Esso prendeva il titolo dal soprannome che Gianni Brera diede a Egidio Calloni, calciatore d'attacco degli anni settanta ed ottanta, divenuto suo malgrado famoso per l'alto numero di gol che sbagliava.
Pur trattandosi di una trasmissione sportiva con il calcio in prima fila, si distingueva per i toni che usava, dato che prendeva le distanze dal "calcio urlato" e cercava di trovare punti di contatto tra sport e cultura.