il lavoro di un gruppo di contestatori avversi al regime; la famosissima trilogia su Lenin costituita da L'uomo con il fucile (1937), Il carillon del Cremlino (1941), La terza patetica (1958).[1][2][3]
Pogodin si interessò anche all'arte cinematografica nel ruolo di sceneggiatore.[1]