In Giappone il sistema conta oltre 38 milioni di terminali abilitati e 8 milioni e mezzo di utenti abbonati paganti[senza fonte]. I fornitori di contenuti (contents provider) sono oltre 6000[senza fonte] e molto ha contato il modello remunerativo del revenue sharing con l'operatore mobile, che ha garantito ai fornitori di contenuti un ritorno economico significativo.
In Italia
Nel 2003Wind ha realizzato una partnership con l'operatore giapponese, tentando di applicare un modello di business analogo.[3] In Italia il servizio consentiva l'accesso alla posta elettronica dedicata e l'integrazione con altri servizi e-mail ed MMS offerti dal gestore.
L'offerta prevedeva la distribuzione di cellulari i-mode dedicati e opportunamente modificati dal produttore in modo da non permettere l'uso del WAP o l'invio di messaggi MMS con SIM card di altri operatori.
Il 12 ottobre 2009 Wind ha interrotto il servizio.[4]
A differenza del Wireless Application Protocol, che impiega il Wireless Markup Language (WML) per visualizzare le informazioni presenti sui siti WAP, i-mode utilizza una versione semplificata dell'HTML, denominata cHTML (Compact HTML) e il protocollo HTTP per trasferire le informazioni, in modo rapido, dai fornitori di contenuti al cellulare dei clienti.
Il sistema è simile a Vodafone live! e i.tim, ma è contraddistinto dalla semplicità della fruizione dei contenuti multimediali. I mini siti i-mode sono creati secondo schemi che privilegiano un accesso alle pagine veloce.
L'i-mode è un concorrente del WAP, ma permette di visualizzarne i contenuti.