Fratello dell'attore Giovanni Casaleggio, fu uno degli esponenti più importanti del teatro dialettale piemontese - in particolare torinese - sin dalla fine dell'Ottocento. Iniziò a riscuotere grande successo recitando in coppia con Carlo Artuffo, e nei primi anni dieci formò una propria compagnia con il commediografo e attore Enrico Gemelli. All'inizio degli anni trenta fondò un'altra compagnia con Eugenio Testa e mise in scena anche molte opere scritte da Celso Maria Poncini, tra le quali riscosse grande successo Un torinese a Torino del 1938. Sul grande schermo debuttò nel periodo muto, nel 1911, e fino al 1922 partecipò a una decina di film. Nel periodo sonoro recitò soltanto in tre film, ma è da ricordare almeno la sua partecipazione in Il signor Max di Mario Camerini (1937) dove ha il ruolo del burbero zio di Vittorio De Sica.
Sposato dal 1921 con l'attrice Nuccia Robella (i due recitano insieme nel film Addio giovinezza! di Ferdinando Poggioli), muore all'età di 75 anni. Il comune di Torino gli ha dedicato una via.