Costa Campumari (cioè: campo del mare), ai piedi dell'omonimo altipiano che sovrasta il territorio a nord di Fontanamare;
Caletta degli Innamorati;
Spiaggia Fontanamare o Funtanamare (cioè: fontana del mare);
Spiaggia Plage de Mesu (cioè: spiaggia di mezzo);
Spiaggia Sa Punta de S'Arena (cioè: la punta della sabbia);
Spiaggia Is Arenas (cioè: le sabbie);
Spiaggia di Porto Paglia o Portu Palla (cioè: porto delle alghe - paglia di mare);
Costa Porto Paglia o Portu Palla con vecchia tonnara (anno 1615) e ruderi di una torre aragonese;
Calette di Punta Perdaias Mannas (cioè: punta pietraie grandi);
Cala Punta Perdaias Mannas;
Cala Perdaias Mannas (cioè: pietraie grandi);
Costa Perdaias Mannas con falesie;
Cala Àcua Sa Canna (cioè: acqua della canna);
Costa Àcua Sa Canna, nota anche come Canali de Trincas;
Costa Guroneddu (cioè: foruncoletto o tubercolo)
Costa Guroni Mannu;
Costa Crobettana;
Origini del nome
Il suo nome è stato modificato nel tempo, dal primo termine Connesium, sostituito poi da Connese e Connesa, fino ad arrivare alla forma attuale. Il nome del paese fa, probabilmente, riferimento ad una base prelatina e paleosarda *goni/*koni/*goi con il significato di colle, altura, monte e starebbe ad indicare un luogo situato tra i colli.
L'area fu abitata fin dall'epoca prenuragica e nuragica come testimoniato dal complesso di Seruci e dagli altri siti sparsi nel territorio (S'Erbexì, Serra'e Nuraxi, Murru Moi, Serra Maverru, Ghilotta, Genna'e Rej, Mureci, Campu'e mari).
Come attestano numerosi reperti, l'area fu abitata anche in epoca Fenicia-Punica e Romana: le popolazioni lo occuparono per lunghi periodi, attratte dalla ricchezza dei minerali presenti nel sottosuolo del paese (zinco, rame, piombo, argento).
Storia medievale
Nel medioevo l'abitato Conesium e Conesa o Conesi, il villaggio veniva registrato come domus o domestica, cioè centro di aggregati rurali e sino al 1257 appartenne al Giudicato di Cagliari, nella curatoria del Cixerri. La locale chiesa in stile romanico dedicata a Sant'Andrea Apostolo , è datata tra il XI e il XIII secolo[4].
Gonnesa compare Citata anche nel breve di Villa di Chiesa, "La Villa di Conesi ", nel 4 capitolo dove si parla delle Argentiere di questa villa.
Gonnesa passò poi ai della Gherardesca e successivamente al Regno di Sardegna. Il centro fu quindi sotto la tutela amministrativa di Iglesias e poi, dal 1421, fu feudo dei Gessa. Col tempo il paese era stato progressivamente abbandonato e ai primi decenni del XV secolo risulta essere spopolato[5]. Come riportato nei censimenti[6] tale situazione durerà fino alla fine del XVIII secolo.
Storia moderna e contemporanea
Nel suo territorio vi si crearono diversi "Furriadroxius" del piccoli centri di case coloniche costruite nelle campagne dove abitavano poche famiglie dedite alla pastorizia e all'agricoltura.
Segno che il villaggio non era del tutto spopolato è anche una reliquia dedicata a Sant'Andrea e conservata nella parrocchiale che porta incisa una data "1748", donata al villaggio dal canonico Antioco Sulas in cambio delle decime del raccolto di quell'anno.
Nel 1774 la famiglia Asquer[7], i nuovi gestori del feudo succeduti ai Gessa, rifondarono l'antico paese di Villa Conesi, liberando le terre e le case occupate e portandosi con atto ufficiale firmato davanti al notaio 15 nuove famiglie concedendo loro terre case e mezzi per poter coltivare e vivere. Il villaggio da subito segui uno schema di sviluppo geometrico rettilineo[5], con strade diritte e ben allineate. Nel censimento del 1821 a Gonnesa risultavano 567 abitanti.
Nel corso della seconda metà del XIX secolo, grazie alla ripresa dell'attività mineraria, il territorio fu interessato da una notevole crescita demografica e ai primi del XX secolo il paese contava oltre 3 000 abitanti. Nel maggio del 1906 a Gonnesa si verificarono gravi scontri tra minatori e forze dell'ordine che provocarono vari morti e feriti.[5]
Accorpato a Carbonia nel 1940, il comune riacquisì la propria autonomia nel 1945. A partire dal secondo dopoguerra Gonnesa, così come il territorio circostante, subì la crisi del comparto minerario con la chiusura di numerose miniere.
