La rilevanza enciclopedica di questa voce o sezione sull'argomento cortometraggi è stata messa in dubbio.
Motivo: Praticamente nessuna fonte a sostegno dell'enciclopedicità di questo cortometraggio documentario. Nessun premio vinto, distribuzione non chiara. Il regista sembra avere solo un pugno di corti al suo attivo.
Il museo chiude quando l'autore è stanco è un cortometraggio documentario del 2013 diretto da Paolo Buatti.
Trama
L'artista Fausto Delle Chiaie si racconta da solo, a livello artistico e personale, attraverso performance improvvisate nate da una materia prima che solo lui sa immaginare opera. Per mezzo di living sculptures, ispirate da uno spunto esterno e involontario, che possono comprendere la sua figura, quella dei visitatori e dei passanti. Ma anche ovviamente un percorso tra oggetti riciclati e frattaglie di materiali, in cui l'arte ironica e informale va oltre le apparenze, diventando critica sociale o esempio, paradosso o boutade.
Produzione
La volontà di fare un documentario su Fausto Delle Chiaie nasce dal desiderio di indagare più a fondo le motivazioni e la filosofia della sua opera. Il suo Open Air Museum è un simbolo di apertura a vari livelli: dell'autore che si svela al mondo e della sua arte che si svela al pubblico. Inoltre è una galleria di immagini a cielo aperto che regala innumerevoli spunti di riflessione profonda in un contesto generalmente poco adatto a questo tipo di propositi: la strada.
In questo documentario Delle Chiaie si è ritagliato il suo spazio nella Città Eterna ed offre ai passanti una visita a dir poco particolare. Un rapporto speciale con Roma di cui Fausto Delle Chiaie racconta i suoi aspetti. Il rapporto di un artista con la sua arte.
Distribuzione
Il film è stato inserito nel catalogo dei cortometraggi di Cannes 2013 in seguito alla selezione per lo Short Film Corner e nel 2014 è stato selezionato dall'Italian Contemporary Film Festival e dal Festival internazionale del cinema d'arte[1].