Soprannominato "Iron Mike",[2][3] "The Baddest Man on the Planet"[4] e "Kid Dynamite",[5] è considerato uno dei migliori pugili di tutti i tempi, campione del mondo dei pesi massimi dal 1986 al 1990, con una breve parentesi nel 1996. Tra gli atleti più riconoscibili e pagati degli anni ottanta e novanta, nonostante la statura non elevata per la categoria dei pesi massimi (178 cm / 5′10"), e grazie alla notevole tecnica e fisicità, è stato uno dei picchiatori più efficaci e temibili della storia. Occupa la posizione numero 9 tra i migliori pesi massimi di sempre, e la 16ª posizione della classifica dei "100 più grandi picchiatori di sempre", entrambe stilate da The Ring. ESPN lo ha nominato il miglior picchiatore di sempre nella categoria dei massimi (2007).[6] L'organizzazione pugilistica WBC lo mette al 1º posto nella sua classifica dei 10 migliori pesi massimi di tutti i tempi. Bleacher Report lo ha invece inserito al 10º posto tra i migliori pesi massimi. Sky Sports lo ha nominato "il più temibile pugile di sempre" e descritto come "probabilmente il più feroce lottatore ad aver mai messo piede su un ring".[7] È stato nominato fighter of the year da Ring Magazine nel 1986 e 1988, ed è incluso nella International Boxing Hall of Fame.
Tyson vinse i suoi primi 19 incontri per KO, 12 dei quali alla prima ripresa. Nel 1986, all'età di 20 anni 4 mesi e 22 giorni, conquistò la corona WBC contro Trevor Berbick,[8] divenendo il più giovane campione del mondo dei pesi massimi, record che tuttora rimane imbattuto. Un anno dopo vinse anche i titoli WBAW ed IBF, divenendo campione indiscusso ed il primo peso massimo ad unificare i campionati del mondo. Nel 1988 divenne campione lineare quando mise KO Michael Spinks in 91 secondi. Difese le sue cinture in nove occasioni, prima di venire sconfitto per KO da Buster Douglas in ciò che fu definita come una delle più grandi sorprese nella storia dello sport.[9] Nel 1992 fu accusato di stupro nei confronti di Desiree Washington e condannato a 6 anni di carcere.[10] Durante la sua detenzione si convertì all'Islam ed assunse il nome islamico di Malik Abdul Aziz.[4][11] Rilasciato nel marzo 1995, fece il suo ritorno sul ring e nel 1996 vinse i titoli WBC e WBA sconfiggendo rispettivamente Frank Bruno e Bruce Seldon per KO. Ciò lo rese tra i pesi massimi capaci di riconquistare una cintura della divisione dopo averla persa. Dopo essere stato privato del mondiale WBC, perse la corona WBA in un match contro Evander Holyfield nel novembre dello stesso anno e nella loro rivincita fu squalificato per aver morso le orecchie dell'avversario staccandogli un pezzo di cartilagine dell'orecchio destro.[12][13]
Nel 2002, a 35 anni, affrontò Lennox Lewis per il titolo mondiale, venendo sconfitto per KO. Nel 2005 all'età di ormai 39 anni, dopo ulteriori insuccessi contro Danny Williams e Kevin McBride, annunciò il suo ritiro.
Caratteristiche tecniche
Possedeva uno stile di combattimento basato sull'aggressione senza soste e che prediligeva la corta distanza (il cosiddetto in-fighter): tipicamente lanciava intense e potenti combinazioni di ganci e montanti, rimanendo all'interno della guardia avversaria.[14] Era un buon incassatore e utilizzava l'altezza ridotta — meno di 180 cm, caratteristica inusuale per la sua classe di peso — come strumento per schivare i colpi avversari, eseguendo movimenti sul tronco molto rapidi, abbassandosi anche fino alla vita per passare sotto o di fianco ai pugni in arrivo e contrattaccare picchiando d'incontro.[14] La sua tecnica, definita peek-a-boo, era inoltre contraddistinta da grande precisione e velocità di esecuzione, qualità che gli hanno consentito di vincere oltre 20 incontri al 1º round.[15]
Biografia
L'infanzia
Nasce a Brooklyn, quartiere di New York, da Lorna Smith (di professione insegnante) e Percel Tyson che in seguito si separarono;[16] la madre ebbe poi una relazione con Jimmy Kirkpatrick (1924-1992), ma non si risposò.[16] Nel 1968, Kirkpatrick (che lavorava come manovale) lasciò il lavoro e la famiglia per problemi di cuore: Tyson crebbe dunque in sua assenza.[16] Dall'unione con Percel nacquero anche Rodney (ritenuto, tuttavia, da alcune fonti, un fratellastro[16]) e Denise.[16] Dopo l'addio del compagno, Lorna - che aveva problemi di alcolismo[17] - si trasferì a Brownsville, uno dei quartieri più pericolosi di Brooklyn.[16] La mancanza della figura paterna e l'ambiente di vita disagiato condizionarono, in negativo, l'infanzia di Tyson.[17][18]
