Figlio di un orafo palermitano, fu avviato da giovane come apprendista nella bottega di Vito d'Anna. Trasferitosi nel 1743 a Messina, restaurò gli affreschi di Letterio Paladino nella chiesa di Santa Barbara.[1] Dopo le ricostruzioni avvenute col terremoto della Calabria meridionale del 1783 eseguì nuovi affreschi per il medesimo luogo di culto.[1] Numerose le commissioni per affreschi e dipinti su tavola, soprattutto nella parte orientale dell'isola.
1785, Ciclo, affreschi raffiguranti scene della vita dell'Apostolo nella volta a botte e la Sacra Famiglia, opere presenti nella chiesa di San Pietro di Agrigento.
1783 post, Ciclo, apparato decorativo, affreschi in sostituzione del preesistente ciclo di Michele Vecchio distrutto dal terremoto della Calabria meridionale del 1783, opere documentate nella chiesa del monastero della Concezione e dei Santi Carlo e Vincenzo Ferreri detto di «Santa Teresa ai Gentilmeni».
1802c., Ciclo, dipinti raffiguranti Battesimo di Gesù, Martirio di San Biagio, Battesimo di San Paolo, Santa Sofia, San Silvestro battezza Costantino, Anime Purganti, Conversione di San Paolo, la Beata Vergine degli Agonizzanti e l'Assunzione di Maria, opere presenti nella basilica di San Paolo.
XVIII secolo, Santissima Trinità e San Giovanni Evangelista raffigurato mentre tiene in mano il quarto vangelo (1777), San Luigi Gonzaga, San Filippo Neri (1779), dipinti su tela;
XVIII secolo, Ciclo, affreschi raffiguranti l'Apocalisse di San Giovanni Evangelista, i Quattro Evangelisti, ed Episodi biblici: Trionfo della Verità sull'Errore, Arcangelo San Michele che scaccia Lucifero, Adamo ed Eva tentati dal Demonio, Trionfo del Santissimo Sacramento, Cacciata di Eliodoro.
XVIII secolo, Ciclo, affreschi raffiguranti il Giudizio e Martirio di San Sebastiano e i Profeti dell'Antico Testamento, opere presenti nella chiesa di San Sebastiano.
Gaetano Bongiovanni, DaTancredi a Crestadoro: pittura del Settecento a Messina, in La pittura del Settecento a Reggio Calabria tra accademie e scuole, a cura di R. M. Cagliostro, M. Panarello, M. T. Sorrenti, Soveria Mannelli 2021, pp. 59-70.