[1]
Issacs studiò a Cali, a Popayán, a Bogotà nei collegi dell'Espiritu Santo diretto da Lorenzo María Lleras, del San Buenaventura e del San Bartolomé.[2]
Il suo obiettivo era laurearsi in medicina, ma non riuscì a raggiungerlo per le difficili condizioni economiche della famiglia.[3]
Nel 1854 si oppose alla dittatura del generale José María Melo; due anni dopo sposò la quattordicenne Felisa González Umaña, con la quale avrà sette bambini.[2]
Isaacs visse in una fase storica contraddistinta da contrasti fra le forze militari e civili e partecipò a ben cinque guerre civili, quella del 1854, del 1861, del 1876, del 1880 e infine quella del 1885. Si arruolò nell'esercito anche per partecipare alla guerra del Cauca (1860).[2]
Nel 1864 si trasferì nelle giungle insalubri di Dagua con l'incarico di sovraintendente ad un progetto stradale, e propriò lì Isaacs contrasse la malaria, che sarà la causa della sua morte prematura.[4]
Dopo la morte del padre, Isaacs si impegnò per qualche anno nelle attività imprenditoriali della famiglia, dopodiché si trasferì a Bogotà per dedicarsi al commercio.[4]
Mausoleo di Jorge Isaacs al Musée cimetière San Pedro a Medellín
Nel biennio 1871-1872 rappresentò il suo Paese nel consolato in Cile e negli anni successivi si interessò dapprima all'istruzione e all'educazione dei suoi connazionali promuovendo le scuole serali, quelle artistiche e agricole, un'istruzione laica e libera, un'educazione basata sui principi educativi del pedagogosvizzeroJohann Heinrich Pestalozzi, e in un secondo tempo si impegnò nelle esplorazioni di territori inesplorati della costa atlantica, tra i quali i deserti di Aracataca, La Guajira e la regione di Cundinamarca.[5]
Nel biennio 1883-1884 Isaacs ricoprì l'incarico di direttore dell'Istruzione pubblica dello stato di Tolima.[4]
Isaacs si spostò sulle montagne del Sumapaz, in cui trovò depositi di carbone e due scheletri. In questa occasione Isaacs aderì alle teorie darwiniane. Nel 1884 ottenne il diritto di sfruttamento dei giacimenti di carbone.[3]
Morì nel Ibagué 17 aprile 1895 a seguito di una ricaduta della malaria che aveva contratto nel 1864.[2]
Pensiero, poetica e stile
Politicamente Isaacs fu in un primo tempo conservatore e successivamente aderì al partito radical-liberale.[3]
Esordì nella letteratura collaborando con il gruppo letterario El Mosaico e nel 1866 pubblicò un libro di poesie intitolato Poesías di stileromantico, ma il successo di critica e di pubblico lo ottenne nel 1867 con il romanzoMaría ispirato da Saint-Pierre (Paul et Virginie) e da Chateaubriand (Atala),[6][7]
impreziosito da elementi autobiografici, dalla descrizione della natura e della società americana.[1] L'opera romantica, composta da sessantacinque capitoli, è incentrata sull'amore profondo ma sfortunato fra i due protagonisti, María e Efraín e degli altri personaggi appartenenti a classi sociali e gruppi etnici, oltreché sulle descrizioni del paesaggio in stile realistico e sulla vita nelle piantagioni della valle del Cauca.[6]
Isaacs si dedicò anche alla saggistica, difatti dopo un anno di esplorazioni pubblicò nel 1884 il libro Studio sulle Tribù Indigene dello Stato di Magdalena, ex provincia di Santa Marta, caratterizzato da indagini del linguaggio, delle tradizioni, della religione e dell'arte indigena.[3]
María (film) di Máximo Calvo Olmedo e Alfredo del Diestro, 1922
Una delle sue ultime poesie è La tierra de Córdoba, una lirica dedicata al popolo dell'Antioquia. Nell'ultima fase di vita Isaacs stava scrivendo una trilogia sulla storia del Grande Cauca suddivisa in tre romanzi; questo progetto rimase incompiuto. Da un punto di vista poetico, si possono distinguere due fasi in Isaacs: la prima è quella giovanile contraddistinta da freschezza e grandi entusiasmi per la natura, mentre la seconda è quella della maturità sottolineata da malinconie per le disgrazie e per i lutti.[8]
Isaacs scrisse, durante la sua carriera, tre drammi: Amy Robsart (1859), María Adrian (1860) e Paulina Lamberti (1860). Si tratta di tre opere giovanili caratterizzate da storie d'amore tragiche, ambientate in un contesto storico europeo: il regno di Isabella d'Inghilterra per la prima, la Rivoluzione francese per la seconda e il Primo Impero francese stabilito da Napoleone Bonaparte per la terza.[5]
Durante la sua carriera Isaacs collaborò con numerose riviste letterarie e giornali, tra i quali la testata liberale Nueva Era di Medellín.[9]
Numerose versioni del romanzo María sono state portate sul piccolo schermo. Nel 1972, Luis Eduardo Gutiérrez ha prodotto una serie televisiva di settantasette episodi che durano trenta minuti ciascuno. Nel 1991, RCN Televisión affidò allo scrittore colombiano Gabriel García Márquez il compito di scrivere la sceneggiatura di una soap opera di tre episodi per un totale di sei ore dall'opera di Jorge Isaacs.[10]
Titolo
Regista
Anno
Genere
Soggetto
Nazione
María
Rafael Bermúdez Zataraín
1918
Fiction
María
Messico
María
Máximo Calvo Olmedo e Alfredo del Diestro
1922
Fiction
María
Colombia
María
Chano Urueta
1938
Fiction
María
Messico
María (tres romances)
Bernardo Romero Lozano
1956
Fiction
María
Colombia
María
Enrique Grau
1966
Fiction
María
Colombia
La María
Alfonso Castro Martínez
1970
Fiction
María
Colombia
María
Tito Davison
1972
Fiction
María
Colombia, Messico
María
Luis Eduardo Gutiérrez
1972
Fiction
María
Colombia
En busca de María
Jorge Nieto e Luis Ospina
1985
Documentario
María
Colombia
Literatura colombiana: Jorge Isaacs - La María
Camina
1986
Documentario
Jorge Isaacs
Colombia
Jorge Isaacs : "La María"
Juan Fernando Gutiérrez
1988
Documentario
María
Colombia
María
Lisandro Duque Naranjo
1991
Fiction
María
Colombia
Pepe Bayona
Lisandro Duque Naranjo
1995
Documentario
María
Colombia
Cuando bramó el Combeima
Lucero Moreno et Gabriel Beltrán
2000
Documentario
Jorge Isaacs
Colombia
Biografía: Jorge Isaacs
Astrid Muñoz Ovalle
2002
Documentario
Jorge Isaacs
Colombia
Isaacs a la sombra de su obra
Adolfo L. Cardona
2003
Documentario
Jorge Isaacs
Colombia
Fundación Patrimonio Fílmico Colombiano
Riconoscimenti
Il teatroJorge Isaacs venne inaugurato il 26 dicembre 1931 in omaggio allo scrittore colombiano. Questo edificio neoclassico francese è stato dichiarato monumento nazionale nel 1984 e riaperto nel 1989 dopo diversi anni di abbandono.[11]
Note
^able muse, VI, Novara, De Agostini, 1964, p. 176.