Oltre al genere fantasy ha affrontato il gotico, il fantascientifico e il romanzo storico. Ha composto anche testi per opere musicali, ballate e poesie. Le sue opere sono state tradotte in più di ventotto paesi e venti lingue (tra cui italiano, tedesco, francese, greco, spagnolo, svedese, olandese, giapponese, portoghese, croato, russo, polacco, ungherese, finlandese e turco).[1][2]
Biografia
«Con il nostro pensiero, noi creiamo giorno per giorno il mondo che ci circonda.»
Marion Eleanor Zimmer si sposò giovanissima nel 1949 con Robert Alden Bradley, assumendone quindi il cognome, che aggiunse al proprio. Ottenne la laurea in lettere (Bachelor of Arts) nel 1964 presso la Hardin Simmons University ad Abilene (Texas) per poi svolgere attività di ricerca presso l'Università di Berkeley, in California, dal 1965 al 1967, luogo a cui rimarrà sempre legata. Il 19 maggio 1964 divorziò da Robert Bradley, ma mantenne il cognome nel nome d'arte col quale aveva ormai iniziato a essere conosciuta nel mondo della fantascienza.[3]
Negli anni cinquanta si era avvicinata al gruppo di cultura e di politica lesbica delle Daughters of Bilitis, scrivendo sulla loro rivista (talvolta con lo pseudonimo di Miriam Gardner) pubblicando per loro, in collaborazione con Barbara Grier, una bibliografia sul lesbismo in letteratura. Oltre a ciò scrisse diversi romanzi a tematica lesbica: come Lee Chapman, I am a lesbian (1962); come Morgan Ives, Spare her Heaven (1963) e Knives of Desire (1966); come Miriam Gardner, My Sister, my Love (1963) e Twilight Lovers (1964); e come John Dexter, No Adam for Eve (1966). Tutti questi romanzi, non più ristampati, sono oggi diventati oggetti da collezione.
Ciononostante, il desiderio di figli che caratterizzò la sua intera vita (oltre alla prole naturale, la Bradley ebbe anche figli adottivi) la portò a sposarsi nuovamente, col numismaticoWalter Breen, il 3 giugno 1964[3] autore sotto lo pseudonimo di "J.Z. Eglinton" di un saggio sulla pederastia greca intitolato Greek Love (1964), con cui ebbe due figli.
Si separarono nel 1979, ma divorziarono legalmente solo il 9 maggio 1990, e il matrimonio con Breen fu causa di gravissime amarezze negli ultimi anni di vita della scrittrice, che nel 1991 rimase coinvolta nel processo in cui l'uomo fu condannato per rapporti sessuali con un minorenne: la Bradley fu accusata di avere saputo (anche se non necessariamente approvandole) delle attività sessuali del marito.[4] La denuncia fu ritirata solo grazie a un accomodamento finanziario con la vittima solo poco prima della morte della Bradley, nel 1999 (Breen, nel frattempo, era morto in prigione, nel 1993).[5]
Il suo primo figlio, David Bradley (1950-2008), e suo fratello, Paul Edwin Zimmer (1943-1997), sono stati scrittori di fantascienza e fantasy. Sua figlia, Moira Stern, è un'arpista professionista e cantante.
«Ho già raccontato questa storia; come accadde che, tornando in treno da Watertown, New York, a casa mia nella Renesselaer County, dovessi aspettare una coincidenza a Utica. Fu in quell'occasione che, praticamente per la prima volta in vita mia, decisi d'investire parte dei miei guadagni estivi nell'acquisto di una scatola di cioccolatini e di una rivista di mio gusto. Acquistai un numero di Startling Stories dov'era pubblicato Il mondo oscuro, di un certo Kuttner, il cui nome completo — ma questo l'avrei appreso più tardi — era Catherine Moore Kuttner. Riguardando a una vita ricca di eventi, posso dire in tutta onestà che nessuna esperienza mi ha mai ridato l'emozione e l'entusiasmo di quel viaggio nel crepuscolo, immersa nello splendido mitico romanzo di un uomo che trasforma i mondi.[7]»
La carriera di scrittrice fantasy della Bradley iniziò nel 1949[3] con la partecipazione a un concorso letterario, mentre il suo primo racconto pubblicato risale al 1952 sulla rivista Vortex Science Fiction, dal titolo Innesto centauriano (Centaurus Changeling), che ben presto la introdusse nel mondo della fantascienza statunitense.
