Il nome del lago è attestato nel 1296 come Hünz an den Se, nel 1330 come Praxersee, nel 1400 come See in Prags, nel 1620 come Pragsersee e nel 1885 come Pragser Wildsee; l'appellativo di wild ("selvaggio") è pertanto ottocentesco, e forse è da ricollegare all'alpinismo che in quel periodo inizia a diventare un fenomeno di massa.[2] Il nome italiano "lago di Braies" è del 1940, mentre nel primo Prontuario del 1923 compare ancora come "Pragser Wildsee".[3]
Ha un'estensione di circa 33 ettari con una lunghezza di 1,2 km e una larghezza di 300-400 metri. È uno dei laghi più profondi della provincia di Bolzano, con ben 36 metri di profondità massima e una profondità media di 17 metri.[1] La temperatura massima dell'acqua è di 14 °C. È un lago di sbarramento, in quanto la sua creazione è dovuta allo sbarramento del rio Braies a causa di una frana staccatasi dal Sasso del Signore.
Il lago è una meta turistica ed è circondato su tre lati da cime dolomitiche, tra cui la Croda del Becco. È il punto di partenza dell'Alta via n. 1 delle Dolomiti detta "La classica" che arriva fino a Belluno ai piedi del gruppo della Schiara.
La mattina del 4 maggio 1945, alle 6:45, arrivò presso il lago di Braies la prima pattuglia americana e avvenne la cessione dei 141 ostaggi agli alleati.[6] I tedeschi della Wehrmacht furono disarmati e fatti prigionieri. Le armi furono lasciati al capitano von Alvensleben e a un altro ufficiale, tenendo conto del loro comportamento. Per i tedeschi presenti tra i prigionieri si decise che coloro che non avevano avuto alcun rapporto con i nazisti avrebbero potuto essere liberati dopo un periodo di detenzione a Capri. Tutti gli altri tedeschi vennero arrestati. Tra di loro il generale Alexander von Falkenhausen, il generale d'armata Franz Halder, il principe Filippo d'Assia, Hjalmar Schacht, il generale Georg Thomas, Fritz Thyssen.[4] L'ex cancelliere austriaco Kurt von Schuschnigg fu liberato assieme alla sua famiglia e scelse di emigrare negli USA.
Dopo la seconda guerra mondiale
Per ricordare gli avvenimenti, presso l'omonimo hotel nel 2006 è stato istituito lo Zeitgeschichtsarchiv Pragser Wildsee ("Archivio di storia contemporanea del lago di Braies") che organizza convegni e dibattiti e pubblica una collana scientifica, sempre su temi legati alla resistenza al nazismo.[7]
Altra vicenda storica è la tragedia del ponticello di Braies, dove il 7 marzo 1970 persero la vita sette alpini a causa di una valanga che si è staccata lungo la valle di Braies.[8]
Leggenda sulle origini del lago
La leggenda vuole che la vallata di Braies fosse abitata da brutti selvaggi che custodivano l'oro delle vicine montagne, prezioso per il suo splendore ma che li rendeva duri nell'animo.
Quando nella valle apparvero allevatori con il loro bestiame, i selvaggi regalarono loro alcuni oggetti d'oro. Gli allevatori alla vista di tale abbondanza d'oro divennero avidi e iniziarono a impadronirsi della materia prima. La popolazione dei selvaggi decise di impedire loro di raggiungere le montagne e fece sgorgare alcune sorgenti d'acqua, che crearono a valle il lago di Braies, che impediva agli allevatori di poter rubare altro oro ai selvaggi.[9]
Secondo la tradizione ladina il nome Sass dla Porta deriverebbe dalla saga del Regno dei Fanes, un antico reame della mitologialadina, che sarebbe esistito nelle attuali vallate dolomitiche in tempi immemorabili. Ogni anno, in una notte di luna piena, i pochi superstiti del popolo dei Fanes, distrutto dall'avidità di un re usurpatore, escono dall'enorme buco naturale scavato nella roccia del monte e fanno in barca il giro del lago, guidati dalla loro regina e da Lujanta, mitica eroina.[10]
Turismo
Negli ultimi anni, anche grazie alla serie televisiva Un passo dal cielo, il lago di Braies è diventato uno dei luoghi più visitati del Trentino Alto Adige. L'enorme affluenza ha addirittura indotto alcuni politici locali a immaginare soluzioni volte alla riduzione del numero delle presenze sotto un certo livello, compatibile con le caratteristiche del luogo.[11]
Nell'estate del 2012 è stata girata la seconda serie della fiction, e nel 2018 la quinta stagione.
Il 28 dicembre 2016 è stata trasmessa su Rai Storia la seconda puntata della serie documentaria Speciali Storia - Ostaggi delle SS, che ricostruisce con attori la vicenda dell'aprile 1945 dei prigionieri del lago di Braies.[13][14]
Sport
Dal 2012 si tengono delle competizioni di curling sulla superficie ghiacciata del lago durante la stagione invernale.[15]
Galleria d'immagini
Il lago di Braies in inverno
Il lago di Braies
Il lago e l'albergo visti dal sentiero che corre lungo il perimetro del lago
^abHans-Günter Richardi, Ostaggi delle SS al lago di Braies - la deportazione in Alto Adige di illustri prigionieri dei lager nazisti provenienti da 17 paesi europei, Braies, Archivio di Storia Contemporanea, 2006. ISBN 88-902316-2-9
Hans-Günter Richardi, L'hotel al lago di Braies: la storia di un Grand Hotel nelle Dolomiti, Braies, Zeitgeschichtsarchiv Pragser Wildsee, 2009, ISBN 978-88-9023-164-3.
(DE) Idem, Zur Schmerzhaften Muttergottes - Marienkapelle des Hotels "Pragser Wildsee": ein Ort der Kirchengeschichte und der Zeitgeschichte, Braies, Zeitgeschichtsarchiv Pragser Wildsee, 2010, ISBN 978-88-902316-5-0.