Il nome del paese compare per la prima volta nel Condaghe di Santa Maria di Bonarcado con la grafia "Lee". Nel periodo giudicale, e in quello successivo spagnolo, viene denominato "Ley".
Nel medioevo fece parte del giudicato di Torres, inserito nella curatoria del Marghine. Alla caduta del giudicato (1259) passò per breve tempo al giudicato di Arborea e successivamente al Marchesato di Oristano. Sconfitti definitivamente gli arborensi (1478) passò sotto il dominio aragonese. Il territorio venne inglobato dagli aragonesi nell'Incontrafa del Marghine; nel secolo XVIII fu compreso nel marchesato del Marghine, feudo prima dei Pimentel e poi dei Tellez-Giron, ai quali fu riscattato nel 1839 con l'abolizione del sistema feudale.
Simboli
Lo stemma del comune di Lei si può blasonare:
«troncato: nel primo d'azzurro, al monte all'italiana di tre cime, cucito di verde, movente dalla partizione, cimato dalla poiana sorante, rivoltata, d'argento; nel secondo, di rosso, alle sette spighe, impugnate, d'oro, legate d'azzurro. Ornamenti esteriori di Comune.»
Il gonfalone è un drappo partito di azzurro e di giallo.
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 19 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Il comune è servito dalla stazione di Lei, posta sul tracciato della ferrovia Macomer-Nuoro e collegata dai treni dell'ARST aventi provenienza e destinazione nei due centri capolinea.
Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007. URL consultato il 5 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).