La Comunità dei Cristiani è un movimento per il rinnovamento religioso,[1] indipendente dalle forme confessionali, che si richiama al patrimonio spirituale trasmesso da Rudolf Steiner, sebbene non abbia alcun legame con la Società antroposofica da lui fondata.
La Comunità dei Cristiani venne fondata nel 1922 a Dornach, in Svizzera, da un gruppo di 45 teologi ecumenisti per lo più giovanissimi, sotto la guida del pastore protestante Friedrich Rittelmeyer (1872–1938), il cui primo lavoro si era concentrato sulla promozione di un «cristianesimo dei fatti» socialmente impegnato (Tatchristentum),[2] e di uno dei suoi più ferventi seguaci, Emil Bock (1895–1959).[3]
La nascita del culto avvenne grazie all'aiuto privato di Rudolf Steiner, il quale tenne comunque a escludere qualunque legame ufficiale con l'organizzazione antroposofica:
«Ciò che ho donato a queste personalità non ha nulla a che fare col movimento antroposofico. L'ho dato loro come privato cittadino, e l'ho fatto in un modo tale da sottolineare con la necessaria determinazione che la corrente antroposofica non deve avere nulla a che fare con questo movimento di rinnovamento religioso; ma che soprattutto non sono il fondatore di questo movimento. [...]
È un movimento che è nato da se stesso, e da me ha ricevuto dei consigli perché se qualcuno chiede legittimamente un consiglio in qualsiasi settore, è un dovere umano poterlo concedere.»
(Rudolf Steiner, Das Verhältnis der Sternenwelt zum Menschen und des Menschen zur Sternenwelt, pp. 169-170, Dornach, Rudolf Steiner Verlag, 1994 [4])
La Comunità dei Cristiani si presentava così come l'istitutrice di un culto pienamente in accordo con le conoscenze spirituali fornite dall'antroposofia, dalle quali intendeva trarre linfa, ma che non insegnava queste conoscenze né li considerava vincolanti per entrare a farvi parte, nonostante la provenienza di diversi suoi esponenti dalla Società antroposofica.[5]
Dopo la sua fondazione essa si diffuse soprattutto in Germania, ed in misura minore in Svizzera e Gran Bretagna. Nel 1941 venne messa al bando dal regime nazista, per venire poi ristabilita nel 1945.[3] Nel secondo dopoguerra si diffuse in diversi altri paesi, sicché oggi le sue chiese sono presenti in tutti e cinque i continenti.[5]
La Comunità dei Cristiani è stata una delle prime denominazioni cristiane a praticare l'ordinazione delle donne, annoverandone in origine tre fra i suoi sacerdoti.[6] Un ruolo di rilievo fu svolto inoltre da Maria Darmstädter, in seguito vittima dell'olocausto.[7]
In Italia la prima sacerdotessa fu ordinata nel 1994, mentre la prima sede ufficiale fu stabilita nel 2004 a Bologna, sebbene anche in altre città italiane siano presenti attività del movimento.[5]
Si stima che attualmente siano circa 300 le congregazioni mondiali appartenenti a La Comunità dei Cristiani,[1] e 100.000 gli aderenti complessivi.[8]
La Comunità dei Cristiani si ispira alla più ampia tradizione cristiana liberale, ed in parte ai contenuti esoterici della spiritualità antroposofica.
Le congregazioni della Comunità dei Cristiani sussistono come gruppi finanziariamente indipendenti, ognuno con propri organi amministrativi regionali e internazionali.
La sede principale è a Berlino, in Germania, dove si trova l’autorità principale, chiamata «Gruppo dei Sette». Questo gruppo è composto da sette Rettori (Lenker), tre dei quali svolgono la funzione di «Rettori centrali» (Oberlenker), e uno di questi tre svolge il ruolo di «Rettore centrale principale» (Erzoberlenker).[5]
Il sacerdozio è da sempre aperto anche alle donne.[6]
Nella Comunità dei Cristiani vige una completa libertà di insegnamento. Pur essendo una comunità liturgica, non ha una teologia ufficiale né articoli di fede, sebbene grande autorità venga riconosciuta alla dottrina antroposofica e ai testi steineriani. Il concetto di dogma cristiano a ogni modo non è preso in considerazione, e non ci si occupa di proselitismo missionario.[9]
Al suo interno vengono celebrati sette sacramenti, tra cui soprattutto l'Eucaristia, generalmente chiamata Atto di Consacrazione dell'Uomo, ed altri sei: Battesimo, Cresima, Consultazione sacramentale (in luogo della Confessione), chiamata anche Confessione Rinnovata, Estrema Unzione, Ordinazione sacerdotale, e Matrimonio. Per i bambini in età scolare esiste un apposito servizio domenicale.[10]
La libertà di insegnamento esercitata dai sacerdoti non può tuttavia contraddire i suddetti sacramenti da loro officiati. Qualunque argomento venga da loro scritto o insegnato ha il valore di una visione personale.[11]
Per entrare a far parte della Comunità dei Cristiani non è richiesto di conformarsi a nessun insegnamento o comportamento specifico.[12]
Non si diventa membri per effetto della nascita, del battesimo o della confermazione, ma con una libera decisione presa da adulto. L'ammissione avviene attraverso una conversazione con un sacerdote della comunità locale.[9]
I principi fondamentali a cui aderisce la maggior parte dei sacerdoti della Comunità dei Cristiani, e che la connotano in senso antroposofico, sono sintetizzabili nei seguenti punti:
una visione cristocentrica, che considera il Cristo un'entità diversa da Gesù di Nazaret, il quale gli offrì la propria personalità come involucro fisico in cui discendere per consentirgli di operare nel mondo.
