Marco Giunio Silano (in latino Marcus Iunius Silanus; 26 a.C. – 37[1]) è stato un politico e militare romano.
Silano era nipote di Marco Giunio Silano, console nel 25 a.C., e figlio di un Gaio Giunio Silano; aveva due fratelli e una sorella: Decimo Giunio Silano, Gaio Giunio Silano, console nel 10, e Giunia Torquata.[2] Il fratello Decimo era un senatore condannato all'esilio durante il regno di Augusto per una relazione con Vipsania Giulia, nipote dell'imperatore,[3] e fu il padre adottivo di Decimo Giunio Silano Getulico.[4] Il fratello Gaio era invece padre di Appio Giunio Silano, console nel 28, marito di Domizia Lepida.[2] Marco ebbe una figlia, Giunia Claudia, che fu la prima moglie di Gaio Cesare "Caligola".[3]
Gli storici antichi considerano Silano un uomo molto rispettabile. Nel 15, durante il principato di Tiberio, venne nominato console suffectus.[3] Il secondo imperatore lo teneva molto in considerazione, infatti se qualcuno criticava una decisione giuridica di Silano, Tiberio la respingeva sempre.[5] Inoltre Silano aveva l'onore di votare per primo in Senato[1] e riuscì, grazie alla sua influenza sull'imperatore, a far tornare il fratello Decimo dall'esilio.[3]
Nel 33 la figlia Claudia sposò Caligola.[6] Lei morì nel 36[7] o all'inizio dell'anno successivo,[8] ma Silano continuò a trattare Caligola come se fosse suo figlio.[9] Alla fine del 37, però, Caligola lo fece giustiziare per ragioni poco chiare. Svetonio dice che fu a causa di un complotto[10] mentre altri dicono che semplicemente lo infastidiva.[11]
Nota: la linea tratteggiata indica l'adozione (se verso il basso) o il matrimonio (se laterale)