Alle componenti del Gruppo misto è stata riconosciuta una soggettività giuridica nell'ambito dell'ordinamento parlamentare. Ciò è avvenuto a partire dal 1997 con l'approvazione di una novella regolamentare che consente la formazione delle componenti politiche del Gruppo misto alla Camera per fronteggiare i problemi organizzativi e procedurali derivanti dall'ampiezza numerica raggiunta nella XIII legislatura (stante, allora, la decisione di non consentire la formazione di gruppi autorizzati con meno di venti deputati)[1][2]. Il regolamento così modificato prevede quindi ai sensi del comma 5 dell'articolo 14, che si può presentare istanza per formare componenti politiche all'interno del gruppo misto alle seguenti condizioni[3]:
se la richiesta è avanzata da almeno dieci deputati;
se la richiesta è avanzata da almeno tre deputati che rappresentino un partito o movimento politico che abbia partecipato alle elezioni per la Camera dei deputati;
se la richiesta è avanzata da almeno tre deputati eletti in rappresentanza di minoranze linguistiche tutelate dalla Costituzione e riconosciute dalla legge.
Lorenza Carlassare (a cura di), I gruppi parlamentari nell'esperienza della XIII legislatura. Democrazia, rappresentanza, responsabilità, Padova, Cedam, 2001.
Salvatore Curreri, I gruppi parlamentari nella XIII legislatura, Rassegna parlamentare, 1999.
Vito Cozzoli, I gruppi parlamentari nella transizione del sistema politico-istituzionale. Le riforme regolamentari della Camera dei deputati nella XIII legislatura, Milano, Giuffrè, 2002.
Vito Cozzoli e Fabrizio Castaldi, I gruppi parlamentari alla Camera dei deputati tra rappresentanza democratica e funzionalità politico-parlamentare, in Il Filangieri, Quaderno 2007.
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