Dagli anni novanta l'economia del comune è stata fortemente legata al vicino comparto industriale di Portovesme, che nel decennio successivo ha tuttavia affrontato una forte crisi che si è espansa su tutto il territorio Iglesiente. Il paese gode comunque di una buona attrazione turistica durante il periodo estivo, favorita dalla vicinanza a numerose spiagge e a i due comuni principali della provincia.
Simboli
Incongruenza tra disegno e blasonatura: Lo sfondo è d'argento e tra gli attrezzi manca il rastrello posto in fascia.
«Tagliato dalla sbarra di rosso, caricata in capo di una stella d'oro a cinque punte, raggiante solo inferiormente: nel primo, d'argento, alla montagna di verde; nel secondo, pure d'argento, al maglio in palo, al piccone in banda, al badile in sbarra dal cui manico pende una lampada da minatore, e al rastrello in fascia, i pezzi al naturale, incrociati e legati di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.»
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con l'apposito Decreto del Presidente della Repubblica datato al 26 gennaio 1986.[8][9]
Monumenti e luoghi d'interesse
Le attrattive turistiche del territorio sono il mare e le spiagge, la flora e la fauna locale, villaggi minerari dismessi, e importanti siti archeologici tra i quali la villaggio e reggia nuragica di Seruci.
Architetture religiose
Chiesa di Sant'Andrea Apostolo.
Chiesa S. Isidoro Agricoltore - Nuraxi Figus.
Ruderi chiesa San Rocco a Terra'e Collu.
Ruderi della chiesa di Santa Maria nel villaggio di Monte Scorra
Ruderi della chiesa di San Giovanni nello stesso Monte
Ruderi della chiesa di San Giovanni Battista a Normann
Architetture civili
Tonnara di Porto Paglia
Municipio - via S. Andrea n. 48.
Scuola elementare "Asproni" - via Gramsci.
Piazza Maggio 1906.
Piazza Asquer.
Piazza Del Minatore.
Piazza 1º maggio.
Frazione Nuraxi Figus. Nata come villaggio minerario per le miniera di Monte Sinni e di Seruci.
Complesso minerario storico di Monte Onixeddu.
Complesso minerario storico di Seddas Moddizzis, in comune di Iglesias, mentre in comune di Gonnesa sorge la laveria.
Frazione di Norman, nata come villaggio minerario con la Villa Stefani, fabbricato della Direzione di miniera.
Antica tonnara di Porto Paglia, anno di fondazione 1615: costruita dagli spagnoli[senza fonte], vedasi il rudere della torre vicino al mare, i pegliesi di Tabarka che si rifugiarono nell'isola di San Pietro vi lavorarono per diversi anni. Tra gli anni settanta e ottanta la cooperativa dei tonnarotti andò in fallimento e fu ceduto all'asta l'intero villaggio, che i privati hanno ricostruito interamente. Vi si trovano anche antiche fontanelle per la raccolte delle acque e un pozzo a centro dei caseggiati. Insiste nei pressi di un sito nuragico con presenza di tombe.
Architetture militari
Batteria rasante di Porto Paglia.
Fortini si trovano vicino a Porto Paglia (canali de is funtaneddas).
Sopra il villaggio di Funtanamare, in spiaggia a seconda della marea vengono fuori i ruderi di un altro fortino.
Fortini a Montrau e Cavalli di Frisia in blocchi cementizi sulla SS 126 e sui versanti che portano da Gonnesa a Sedda is Modditzis.
Is funtaneddas, costruite intorno al 1615 dagli spagnoli per raccogliere l'acqua dolce che usarono per edificare il villaggio e per uso potabile, nell'omonimo canale di Is Funtaneddas ("le fontanelle"). Delle tre esistenti ne restano una intera e un'altra diroccata.
Luoghi di interesse naturalistico
In primo piano lo Scoglio il Morto
Parco S'Olivariu
Punta'e s'Arena, tracce di approdo navale
Spiagge Porto Paglia - Plagia Oberta-Punta'e S'Arena-Plage Mesu (Spiaggia di Mezzo) - Fontanamare. La spiaggia è una, circa 3.200 metri, i vecchi sardi davano i nomi a seconda dell'individuazione: is sinis o segni
Il comune si estende per molti chilometri, molti dei quali disabitati. Le zone abitate compongono invece diverse frazioni. La frazione con maggior popolazione è quella di Nuraxi Figus che dista 7 km dal comune e dove è situata la Miniera di Monte Sinni, fino al 2018 (anno della sua dismissione) unica miniera carbonifera attiva in Italia. Altre frazioni, composte perlopiù da poche case, sono Fontanamare, sede anche dell'omonima spiaggia, Normann, ex villaggio minerario posto sulla collina San Giovanni e raggiungibile attraverso la Strada statale 126 Sud Occidentale Sarda in direzione Iglesias, e i villaggi San Giovanni, Seruci (sede del complesso nuragico), Stazione Monteponi, Terras Collu e Porto Paglia (sede di una antica tonnara ormai dismessa).
