Insegnò filosofia al collegio di Plessis e succedette a Lacaille come censore reale. Dal 1762, fu professore di matematica e geometria al Collège Mazarin di Parigi, poi membro dell'Académie des sciences et belles-lettres di Marsiglia.[1] Nel 1782, fu nominato vice-precettore dei duchi d'Angoulême e de Berry. Nel 1783, ottenne l'abbazia di Saint-Amand de Boisse.[2]
Realista e prete refrattario, alla rivoluzione seguì la famiglia reale nell'emigrazione del 1791, dove svolse varie missioni per incarico del conte di Provenza, che accompagnò nei suoi viaggi al palazzo di Mittau. Si suicidò e fu trovato pugnalato nel suo letto a Memel, nella Prussia Orientale, la mattina del 24 febbraio 1801.[2]
^abMalte-Brun, Michaud e altri, Biographie universelle, ancienne et moderne, volume 27, Parigi, L. G. Michaud, 1820, «Marie (Joseph-François)», pp. 129-130.