L'imperatrice di Blandings (Pig-hoo-o-o-o-ey) è un racconto dello scrittore inglese P. G. Wodehouse, pubblicato per la prima volta su periodici nel 1927 e in volume nel 1935 nella raccolta di racconti Blandings Castle (Il castello di Blandings).
Il racconto è stato pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti nel numero del 9 luglio 1927 della rivista Liberty[2] e contemporaneamente nel Regno Unito, nel numero di agosto 1927 del mensile The Strand Magazine[3], prima di essere raccolto nel volume dal titolo Blandings Castle pubblicato negli USA nel 1935[4][5][6]. Nel 1936 i racconti di Blandings Castle, con l'aggiunta di altri sei, furono pubblicati anche nel Regno Unito nella raccolta intitolata Blandings Castle and elsewhere[7]. Non ci sono differenze fra la versione statunitense del 1935 e la versione inglese del 1936[1].
Come gli altri racconti della raccolta Il castello di Blandings, L'imperatrice di Blandings fu tradotta in lingua italiana e pubblicata in volume più volte negli anni trenta nella traduzione di Giulia Brugiotti[8] e dagli anni ottanta nella traduzione di Luigi Brioschi[9][10][11]
Lord Emsworth è disperato: desidera che il suo grasso maiale, l'Imperatrice di Blandings, partecipi con successo all'87ª Fiera agricola dello Shropshire, ma l'Imperatrice rifiuta il cibo e comincia a deperire. Il veterinario sconcertato confessa la sua impotenza. Qualche giorno prima George Cyril Wellbeloved, il porcaro addetto alla cura dell'Imperatrice, era stato imprigionato dopo una condanna a quattordici giorni di reclusione per ubriachezza e condotta molesta. In famiglia, inoltre, Lord Emsworth è infastidito dalla sorella Connie preoccupata perché la nipote Angela ha rotto il fidanzamento con Lord Heacham perché innamorata di James Belford, un giovane che Connie giudica un "buono a nulla". A Lord Emsworth James non dispiace anche perché il conte è amico del padre del ragazzo, parroco anglicano di Blandings. Connie chiede al fratello di intervenire con il giovane Belford («dirgli che se Angela insiste a sposarlo non avrà un penny per quattro anni»[12]).
Lord Emsworth, sebbene distratto dalle preoccupazioni per il suo maiale, si reca a Londra e invita a cena Belford per avere un colloquio col ragazzo. Conversando con Belford, il conte apprende che il giovane ha lavorato per due anni in una fattoria del Nebraska ed è esperto di maiali. Il giovane Belford dice al conte che l'Imperatrice non mangia perché sente la mancanza del richiamo pomeridiano del porcaro incarcerato; esiste tuttavia un richiamo universale ("Ping-hoo-oo-ey!" «La prima sillaba dev'essere breve, in staccato, la seconda lunga e terminante in falsetto»»[13]) al quale tutti i maiali rispondono. Lord Emsworth decide di ritornare immediatamente a casa, ripetendo il continuazione tra sé e sé il richiamo.
Addormentatosi sul treno, al risveglio Lord Emsworth non ricorda il richiamo. Risulta vano ogni tentativo nonostante l'aiuto che gli offrono Angela, il maggiordomo Beach e la governante. Finalmente arriva Belford «il quale lasciò partire un urlo che suonò, come dice il poeta, come un grande Amen»»[14], e improvvisamente l'Imperatrice si mise a mangiare in modo tale da recuperare il peso perduto e vincere il concorso.