Le cloriti sono fillosilicati con formula chimica generica (MgFeAl)8(SiAl)8O20(OH)16. La formula cristallochimica è (Mg,Fe)3(Si,Al)4O10(OH)2•(Mg,Fe)3(OH)6.
Piuttosto diffuse, sono usualmente prodotti di alterazione di altri minerali costituenti le rocce e si suddividono in ortocloriti (o talco-cloriti) e leptocloriti, secondo lo schema indicato:
Caratteristiche chimico-fisiche
Le cloriti cristallizzano nel sistema monoclino, con abito pseudoesagonale o pseudotrigonale e sfaldatura in lamelle. I minerali appartenenti a questo gruppo sono teneri (2 o 3 della scala di Mohs). Il colore è generalmente verde scuro, talvolta tendente al bruno o all'azzurro con l'eccezione della Kämmererite che è di colore rosa violaceo e lucentezza madreperlacea.[1]
Le cloriti sono silicati di alluminio, magnesio, ferro e gruppi ossidrilici.[1]
L'atomo di silicio è posto al centro di un tetraedro ai cui vertici sono posti gli atomi di ossigeno. Tra due strati tetraedrici si trovano gli atomi di alluminio, magnesio e ferro posti al centro di un ottaedro ai cui vertici si trovano i gruppi ossidrilici. I tre strati prendono il nome di pacchetto. Tra un pacchetto e l'altro si trova uno strato brucitico caratterizzato dal susseguirsi di ottaedri aventi al centro alluminio e magnesio ed ai vertici dei gruppi ossidrilici. I legami fra pacchetto e strato brucitico sono deboli, mentre all'interno dei pacchetti sono forti.[1]
Origine e giacitura
Le cloriti sono abbastanza comuni nelle rocce metamorfiche di basso grado. Specialmente sono i componenti principali di cloritoscisti e talcoscisti che costituiscono vene rocciose chiamate comunemente pietra ollare.[1]
Utilizzi
Le cloriti hanno soltanto interesse scientifico e collezionistico, eccezion fatta per la pietra ollare che viene utilizzata per la produzione di vasellame (i cosiddetti lavezzi) ed utensili per la cucina (perlopiù piastre per la cottura alla fiamma).[1]
Minerali del gruppo della clorite
Note
- ^ a b c d e AA. VV., Scheda "Cloriti", in Il magico mondo di minerali e gemme, Novara, De Agostini, 1993-1996.
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