Nacque nella nobile famiglia Jesenský z Horného Jasena. Suo padre, Ján Jesenský-Gašparé, era un avvocato e un importante esponente del movimento nazionale slovacco e co-organizzatore di eventi di importanza nazionale (Memorandum della nazione slovacca, Matica slovenská).
Nel 1914 si arruolò nel reggimento di Trenčín. Fu accusato di tradimento nel 1915 e mandato al fronte russo. Imprigionato dai russi, in seguito aderì alla resistenza cecoslovacca in Russia. Fu redattore di diversi giornali: il Čechoslovan ("Il Cecoslovacco") di Voronež (ove ebbe come colleghi gli scrittori Jozef Gregor Tajovský e Jaroslav Hašek), e Slovenské hlasy ("Voci slovacche") di Kiev. Fu eletto vicepresidente della sezione russa del Parlamento nazionale cecoslovacco e dopo un aspro scontro politico con i bolscevichi fece ritorno in patria.
Nel 1919 si dedicò alla ricostruzione postbellica in numerosi uffici nella nuova repubblica. Nel 1922 fu governatore a Rimavská Sobota, poi a Nitra, nel 1929 si trasferisce a Bratislava, dove divenne consigliere di governo, in seguito vicepresidente del Krajinský úrad ("Ufficio per le Regioni"). Ha partecipato attivamente non solo nella politica, ma anche alla vita culturale e sociale. Negli anni 1930 - 1939 è stato vicepresidente dell'Associazione degli Scrittori slovacchi, nel 1933 divenne redattore della rivista Slovenské smery umelecké a kritické ("Direzioni slovacche di arte e critica"). Fu sostenitore ed esponente del cecoslovacchismo. Nel 1939 si ritirò a vita privata, ciò nonostante sostenne il movimento antifascista.
Il 27 novembre 1945 fu il primo slovacco a essere insignito del titolo di "artista nazionale", ma morì appena un mese dopo. Nel 1950 i suoi resti sono stati trasportati e collocati nella tomba di famiglia al Cimitero nazionale di Martin.
Attività
Jesenský è stato un importante autore della moderna prosa slovacca, in particolare appartiene alla prima generazione moderna dei poeti slovacchi.
Oltre alle opere scritte si è dedicato alla traduzione, soprattutto della poesia di Puškin, Jesenin e Blok. Iniziò a dedicarsi all'attività letteraria nel 1889, quando era studente al ginnasio di Kežmarok. Dopo una lunga preparazione e dopo aver pubblicato numerosi suoi scritti su giornali e riviste, pubblicò il suo primo libro di prosa a Ružomberok. Le sue prime brevi prose sono ispirate da aneddoti e prima del 1918 si dedica per lo più a novelle psicologiche. Fu il primo poeta slovacco a problematizzare i propri sentimenti, poiché in gran parte demolisce il personaggio tradizionale dell'eroe lirico, e ambienta le sue opere sia nei villaggi sia nelle piccole città, mettendo in risalto gli aspetti umoristici, che a poco a poco fa crescere in un quadro satirico.
Traduzioni delle sue opere sono uscite in diverse lingue; il cinema e la televisione hanno trasposto sulle scene alcune sue opere.
Opere
Tutti i contenuti delle sue opere oscillarono fra alcune tematiche fondamentali, quali i sentimenti erotici, i motivi sociali, le vicende ed i dolori della guerra, come evidenziarono i suoi primi lavori, Verše (Versi, 1905), Zo zajatia (Dalla prigionia, 1918) e Verše Janka Jesenského II (1923).[1]
Nelle opere successive, Po búrkach (Dopo le tempeste, 1932) e Proti noci (Contro la notte, 1938), Jesenský si dimostrò critico nei confronti della morale borghese e della situazione politica del suo Paese e dell'Europa.
Le raccolte Na zlobu dňa I – III (Alla cattiveria del giorno I - III, 1945) e Reflexie (Riflessioni, 1945) furono caratterizzate da una decisa satira sociale e politica.[1]
Jesenský si è distinto anche nella prosa, e tra le sue opere più significative si possono citare Demokrati (I democratici, 1934-1937), basata sulla situazione politico-sociale della Cecoslovacchia negli anni immediatamente precedenti all'invasione della Germania, e Otroci (Gli schiavi, 1905), imperniato sul dramma di una coppia di giovani alle prese con i loro pregiudizi.
1905 – Verše J. Jesenského ("Versi di J. Jesenský"), raccolta di poesie
1918 – Z veršov Janka Jesenského ("Dai versi di Janko Jesenský"), raccolta di poesie (nel 1919 edita con il titolo Zo zajatia ("Dalla prigionia") negli Stati Uniti)
1923 – Verše J. Jesenského 2 ("Versi di J. Jesenský 2"), raccolta di poesie
1932 – Po búrkach ("Dopo le tempeste"), raccolta di poesie
1895 - Bozky súboja alebo Poručík ("I baci del tenente ossia le battaglie"), farsa teatrale (manoscritto, edito solo nel 1961 nel giornale "Slovenské divadlo")