Il 2 febbraio 1380, Iolanda sposò, a Montpellier, il duca di Gerona, Giovanni[5] (1350-1396)[6]. Iolanda era la seconda moglie di Giovanni, che era vedovo, da circa due anni, di Marta di Armagnac, ma secondo alcuni è da considerare come terza moglie, in quanto Giovanni, prima di sposare Marta, il 16 luglio 1370, aveva siglato un contratto di fidanzamento con la figlia postuma del re di Francia, Filippo VI e di Bianca di Navarra, Giovanna di Francia (1351-1371), che però morì l'anno dopo mentre si recava in Aragona per conoscere il promesso sposo[7]. Il matrimonio era stato fortemente contrastato dal padre, Pietro IV, che aveva l'obiettivo di estendere i domini della Corona d'Aragona anche sulla Sicilia, e lo spingeva a sposare la regina di Trinacria, Maria di Sicilia, affinché Maria non sposasse il duca di Milano, Giangaleazzo Visconti[7]. Subito dopo il matrimonio, Iolanda, che cercava di avere un ruolo anche politico a corte[5], si mise in urto col suocero, il re, Pietro IV il Cerimonioso, e soprattutto col la sua quarta moglie, la regina consorte, Sibilla di Fortià[5], anche perché non era la moglie che la coppia regale avrebbe voluto.
Nel 1387, suo marito, Giovanni ascese al trono della Corona d'Aragona, come Giovanni I detto il Cacciatore[5][8]. Iolanda, di fronte alla mancanza di volontà del marito, che preferiva la caccia ai doveri regali, o incapacità di agire, nei periodi in cui Giovanni soffriva per gli attacchi di una malattia, che lo assillò per tutta la vita, che probabilmente era epilessia[7], di fronte alle richieste per la riorganizzazione della casa reale e le altre riforme amministrative, si sostituiva al marito[5]. Come, nel novembre 1388, quando, nelle Cortes di Monzón, incontrò i rappresentanti cittadini e riuscì a proporre un compromesso che scongiurò la crisi.
Siccome, dopo la morte di Pietro IV, la regina consorte, Sibilla di Fortià, che era stata privata di tutte le rendite, fuggì dalla corte e si rifugiò a Sant Martí Sarroca[7]. I parenti di Sibilla, tra cui il conte di Empuries, si ribellarono e si allearono al conte di Armagnac, Giovanni III, che inviò delle truppe ad invadere la Catalogna. Nell'1389-90, l'attacco si verificò verso l'Alt Empordà ed arrivo sino a Gerona. Nel 1390, gli invasori furono sconfitti dalle truppe aragonesi e Sibilla, che era stata catturata, fu privata anche della libertà e rinchiusa nel castello di Montcada, ma, in cambio della rinuncia a tutte le sue prerogative, le fu concessa una pensione[7].
Nel 1396, Iolanda rimase vedova, e dato che di tutti i figli di Giovanni I, sia suoi che della precedente moglie, Marta di Armagnac, erano rimaste in vita solo due figlie, femmine, al trono della corona d'Aragona, ascese il fratello di Giovanni, Martino I.
Nel 1400, l'unica dei suoi sette figli ancora in vita, anche lei di nome Iolanda, ad Arles, sposò Luigi II d'Angiò, figlio del duca d'Angiò, Luigi I, conte di Provenza e nominalmente Re di Napoli dal 1382[7].