Fin da piccolo Mike mostrò una passione per i piccioni, tanto da allevarne in proprio.[17][19] Il fatto è ben conosciuto presso gli appassionati della boxe, rappresentando uno dei tratti identificativi del pugile fuori dal ring.[20] Fu proprio tale interesse a collegarlo - in via diretta - con la violenza.[21] Accadde infatti, quando Tyson aveva 10 anni, che un ragazzo (Gary Flowers) tentò di rubargli un piccione finendo per ucciderlo: Tyson, per tutta risposta, lo aggredì stendendolo a pugni.[21] L'episodio fu soltanto l'inizio di un'adolescenza caratterizzata dalla violenza, tanto che nel giro di breve tempo il ragazzo si distinse spesso per risse in strada e combattimenti clandestini.[17] Oltre che per le lotte, si ritagliò una fama negativa anche a causa di furti e rapine:[17] a 13 anni aveva già conosciuto il carcere minorile per 39 volte.[18] La sua infanzia non fu tuttavia esente anche da crimini di cui divenne vittima, anziché esecutore: nell'autunno 2014 dichiarò infatti di essere stato molestato sessualmente da un estraneo quando aveva 7 anni.[22]
L'approccio con la boxe
(EN)
«Whoever thinks Mike could not boxe or was not skilled has probably never stepped into a gym. I mean... Cus taught him any trick in the book, he could bob and weave, he could make you miss, he was the ultimate swarmer, a master at the art of throwing the left hook-left uppercut combination, a relentless body puncher, a refined version of the late Dempsey or Frazier.»
(IT)
«Chiunque pensi che Mike non sapesse boxare o non avesse tecnica probabilmente non è mai entrato in una palestra. Voglio dire, Cus gli insegnò ogni trucchetto possibile, poteva schivare con il busto, mandarti a vuoto, era il paradigma dello swarmer, un maestro nell'arte della combinazione 'gancio al corpo-montante', implacabile nelle serie al corpo, una versione raffinata degli ultimi Dempsey e Frazier.»
Durante uno dei tanti soggiorni in riformatorio, Tyson conobbe di persona Muhammad Ali: l'ex campione si era recato in visita ai ragazzi dell'istituto, che avevano appena assistito ad un film biografico su di lui.[24] Proprio in carcere ebbe inizio la sua carriera pugilistica.[18] L'impegno profuso negli allenamenti spinse Bobby Stewart, a sua volta ex-pugile, a segnalarlo ad un allenatore: Cus D'Amato, noto per aver già seguito Floyd Patterson e José Torres.[18][25] D'Amato sviluppò un legame particolare con il giovane Tyson, risultando importante non solo dal punto di vista sportivo ma anche da quello umano.[25] Tra le altre cose, lo istruì sui fondamenti tecnici dei quali Mike - già fisicamente molto prestante, pesando oltre 80 kg all'età di dodici anni - possedeva scarsa conoscenza.[18][25] Grazie agli insegnamenti di Cus, il ragazzo imparò come sfruttare a proprio vantaggio l'altezza ridotta (178 centimetri, il più basso di sempre nella storia della categoria) per schivare i colpi avversari.[25]
Carriera
(EN)
«Everybody has a plan until they get punched in the mouth»
(IT)
«Tutti hanno un piano fino a quando non ricevono un pugno in bocca»
(Mike Tyson)
Carriera amatoriale
Nel 1982, dopo che Lorna morì per un tumore[16], D'Amato adottò legalmente il sedicenne.[16][25] In quello stesso anno, Tyson vinse l'oro tra i massimi alle Olimpiadi junior.[18][25] A livello amatoriale sostenne 54 incontri, 48 dei quali vinti:[18] il primo di essi durò appena 8".[25] Non riuscì tuttavia a trovare lo sbocco olimpico, poiché una doppia sconfitta con Henry Tillman gli impedì di far parte della squadra che andò ad affrontare i Giochi di Los Angeles 1984.[26]
