Nei suoi scritti filosofici, a partire dalla nozione heideggeriana di differenza ontologica[2], Kopić ha posto il problema di un pensiero postmetafisico che nella ormai compiuta frantumazione delle certezze della metafisica deve riuscire a farsi espressione di una concezione dell'essere come finitezza. Kopić sviluppa un pensiero postmetafisico[3], incentrato sul concetto di ''lasciar essere'', che parte della constatazione secondo cui non c'è una verità sulla verità, ossia che l'essere è essenzialmente mancante. Questo pensiero lo porta molto vicino alla decostruzionismo di Jacques Derrida e alla psicanalisi di Jacques Lacan, ma per approdare in una visione della sacralità e inviolabilità dell'ente in quanto ente nel suo ''mero essere''. Kopić anche tende a superare l'umanismo e nazionalismo[4] andando alla ricerca dell'umanità post-antropocentrica.[5] Kopić si occupò di Dante nello scritto L'altro mondo secondo Dante (2021) e ritiene che il concetto di amore, inteso come agapé, è la pura buona volontà che in ultima analisi è volontà di potenza, vale a dire, è riconducibile a ciò che costituisce l'essenza della metafisica.
L'inguaribile sguardo della parola (Neizlječivi pogled riječi), Dubrovnik 2023. ISBN 978-953-7835-74-3
Studi sull'amore e sulla morte. Platone, Dante, Dostoevskij, Derrida (Etide o ljubavi i smrti. Platon, Dante, Dostojevski, Derrida), Belgrado 2023. ISBN 978-86-80640-79-2