^Claudia Becker, Versuche religiöser Erneuerung in der Moderne am Beispiel des evangelischen Theologen Friedrich Rittelmeyer (1872-1938), Freie Universität Berlin, 2000.
^La relazione del mondo delle stelle con gli umani, e degli umani con le stelle, da alcuni appunti per due conferenze tenute a Dornach il 29 e il 31 dicembre 1922, Opera Omnia n. 219 di Rudolf Steiner.
^abGertrud Spörri, Die Frau im Priesterberuf, Stoccarda, 1929.
^Peter Selg, From Gurs to Auschwitz: The Inner Journey of Maria Krehbiel-Darmstädter, Great Barrington, 2013.
^(DE) Christengemeinschaft, su universal_lexikon.deacademic.com. URL consultato il 18 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2017).
^abTom Ravetz, Liberi dal dogma. Riflessioni teologiche nella Comunità dei Cristiani, Milano, Novalis, 2015.
^Evelyn Francis Capel e Tom Ravetz, Seven Sacraments in the Christian Community, Floris Books, 1999.
^ Michael Tapp, The Christian Community: an Introduction, su antroposofi.org, Aberdeen. URL consultato il 18 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2011).
^Johannes Hemleben, Rudolf Steiner: a documentary biography, pp. 134–138, Henry Goulden Ltd, 1975 ISBN 0-904822-02-8.
Hans-Werner Schroeder, Die Christengemeinschaft: Entstehung, Entwicklung, Zielsetzung, Stoccarda, Urachhaus, 2001 ISBN 3-87838-649-4.
Michael Debus, Auferstehungskräfte im Schicksal. Die Sakramente der Christengemeinschaft, Stoccarda, Urachhaus, 2006 ISBN 3-8251-7526-X.
Rudolf Frieling, Christentum und Wiederverkörperung, Francoforte sul Meno, Fischer TB Vlg., 1982.
Rudolf F. Gädeke, Die Gründer der Christengemeinschaft. Ein Schicksalsnetz. 48 kurze Biographien mit Abbildungen und Dokumenten, «Pioniere der Anthroposophie», n. 10, Dornach, Verlag am Goetheanum, 1992 ISBN 3-7235-0639-9.
Flensburger Hefte, Erkenntnis und Religion. Zum Verhältnis von Anthroposophischer Gesellschaft und Christengemeinschaft, Flensburgo, Flensburger Hefte Vlg., 1988 ISBN 3-926841-13-3.
Wolfgang Gädeke, Anthroposophie und die Fortbildung der Religion, Flensburgo, Flensburger Hefte Vlg., 1990 ISBN 3-926841-24-9.
Edelgard Vietor, Schuld und Sünde: Erkennen, verwandeln, verzeihen, Stoccarda, Urachhaus Vlg., 2002 ISBN 3-8251-7375-5.
Aa.Vv., Zur Frage der Christlichkeit der Christengemeinschaft. Beiträge zur Diskussion, a cura dell'Evangelischer Oberkirchenrat Stuttgart, 2004 ISBN 3-935129-14-9.
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Hat die Christengemeinschaft eine Zukunft? Gespräche mit einem Geistwesen, n. 32, Flensburger Hefte, 2012 ISBN 978-3-935679-77-0.
Ilse Wellershoff-Schuur, Erneuerung. Versuche zum Thema: Wer braucht die Christengemeinschaft, Stoccarda, Urachhaus Vlg., 2012 ISBN 978-3-8251-7844-4.
Tom Ravetz, Vom Dogma befreit. Gesichtspunkte zur Theologie der Christengemeinschaft, Stoccarda, Urachhaus Vlg., 2010.
Ulrich Meier, Christentum in Entwicklung. Anstöße zum Dialog über eine permanente Reformation, Stoccarda, Urachhaus Vlg., 2013.
Georg Blattmann, Christus heute ins Leben rufen. Ursprung und Ziel der Christengemeinschaft, oVoOoJ. Verlag, 2020.