Il 1985 fu l'anno del debutto professionistico,[27] ma anche quello di un doloroso addio: il 4 novembre morì infatti D'Amato, deceduto a causa di una polmonite.[16][28] Nei suoi primi 19 incontri da professionista, Tyson ebbe un record di 19 K.O. di cui 12 nel primo round. Fino al 1986, Tyson riportò 27 vittorie consecutive con 25 KO balzando al primo posto nella classifica mondiale della WBC.[27] L'ente gli consentì dunque di competere per il titolo mondiale, affrontando Trevor Berbick a Las Vegas il 22 novembre.[29] L'avversario legava la propria notorietà all'aver sconfitto, nel 1981, Muhammad Ali nel suo ultimo incontro.[29] Tyson vinse per K.O. alla seconda ripresa, con uno strapotere fisico ed una facilità nel portare i colpi che vanificarono la maggior esperienza di Berbick.[30] L'età di 20 anni, 4 mesi e 22 giorni lo rese il più giovane campione del mondo nella categoria.[31][32] Il 7 marzo 1987 si aggiudicò anche la versione WBA del titolo[33], battendo ai punti James Smith.[34][35] Il 30 maggio si misurò con Pinklon Thomas,[36] vincendo per K.O. tecnico al sesto round.[37][38] Due mesi più tardi, sfidò invece il campione IBF Tony Tucker[39]: battendolo ai punti, dopo 12 riprese, unificò la corona dei massimi.[40][41][42] Il 16 ottobre difese poi le cinture contro Tyrell Biggs per TKO al settimo round.[43] Durante il primo semestre del 1988 (anno che vide il suo matrimonio con l'attrice Robin Givens[16][27][44]) sconfisse anche Larry Holmes[45] per TKO alla quarta ripresa, il 21 marzo 1988 in Giappone batté l'ex campione WBA Tony Tubbs per TKO al secondo round[46] e Michael Spinks nel mese di giugno mandando quest'ultimo K.O. in soli 91 secondi.[47] Sempre in questo periodo, Tyson scelse Don King come manager: l'avvenimento fu indicato, dai più, come l'inizio del declino (umano e agonistico) di "Iron Mike".
Nel mese di ottobre, la moglie avviò le pratiche per il divorzio sostenendo di essere stata picchiata dal pugile.[27][48] Nonostante le ombre gettate su di lui dalla cronaca,[49] Tyson difese il titolo anche contro Frank Bruno il 25 febbraio 1989[50][51][52] e contro Carl Williams il 21 luglio seguente per TKO.[53][54][55] La sua carriera assunse una svolta inattesa l'11 febbraio 1990, quando a Tokyosi arrese per la prima volta[56]: James Douglas lo mandò k.o. alla decima ripresa, sottraendogli la cinture.[57]
La sconfitta maturò in un contesto di polemiche, indirizzate principalmente all'arbitro Octavio Meyran,[57] del quale fu criticato il conteggio all'ottavo round: il giudice di gara avrebbe infatti iniziato, in lieve ritardo, a contare i secondi dopo che Douglas era stato atterrato.[58] Per contro, venne fatto notare che anche il conteggio di Tyson (nella dinamica che portò al knock-out) prese più tempo dell'effettivo limite.[58] Incassata la prima sconfitta da professionista, Tyson perse inoltre la sorella Denise che morì d'infarto a 24 anni.[16][59][60][61] La rivincita con Douglas fu programmata per il giugno 1990,[58] mese in cui "Iron Mike" sconfisse invece Tillman.[62] Il 1990 terminò con un'altra vittoria, ai danni di Alex Stewart.[63] Nel 1991, il pugile batté infine Donovan Ruddock per due volte.[64][65] All'età di 25 anni, giunse quindi ad avere un record di 41 vittorie (36 prima del limite) su 42 incontri.[27][66][67]
Nell'autunno 1991, avrebbe dovuto misurarsi con Evander Holyfield.[68][69] anno in cui sposò Monica Turner.[16][70][71] Tornò sul ring a 29 anni,[72] sconfiggendo Peter McNeeley e Buster Mathis Jr per KO.[73][74] Il 16 marzo 1996 affrontò Frank Bruno per la seconda volta, per la cintura WBC dei pesi massimi, il match si concluse con un TKO al terzo round di Tyson ai danni di Bruno, e diventò campione del mondo per la seconda volta in carriera. Il 7 settembre 1996 vinse contro Bruce Seldon[75] e riottenne anche la cintura WBA, mentre due mesi dopo - il 9 novembre[76] - fu battuto da Evander Holyfield per k.o. tecnico all'undicesima ripresa.[77] Secondo gran parte della stampa e degli appassionati, tale momento coincise con l'avvio della parabola discendente della sua carriera.[77] La rivincita si consumò il 28 giugno 1997, con Tyson squalificato per aver morso a sangue l'orecchio del suo avversario.[78][79][80][81] Accusato di «violenza gratuita ed ingiustificata»,[82] si vide privato della licenza professionistica da parte della commissione atletica del Nevada.[83][84] Contestualmente, per il danno arrecato a Holyfield venne condannato al pagamento di 3 milioni di dollari.[85][86]
1998-2001: il riottenimento della licenza
