Nasce con il nome Leonardo Enrico Forneron. Sua madre, Laura "Mimma" Mondadori, è figlia del grande editore Arnoldo. Nel 1948, quando Leonardo ha solo due anni, i suoi genitori divorziano (il padre Giorgio Forneron ottiene lo scioglimento del matrimonio in Austria).
Nel 1951 il nonno lo associa alla propria famiglia dandogli il proprio cognome[2]. Leonardo trascorre l'infanzia nella dimora del nonno, passando tutte le estati nella villa di famiglia a Meina, sul Lago Maggiore, dove vengono a fare visita ad Arnoldo Mondadori diversi grandi scrittori (Thomas Mann, Giuseppe Ungaretti, Dino Buzzati, Eugenio Montale...).
Nel 1968, all'età di 22 anni, si sposa con Paola Zanussi, figlia del celebre industriale Lino, produttore di elettrodomestici. Dopo sette anni, però, la coppia si separa. Quando nasce l'unica figlia, Martina, i genitori vivono già in case diverse.
Dopo il divorzio, Leonardo si sposa di nuovo e dall'unione nascono due figli, Francesco e Filippo. Ma anche il secondo matrimonio finisce[3].
La carriera professionale
Nel 1972 inizia la carriera nella casa editrice del nonno. Diventato consigliere della «Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori», è vicepresidente del Gruppo Mondadori dal 1982 al 1991.
Diviene presidente della Mondadori nel 1991, a seguito della cosiddetta "guerra di Segrate", che sancisce il passaggio di proprietà della casa editrice alla Fininvest di Silvio Berlusconi.
Nel 1992, dopo la delusione per il secondo divorzio, Leonardo Mondadori comincia un percorso di riscoperta del cristianesimo[4]. Tramite la propria casa editrice entra in contatto con Giuseppe Corigliano, numerario e direttore dell'Ufficio Informazioni dell'Opus Dei. I due lavorano insieme all'edizione Mondadori del libro Cammino, di san Josemaría Escrivá de Balaguer (fondatore dell'Opus Dei). I colloqui con Corigliano e la meditazione del breviario spirituale di monsignor Escrivá rappresentano l'inizio della conversione, che si completa l'anno seguente con la prima comunione, alla vigilia del Natale1993[5]. Don Umberto De Martino diviene il suo direttore spirituale.
«...un mattino di quattro anni fa ho scoperto, in un colpo solo, di avere un tumore alla tiroide e un carcinoide al pancreas e al fegato...svolgo il mio lavoro fra molti contrasti...sono lontano da colei che, malgrado un divorzio, nella prospettiva cristiana resta mia moglie...eppure godo di una vita cristiana vibrante. Ed è questa visione di fede che, malgrado tutto, rende la mia esistenza radiosa.»
Nel 1998 scopre di avere sia un tumore alla tiroide che una rara forma di tumore al pancreas e al fegato; quest'ultimo lo porta alla morte, avvenuta a Milano il 13 dicembre 2002. Negli ultimi giorni della sua vita aveva valutato, su consiglio dei medici, l'ipotesi di recarsi nei Paesi Bassi per effettuare la radioterapia, ma la morte era intervenuta prima che potesse prendere la decisione.
Il 17 febbraio 2004 la Mondadori dà avvio alla prima edizione del master in giornalismo «Leonardo Mondadori», intitolato al presidente da poco scomparso.