Dopo aver studiato al seminario di Caiazzo si trasferì al Seminario di Avellino[1]. Studiò poi al Liceo di Salerno, dove fu prefetto di camerata. Conseguì la licenza in Belle Lettere nel 1829 e poi quella in Scienze fisiche e matematiche nel 1830[2]. Fu professore presso il Liceo di Avellino e continuò gli studi laureandosi in Architettura nel 1834[3]. Continuò poi ad approfondire gli studi delle scienze fisiche e matematiche all'Università di Napoli, conseguendo in seguito anche la laurea[3]. Si sposò in Napoli nel 1841 con Angela Gigli, figlia dell'avvocato Mariano di Napoli[4]. Nel 1845 divenne professore di fisica alla Scuola Navale del Regno a Napoli, quindi assistente di metafisica e in seguito successore del prof. Galluppi alla cattedra di fisica presso l'università partenopea.
Si rese famoso anche per l'invenzione e lo sviluppo di apparati di misurazione dei fenomeni sismici e atmosferici. È stato l'inventore del sismografo elettromagnetico, conservato presso il Museo vulcanologico dell'Osservatorio Vesuviano[5] e, con i suoi studi, ha dato un grosso contributo alla conoscenza dei fenomeni sismici.
Sposò Angela Gigli ed ebbe cinque figli.
Studi e progetti
Per quanto riguarda la Fisica, si occupò delle correnti indotte dal campo magnetico terrestre e progettò nel 1845 un apparecchio chiamato "Apparecchio d'induzione tellurica" con il quale poteva verificare l'effetto fisico, chimico delle correnti indotte.
I suoi studi sul potenziale elettrico spaziarono dalla natura dell'elettricità, alla tensione elettrica e al potenziale elettrico; le sue ricerche sull'elettricità atmosferica lo portarono alla scoperta di una legge sull'elettricità nel corso delle piogge. Negli ultimi anni si impegnò nello studio delle correnti telluriche.[6]
Palmieri si distinse per il grande numero di apparecchi elettrici realizzati nel corso della sua vita, tra i quali vanno ricordati l'apparecchio d'induzione per uso scolastico e medico, il telegrafo elettromagnetico, l'elettrometro e l'anemografo.
Nel 1882, Palmieri fu il primo a rivelare la presenza dell'elio sulla Terra (scoperto nel sole, da cui prende il nome, e sconosciuto fino ad allora sulla Terra), attraverso la linea spettrale D3, mentre analizzava la lava del Vesuvio[7].
I suoi studi filosofici lo portarono a risolvere un modello filosofico originale, che rappresentava la sintesi delle correnti filosofiche da cui era partito, lo Psicologismo, l'Ideologismo e l'Ontologismo. Si occupò di problemi gnoseologici, religiosi, cosmologici e pedagogici.
Opere principali
Lezioni elementari di Fisica sperimentale e di Meteorologia, Gaetano Nobili, Napoli, 1852
Il Vesuvio e la sua storia, Faverio, Milano, 1880
Nuove lezioni di Fisica sperimentale e di Fisica terrestre, Jovene editore, Napoli, 1883
^ LUIGI RUSSO, Lettere di Luigi Palmieri di Faicchio a Gaetano Cacciatore e Giovanni Santini, eminenti scienziati italiani e alcune note biografiche, in Annuario dell'Associazione Storica del Medio Volturno, Nuova serie, 10, anno 2021.
Gabriele Pastore, L'attività filosofica di Luigi Palmieri, Cerreto Sannita, 1952
Eduardo Flores, Luigi Palmieri, Miccoli, Napoli, 1932
Giuseppe Luongo, L'Osservatorio Vesuviano nella storia della vulcanologia, Osservatorio Vesuviano, Ercolano
Luigi Russo, Lettere di Luigi Palmieri di Faicchio a Gaetano Cacciatore e Giovanni Santini, eminenti scienziati italiani e alcune note biografiche, <<Annuario dell'Associazione Storia del medio Volturno>>, nuova serie n. 10, a. 2021.
Michele Giugliano, Luigi Palmieri Direttore del Reale Osservatorio Meteorologico Vesuviano negli anni 1855-1896. Biografia, storia del Vesuvio, fisica sperimentale e fisica terrestre. Tipografica del Matese Srl, Piedimonte Matese, anno 2007, pp. 317: ill., 24 cm.
Michele Giugliano, "Fisica e Vesuvio nell'Ottocento napoletano: Biografia di Luigi Palmieri, Storia dell'Osservatorio Vesuviano e del Vesuvio, Fisica sperimentale e Fisica terrestre", Youcanprint Edizioni 2012.
Maria Piazza, PALMIERI, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1935. URL consultato il 17 gennaio 2014.