Giuseppe Lanza Branciforte
Giuseppe Lanza Branciforte Florio, nobile dei Principi di Trabia e detto Principe di Scordia (Palermo, 16 giugno 1889 – Palermo, 15 febbraio 1927), è stato un nobile, diplomatico e politico italiano.
Biografia
Nacque a Palermo il 16 giugno 1889 da Pietro, XI principe di Trabia (1862-1929), e dalla borghese Giulia Florio d'Ondes (1870-1947), di cui era il primo di cinque figli.[1] Laureatosi in legge, intraprese la carriera diplomatica, che lo portò in giro per l'Europa.[2] Nel 1915, allo scoppio della prima guerra mondiale era addetto all'ambasciata italiana di Londra, che lasciò per arruolarsi.[3]
Nel 1919, fu inviato alla Conferenza di pace di Parigi quale segretario del presidente del consiglio Vittorio Emanuele Orlando.[4] Di tendenze nazionaliste, subito dopo si candidò alle elezioni politiche nelle file dell'Unione Liberale guidata da Orlando, ed ottenne l'elezione a deputato per la XXV legislatura.[2][4][5] Fu in seguito sottosegretario alla Guerra nel Governo Giolitti V (1920-21).[4] Deputato anche nelle legislature XXVI e XXVII, il Lanza dopo aver aderito nel 1920 al Partito Agrario Siciliano guidato dal cugino il principe Pietro Lanza di Scalea, tre anni più tardi, nel 1923, aderì al Partito Nazionale Fascista.[6][7]
Durante un viaggio diplomatico in Africa, il Lanza contrasse una febbre tifoide che lo portò alla morte avvenuta a Palermo il 15 febbraio 1927, all'età di 37 anni.[8][9] Morto celibe, lasciò due figli naturali, Raimondo (1915-1954) e Galvano (1918-1985), che ebbe dalla sua relazione clandestina con la nobildonna veneta Maria Maddalena Papadopoli Aldobrandini (1883-1965), figlia del Conte Niccolò, e moglie del principe Ludovico Spada Veralli Potenziani.[9]
Note
- ^ a b (FR) Almanach de Gotha, Perthes, 1911, p. 496.
- ^ a b Almanacco italiano, vol. 30, Bemporad, 1925, p. 316.
- ^ N. De Ianni, Il ministro soldato. Vita di Guido Jung, Rubbettino, 2009, nota 45, pp. 217-218.
- ^ a b c Treccani.
- ^ M. Di Figlia, Alfredo Cucco. Storia di un federale, Associazione no-profit "Mediterranea", 2007, p. 28.
- ^ G. C. Marino, Partiti e lotta di classe in Sicilia: da Orlando a Mussolini, De Donato, 1976, p. 268.
- ^ A. Baglio, Il Partito Nazionale Fascista in Sicilia. Politica, organizzazione di massa e mito totalitario, 1921-1943, Lacaita, 2005, p. 109.
- ^ M. L. De Andreis, Capri 1939, Inedita, 2002, nota 63, p. 350.
- ^ a b V. Palumbo, Le figlie di Lilith. Vipere, dive, dark ladies e femmes fatales: l'altra ribellione femminile, Odradek, 2008, p. 108.
Voci correlate
Collegamenti esterni
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