Sospeso a tempo indeterminato dai combattimenti, Tyson accusò Don King di averne causato la rovina economica e scelse Shelly Finkel come nuovo manager.[87] Nell'estate 1998, un anno dopo il provvedimento originario, presentò la domanda per ottenere una nuova licenza.[88][89] Tyson venne riabilitato a combattere sul finire del 1998,[90] ma nel triennio che ne seguì disputò incontri con avversari di scarsa caratura nonché - a detta dei tifosi - di dubbia scelta.[91][92][93][94][95][96][97][98][99][100][101]
Nel 2002, a 35 anni, Tyson tentò di nobilitare l'ultimo scorcio di carriera sfidando Lennox Lewis per il titolo mondiale.[102] L'incontro era originariamente previsto per il 6 aprile, ma durante la conferenza di presentazione (avvenuta a gennaio) "Iron Mike" venne alle mani con l'avversario e il suo staff, facendo finire in ospedale una persona.[103][104] Il match venne quindi posticipato di 2 mesi, all'8 giugno.[105] Apparso inferiore al canadese per tutta la durata del combattimento, Tyson fu messo knock-out all'ottava ripresa.[106] Nel 2003 lamentò gravi difficoltà finanziarie,[107][108] tanto da dichiararsi in bancarotta: in quest'occasione, accusò Desiree Washington per lo stato in cui versava.[109] Destò scalpore una sua intervista in cui ammise che avrebbe voluto stuprare, effettivamente, la donna.[109][110] Il 2003 fu anche l'anno in cui il secondo matrimonio (con la pediatra Monica Turner, madre dei suoi figli Rayna, nata nel 1996, e Amir, nato nel 1997) conobbe, a sua volta, il divorzio.[111] Per quanto concerne le vicende sportive, dopo la sconfitta con Lewis indossò i guantoni per soli altri 3 match fino al 2005.[112][113][114][115][116] Il ritiro definitivo venne annunciato a quasi 39 anni.[117]
Dopo il ritiro
Nel 2006 si cimentò come arbitro, dirigendo un incontro di «cage fighting» ("lotta in gabbia") a Londra.[118] In autunno, ormai quarantenne, organizzò un tour con esibizioni e sparring per risollevare le proprie finanze.[119]
Il 26 maggio 2009, la figlia Exodus (di 4 anni) morì per soffocamento dopo un incidente casalingo.[16][120][121][122][123] A distanza di 2 settimane, Tyson si sposò per la terza volta con Lakiha Spicer.[124][125][126] Il 2009 rappresentò inoltre l'anno della pace con Holyfield, formalmente stretta nel corso di un programma televisivo.[127] Dal terzo matrimonio nacquero Milan e Morocco Elijah, portando a 8 il numero totale di figli.[16][128]
Nell'autunno 2013 fu pubblicata la sua autobiografia, nella quale Tyson svelava numerosi retroscena della propria carriera e ammetteva di aver fatto uso - prima di alcuni incontri - di cocaina.[129] Esattamente 4 anni dopo l'opera trovò seguito con un altro libro che ripercorre la storia del pugile.[130] Agli inizi del 2018, dopo che la California legalizzò la coltivazione della marijuana, Tyson annunciò l'apertura di un ranch in cui produrre cannabis.[131]
Nel luglio 2020 ha annunciato il ritorno sul ring per un'esibizione in otto round contro l'ex campione Roy Jones Jr. Il match, inizialmente previsto per il 12 settembre, è stato rinviato al 28 novembre 2020 ed è terminato con un verdetto di parità.[132]
Nel marzo 2024 viene nuovamente annunciato un suo ritorno sul ring, inizialmente previsto per il 22 luglio, ma poi posposto al 15 novembre per ragioni di salute da parte di Tyson. L'evento consiste in un match contro il pugile-youtuber Jake Paul e viene trasmesso in diretta streaming su Netflix, vedendo la vittoria di Paul ai punti, in un match criticato da molti.[133]
Riconoscimenti
Nel corso della sua carriera, Tyson ha ottenuto i seguenti riconoscimenti[18]:
Inizialmente vittorioso per ritiro dell'avversario, a Tyson fu comminato il "no contest" dopo essere risultato positivo alla marijuana in un test antidoping.
Appare nel video musicale Godzilla del rapper statunitense Eminem.
Nel 2015 appare nel brano Iconic dell'album Rebel Heart di Madonna. Tyson pronuncia alcune frasi all'inizio della canzone. Compare anche in un videoclip utilizzato nel tour della cantante.
Nel 2022 esce Mike, una miniserie TV che racconta la sua vita.
^(EN) Manny Millan, Mike Tyson and pigeons, su si.com, 4 marzo 2011. URL consultato il 30 giugno 2022 (archiviato dall'url originale il 22 giugno 2018).
^ab(EN) Mike Devlin, 10 bizarre facts about Mike Tyson, su listverse.com, 24 aprile 2014. URL consultato il 30 giugno 2022 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2022).