Economia
Miniere
L'ex miniera di SeruciVillaggio Asproni
Sin dagli ultimi decenni dell'XIX secolo nel territorio di Gonnesa, che all'epoca comprendeva anche Bacu Abis, erano presenti numerose miniere per l'estrazione di una grande quantità di materiali, che hanno portato a un rapido popolamento del comune e delle zone limitrofe. A inizio novecento, con la fondazione di Carbonia da parte di Benito Mussolini, l'attività di estrazione mineraria è stata potenziata, fino al secondo dopoguerra, quando questo tipo di attività ha subito una flessione e ha portato alla chiusura in sequenza della maggior parte delle miniere del comune. La maggior parte di esse sono tuttavia ancora presenti, seppure in condizioni di degrado, e vengono visitate da numerosi appassionati:
Miniera di monte Onixeddu (estrazione di minerali di barite, calcite, galena argentifera)
San Giovanni-Normann (piombo, zinco ed altri)
Santu Juannedhu, (piombo e zinco)
Monte Scorra (piombo e zinco)
Punta'e Mesudì (piombo e zinco)
Domus Nieddas
Bega, impianto Scalas (piombo e zinco)
Bega, ex polveriera Italesplosivi
Campu'e Mari o Campemà, affioramenti carboniferi e piombo-zinco
Is Terratzus, miniera di lignite e torba
Su Mogoresu-Pintixedda, cava di sabbia silicea
Serra Maverru, cava di trachite rossa.
Sa Morimenta, vi fu l'impianto di trattamento dei minerali provenienti da monte Onixeddu
Buddhidroxa, (bollitoio) non lontana da Morimenta, zona acquitrinosa, vi sono acque calde sotterranee
Monte Cani, monte Uda, piombo zinco e barite
Miniera carbonifera di Monte Sinni, prima conosciuta come Litoria, poi come cantiere di Nuraxi Figus, fino al 2019 unica miniera carbonifera in attività in Italia[12] e successivamente riconvertito a impianto di produzione dell'Alga spirulina[13]
S'Ega'e su Porcedhu, vicina a Sedda is Moddizis (piombo e zinco)
Miniera di Sedda is Moddizzis, al confine col comune di Iglesias, la cui laveria del 1936 è in comune di Gonnesa
Miniera carbonifera di Seruci
Miniera carbonifera di Terras Collu, già Terra'e Colu, nome che deriva dal fatto che le acque piovane colavano a valle dall'altipiano di Corona Maria
Miniera carbonifera di Murecci o Murrecci, (le mureci sono delle lumache a forma di spirale che venivano utilizzate dai nuragici per tingere la seta e altri tessuti), canna del pozzo ancora visibile, dentro l'azienda Tidu
Cava a "cielo aperto" di bentonite, Jenna'e Rej, Is Perdais Mannas
Forno di calce di Montrau, ancora esistente, prima di arrivare al Pozzo di Baccarini
Ruderi de "su forru'e su matoni", accanto all'imbocco stradale per gli impianti di Bega
Ruderi forni di calce ai piedi del Monte San Giovanni e ai piedi di monte Lisau
Il servizio di autolinee extraurbane è gestito dall'ARST, le cui corse permettono il collegamento col resto del territorio del Sulcis-Iglesiente e con Cagliari, oltre che durante la stagione estiva, con la località marittima di Plagemesu.
A Gonnesa è presente una società dilettantistica, il Gonnesa Calcio (nata nel 1964) che milita attualmente in Seconda Categoria, ma che ha militato in passato anche in Serie D. A livello puramente giovanile pratica attività l'A.S.D. Sport Time Gonnesa.
Calcio a 5
Nel paese sono attive due società di calcio a 5, una nota come Calcioa5 Gonnesa e l'altra che è una sezione apposita del Gonnesa Calcio.
Altri sport
È presente una squadra di pallavolo, Pallavolo Gonnesa (prima erano due: Sant'Andrea e Gadok Volley) entrambe hanno avuto un passato florido, giocando anche in serie maggiori.
Ha sede a Gonnesa una società di atletica, l'Atletica Gonnesa, fondata nel 1985. Organizzava nel luglio di ogni anno, fino alla fine degli anni 2000, la gara di atletica di rilevanza nazionale e internazionale Gonnesa Corre[14].
Nel territorio comunale è presente un crossodromo gestito dal Mcm Motoclub Gonnesa in cui si svolgono spesso gare di rilevanza nazionale.
Note
^Dato Istat - Popolazione residente al 29 febbraio 2024.
Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007. URL consultato il 10 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).