È famosa per aver dato i natali, nel VII secolo a.C., ai poeti liriciAlceo e Saffo. Nei versi di Saffo si ritrova l'esaltazione della bellezza della femminilità e dell'eros tra donne, da cui il termine lesbismo.
Con una superficie di 1630 km² Lesbo è la terza maggiore isola greca per superficie e l'ottava del Mediterraneo. Caratterizzata da un cospicuo sviluppo costiero (320 km), ha una popolazione di 90 643 abitanti al censimento 2001[2], un terzo dei quali residenti nel capoluogo Mitilene.
Nell'antichità era molto apprezzata la sua produzione vinicola, che tuttora permane.
Dal punto di vista amministrativo è un comune e unità periferica costituita dall'unico comune omonimo nella periferia dell'Egeo Settentrionale.
Storia
Lesbo era una colonia eolica, colonizzata nel II millennio a.C.; fu divisa in vari stati oligarchici (tra i sovrani-tiranni ricordiamo Melancro, Mirsilo e Pittaco). Lesbo fu famosa nell'antichità soprattutto per la sua intensa attività culturale; nel VII sec. a.C. diede i natali a due tra i maggiori esponenti della lirica greca arcaica: Alceo e Saffo. A quell'epoca i principali centri di creazione e propagazione della cultura erano circoli culturali, chiamati Eterìe (quelli frequentati dagli uomini) oppure Tìasi (quelli frequentati dalle donne), nei quali poeti e scrittori, tutti provenienti da famiglie facoltose, si riunivano per discutere riguardo temi comuni ed esprimere liberamente la loro vena creativa.
All'interno di questi circoli elitari, frequentati solo dai loro membri, si respirava un clima di forte armonia e di spiccato senso dell'indipendenza della figura del poeta e della sua superiorità su coloro che non esercitavano l'arte della letteratura. Tanto erano forti i legami che esistevano tra i membri (soprattutto nei tìasi, nei quali le ragazze venivano preparate a diventare future mogli),[3] che era diffusa già nell'antichità la conoscenza (supportata dai versi di Anacreonte[4]) che, all'interno del tiaso, le ragazze consumassero rapporti iniziatici di natura sessuale con le insegnanti; da ciò, il termine "lesbica".
Durante il Medioevo l'isola appartenne all'Impero bizantino. Nell'803 l'imperatrice Irene d'Atene, prima donna ad aver governato da sola l'Impero bizantino, vi fu esiliata e, per sopravvivere e potersi mantenere, dovette adattarsi a filare la lana. Morì nell'isola, ma fu sepolta, quale imperatrice che era, nella chiesa dei Santi Apostoli a Costantinopoli.
Le città di Mitilene e Metimna furono diocesi fin dal V secolo.
Geografia fisica
Territorio
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Clima
Il clima di Lesbo è di tipo mediterraneo, caratterizzato da inverni miti e da una temperatura media annuale di 18 °C. Le piogge sono poco abbondanti (in media 750 mm all'anno) e le abbondanti ore di sole ne fanno una delle isole più soleggiate del Mar Egeo.
Morfologia
L'isola si trova nel Mar Egeo, a poca distanza dalla piattaforma anatolica.
Ha una forma all'incirca triangolare, con la punta rivolta a nordest. In questo triangolo spiccano due profondissimi golfi, entrambi con apertura a sud, che costituiscono due eccezionali porti naturali.
L'interno è prevalentemente collinare e culmina con il monte Olimpo (968 m), da non confondere con il più celebre e ben più alto omonimo nella Grecia continentale e altri omonimi sparsi in tutta l'area (Cipro, Turchia ecc.).
Amministrazione
A seguito della riforma amministrativa detta piano Kallikratis in vigore dal gennaio 2011[5] il comune di Lesbo comprende tutti gli ex comuni nell'isola che sono i seguenti:
Sono indicate in corsivo le ex prefetture che sono state suddivise in più unità periferiche; le altre ex prefetture coincidono con le unità periferiche.