La lingua mongola o mongolo (in mongolo монгол хэл, ᠮᠣᠨᠭᠭᠣᠯ ᠬᠡᠯᠡ, translitterato mongol khel) è la lingua ufficiale della Mongolia, parlata da una minoranza anche in Cina, Russia e Kirghizistan.
Mentre esiste un ordine dei costituenti fondamentali SVO, l'ordine nelle frasi nominali è relativamente libero. I ruoli grammaticali sono indicati da un sistema di circa otto casi.
Nel collegamento delle frasi, i converbi svolgono un ruolo fondamentale.
Nel sistema verbale, ci sono cinque diatesi: attiva, passiva, causativa, reciproca e cooperativa. Esse sono contrassegnate per voce, aspetto, tempo e modalità/evidenza epistemica (e.g., certezza VS dubbio).
Il mongolo è una delle pochissime lingue a non possedere la consonante occlusiva velare sorda (il fonema C di casa, in IPA /k/).
La grammatica standard è basata sul mongolo khalkha (ovvero la lingua scritta standard formalizzata nelle convenzioni di scrittura e nella grammatica scolastica), le cui regole sono valide anche per il khalkha volgare, e per altri dialetti mongoli, incluso il sopra citato chakhar.
La maggior parte degli abitanti della Mongolia utilizza il dialetto khalkha (o halh), mentre i mongoli della Cina parlano altri dialetti (chakhar, ojrad, barghu-buriat).
Lo standard ISO 639-3 classifica il mongolo come macro-lingua composta dai seguenti membri:
lingua mongola halh [khk], parlata in Mongolia[3][2];
La lingua mongola fa parte delle lingue mongoliche. Alcuni classificano altre lingue mongole, come il buriato e l'oirato, come dialetti del mongolo, ma questa classificazione non è in linea con l'attuale standard internazionale.
I mongoli della Mongolia usano ufficialmente dal 1941 l'alfabeto cirillico, integrato da altre due lettere: la Ү e la Ө. Nel corso del 1941 fu usata una versione dell'alfabeto latino. In precedenza veniva utilizzata la scrittura mongola, che è stata recentemente reinsegnata nelle scuole ma non viene usata nella vita quotidiana (se non per uso decorativo)[5].
I mongoli della Cina usano ancora l'alfabeto mongolo tradizionale, con scrittura verticale. Ci sono, però, ambizioni di sostituirlo con quello latino.