L'amorreo era una lingua parlata e non prevedeva un sistema di scrittura, anche se, quando si stabilirono in Mesopotamia e Siria, gli Amorrei scrivevano comunque in babilonese.[4] È noto l'amorreo grazie alle varie fonti mesopotamiche cuneiformi (risalenti alla terza dinastia di Ur) e fonti egiziane in scrittura consonantica.[4]
Grammatica
La lingua amorrea condivide alcune caratteristiche con altre linge semitiche:
La distinzione tra aspetto imperfettivo-perfettivo: ad esempio Yantin-Dagan (Dagon dà; ntn); Raṣa-Dagan (Dagon era soddisfatto; rṣy). Esso includeva inoltre un suffisso di terza persona-a (a differenza della lingua accadica o ebraica) e una vocale dell'imperfettivo, a-, come in arabo a differenza della vocale -i- in ebraico e aramaico.
C'era una forma verbale con una seconda consonante geminata: ad esempio in Yabanni-Il (Dio crea, bny).
A differenza dell'accadico che ha š, l'amorreo, invece, come avviene in ebraico e arabo, ha h, hu (suo), -haa (lei), causativoh- (o)[5].
La prima persona perfettiva era in -ti (singolare) e -nu (plurale).
Lessico
Il lessico della lingua amorrea era composta soprattutto di frasi brevi e verbali[4] come:
^abc Enrico Pantalone, Le lingue semitiche, su enricopantalone.com, Enrico Pantalone. URL consultato il 15 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2018).
(FR) Remo Mugnaioni, Notes pour servir d’approche à l’amorrite, in La sémitologie aujourd’hui, Aix-en-Provence, Cercle de Linguistique d’Aix-en-Provence - Centre des sciences du language, 2000, p. 57–65.
(DE) M. P. Streck, Das amurritische Onomastikon der altbabylonischen Zeit, in Die Amurriter, Die onomastische Forschung, Orthographie und Phonologie, Nominalmorphologie, vol. 1, Münster, Alter Orient und Altes Testament Band 271/1, 2000.