Sottosegretario ai trasporti durante il governo Dini, viene nominato nel 1996 Amministratore Straordinario dell'Ente Nazionale Assistenza al Volo, del quale poi diviene consigliere d'amministrazione nel 1997. La complessità dei contratti del settore del controllo del traffico aereo rappresentano per lui un forte impegno gestionale alla guida dell'ENAV. Nel 1998 si dimette dal Consiglio di amministrazione dell'ENAV.[1]
Fu assassinato il 20 maggio 1999 in via Salaria a Roma da alcuni membri delle Nuove Brigate Rosse nella logica terroristica di annientamento di professionisti e servitori dello Stato legati a un contesto di ristrutturazione del mercato del lavoro.[2] Lasciò la moglie Olga Di Serio, che successivamente diventò deputata dei DS e poi del PD.
Opere
Autore di diverse monografie e saggi, con particolare attenzione ai temi delle garanzie del diritto al lavoro e alla privatizzazione del pubblico impiego, è stato anche tra i fondatori della rivista Il lavoro nelle pubbliche amministrazioni.
Scrisse diversi saggi in merito all'incoercibilità delle azioni di reintegrazione nel posto di lavoro, notando come le reiterate pronunce giurisprudenziali conformi ignorino le concrete possibilità di esecuzione[3] e se esistano responsabilità penali per i datori che non eseguano il relativo provvedimento giudiziario.
La Storia siamo noi - Massimo D'Antona, su lastoriasiamonoi.rai.it. URL consultato il 31 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2013).