Isabella Pizzi nacque a San Giovanni in Fiore (CS) il 30 luglio 1833 da Domenico Pizzi ed Orsola Scigliano (figlia di Giantommaso, discendente da una casata piccolo-borghese) e fu la settima di 12 figli[1].
Sin dall’infanzia Isabella si mostrò fortemente devota sia a Gesù Sacramentato, che spesso pregava anche per chiedere che i sacerdoti fossero esempio per i fedeli e le comunità, che alla Vergine Maria; aveva inoltre consacrato tutti i mesi degli anni ai Santi, verso i quali mostrava grande devozione e riconoscimento per il loro esempio di vita e di virtù[2].
Durante la sua vita ebbe nove visioni della Santissima Trinità, in una delle quali il Padre gli confidò che la sua missione era quella di essere sposa del Divin Figlio[3].
Dopo sei mesi dalla visione, Isabella venne coronata di una corona di spine che le causò una continua effusione di sangue.
Secondo i testimoni Isabella emanava una gradevole e profumata fragranza.
Morte
Dopo essersi ammalata di bronchite, Isabella spirò a soli 39 anni alle 4:20 del mattino di domenica 23 febbraio 1873, dopo aver ricevuto l’unzione degli infermi ed i vari sacramenti alla presenza del parroco e del confessore; le ultime parole che pronunciò, riferendosi al signore, furono: “Oh Amore mio!”.