Nato a Laodicea al Lico, antica città situata in Asia minore tra le regioni della Caria e della Lidia, da famiglia di rango consolare[4], trascorse gran parte della propria vita a Smirne, dalla cui cittadinanza (societas in Latino) fu insignito di grandi onori civili, soprattutto per le sue vaste conoscenze della Retorica, che lo portarono a godere del favore degli imperatori Traiano, Adriano[5] e Antonino Pio, nonostante il suo carattere molto arrogante e riservato, che causò con quest'ultimo un durevole dissapore. In onore di Adriano, che aveva fatto erigere un tempio a Giove/Zeus ad Olimpia, scrisse un'orazione per cui l'imperatore gli concesse il privilegio, molto apprezzato dagli intellettuali del tempo, di diventare un membro del Museo di Alessandria, che dava il diritto di libero accesso alla sua sala da pranzo: «è stato incluso tra coloro che ricevono pasti gratuiti al museo (...) la sala da pranzo d'Egitto dove sono invitati gli uomini più illustri provenienti da tutto il mondo» [6].
Si sa che scrisse molte altre orazioni, delle quali ci è pervenuta solo una piccola parte, costituita da quelle, intitolate Epitaffi, composte in onore del comandante ateniese Callimaco e del soldato Cinegiro, morti nella battaglia di Maratona nel 490 a.C.[7]. Un suo trattato sulla fisiognomica, conservato in una versione in lingua araba del XIV secolo, è stato tradotto in latino nel XIX secolo [8].
^ Christian Settipani, Continuité gentilice et continuité familiale dans les familles sénatoriales romaines à l'époque impériale, Oxford, Linacre College, Unit for Prosopographical Research, coll. « Prosopographica et Genealogica / 2 », 2000, 597 p. 111
^Marie-Henriette Quet, Le sophiste M. Antonius Polémon de Laodicée, éminente personnalité politique de l'Asie romaine du IIe siècle, in Les élites et leurs facettes, p. 403 (nota 13)
^Filostrato. V. sof., 1.25.3 (in Anthony R. Birley, (2003). Adriano. Barcelona: Península. pp.305-306)