«Dopo un'infanzia terribilmente solitaria, da topina di biblioteca, tra ragazzi interessati solamente al lancio di palle d'ogni forma e dimensione, e tra ragazze il cui unico scopo nella vita era indossare gonnelline microscopiche e saltellare vociando "Iè, iè, iè" a favore dei lanciatori di palle (attività che, a mio parere, rimane a tutt'oggi ancor più cretina che lanciare le palle), avevo scoperto persone a me congeniali.[7]»
Ma fu solo in seguito, una ventina di racconti dopo e quasi un decennio più tardi, che la Zimmer Bradley pubblicò il primo romanzo della sua carriera, I falconi di Narabedla, che uscì a puntate su una rivista, nel 1957 (e solo successivamente edito in un unico volume).[3]
Il primo vero romanzo, pubblicato come tale, fu The Door Through Space nel 1961 (ambientato in una sorta di "pianeta Darkover" ancora in fase di gestazione), seguito a breve da Seven from the Stars (sempre nel 1961).[3]
La passione per questo tipo di narrativa nacque in lei durante gli anni adolescenziali, ed è proprio questo l'impulso che la portò ad affrontare uno studio del genere e a pubblicare oltre 60 romanzi, appartenenti in buona parte ai suoi due cicli narrativi più famosi: il ciclo di Avalon e il ciclo di Darkover. L'apice letterario toccato dall'autrice è tuttavia unanimemente considerato il romanzo Le nebbie di Avalon (1983), volume che le impiegò anni di ricerca e di stesura, e che successivamente, alla sua pubblicazione, raggiunse i vertici di tutte le classifiche, fra cui quella prestigiosa del New York Times, dove è rimasto a capo della lista dei best seller in edizione cartonata per quattro mesi, e successivamente anche in quella economica.[8] Nel 2001 il romanzo è stato trasposto in una miniserie TV, in due puntate, dal titolo omonimo. Le nebbie di Avalon ha in seguito ottenuto 9 candidature per l'Emmy Awards nell'edizione del 2002 (vincendone uno per i migliori costumi), e una candidatura ai Golden Globe del 2002.[9]
Fondamentale è ricordare anche l'attività di curatrice editoriale per riviste e antologie dell'autrice. Questo ruolo Marion Zimmer Bradley iniziò a ricoprirlo dall'inizio degli anni ottanta e lo continuò fino alla fine dei suoi giorni, con la pubblicazione di oltre 30 raccolte antologiche e 50 uscite periodiche di una rivista curata dalla stessa. Molti nomi del fantastico furono scoperti in queste raccolte, fra cui Diana L. Paxson, Deborah J. Ross, Mercedes Lackey, Laurell K. Hamilton e molti altri.[10]
«Nonostante i mucchi di scartafacci senza valore che devo sorbirmi, non ho mai perduto il mio sense of wonder, ed è per questo che continuo a fare questo lavoro e che continuerò a farlo, finché la gente continuerà ad acquistare libri, e i miei occhi resisteranno. Lo faccio anche per onorare la memoria di Don Wollheim, che prima di lasciarci è stato uno dei nostri maggiori scopritori di talenti. La lista dei nomi che ha fatto conoscere al pubblico e portato al successo riempirebbe un'altra pagina ed esaurirebbe la vostra pazienza. Ed è così che voglio essere ricordata. Anche se i romanzi scritti da me finiranno per essere dimenticati, mi piacerebbe pensare che sarò ricordata come una curatrice di collane che amava trovare nuovi talenti. E che, come John Campbell o Don Wollheim, ne ha scoperti tanti.[10]»
Nel 2014 la Bradley è stata accusata, quindici anni dopo la sua morte, di abusi sessuali da sua figlia Moira Greyland, che ha dichiarato di essere stata molestata dai 3 anni ai 12.[12] Greyland, in una e-mail per il Guardian, ha detto che non aveva parlato prima "perché ho pensato che i fan di mia madre si sarebbero arrabbiati con me per aver detto qualcosa contro una persona che si era battuta per i diritti delle donne e che aveva portato molti di loro a percepire in modo diverso se stessi e la propria vita. Io non volevo ferire nessuno di coloro che aveva aiutato, così ho tenuto la bocca chiusa".[12] Greyland ha anche affermato di non essere l'unica vittima ma una delle persone che hanno testimoniato contro suo padre, Walter H. Breen, per molestie su minori, reato per cui ha ricevuto diverse condanne.[12][13][14] Per sua stessa ammissione la Bradley era a conoscenza del comportamento del marito e aveva scelto di non denunciarlo.[15]
In risposta a queste accuse, il 2 luglio 2014 Victor Gollancz, l'editore del Bradley's digital backlist, ha annunciato che donerà tutti i proventi dalla vendita di e-book della Bradley all'organizzazione Save the Children.[16] L'autrice Janni Lee Simner che ha continuato a scrivere racconti antologici per la serie di Darkover della Bradley, ha annunciato il 13 giugno 2014, che avrebbe fatto donazione degli anticipi dai suoi due libri dei propri diritti d'autore e su richiesta del marito Larry Hammer, il pagamento per la sua vendita al magazine di Bradley, all'organizzazione Rape, Abuse & Incest National Network.[17]
Cronologia
1930 - il 3 giugno nasce Marion Eleanor Zimmer.
1949 - si sposa con Robert Alden Bradley e si trasferiscono assieme in Texas.
1950 - nasce il primo figlio dell'autrice, David Bradley.
1953 - pubblica il primo racconto sulla rivista Vortex Science Fiction, dal titolo Women Only.
1957 - pubblica il primo romanzo lungo a puntate della sua carriera, I falconi di Narabedla.
^ Robert Rothon, For the love of coins, past lives and boys, su xtra.ca, 17 febbraio 2007. URL consultato il 23 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2009).
^Marion Zimmer Bradley, su blog.sfgateway.com, Victor Gollancz, 2 luglio 2014. URL consultato il 26 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
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