Nacque a Barcellona il 21 marzo 1554, da Francisco, I marchese di Aitona (1532-1594), e dalla nobildonna Lucrecia Gralla y Hostalric, signora di Subirat e di Esponella († 1599), di cui era il primogenito di diciassette figli. Sposò la nobildonna Catalina de Moncada y Bou († 1617), figlia di Miguel, signore di Vilamarxant, da cui ebbe cinque figli.
Iniziò la sua carriera politico-diplomatica a Roma come ambasciatore del re Filippo II di Spagna per gli affari speciali presso la Santa Sede, per poi essere inviato in Sardegna, dove ricoprì la carica di viceré dal 1590 al 1595.[1] La forte personalità del Marchese di Aitona, esponente dell'aristocrazia catalano-aragonese, lo portò a governare l'isola con sufficienti garanzie e distanza dalle fazioni locali: egli, nel 1593, convocò i tre bracci del Parlamento sardo, militare, ecclesiastico e reale, assieme ai quali furono fatte diverse riforme.[1]
Dopo aver concluso il suo mandato in Sardegna, Moncada fece ritorno in Spagna, e tornò a servire come viceré in Aragona, in sostituzione del cardinale Ascanio Colonna, incarico che ricoprì dal 1605 al 1615.[1] Durante il suo vicereame ebbe luogo l'espulsione dei moriscos ordinata dal re Filippo III di Spagna nel 1610, che in Aragona costituivano una collettività di circa 64.000 individui, pari al 20% della popolazione totale, peraltro in aumento rispetto agli anni precedenti.[2]
Dal 1616, il Marchese di Aitona fu a Madrid, dove fu membro del Consejo de Estado.[1]
Gastón de Moncada y Gralla, II marchese di Aitona, dal suo matrimonio con la nobildonna Catalina de Moncada y Bou, ebbe i seguenti figli:
Francisco, III marchese di Aitona (1586-1635), che fu diplomatico, militare e scrittore, che dalla consorte Margarita de Castro y Alagón ebbe otto figli;
Miguel (1593-1615);
Pedro († 1621);
Lucrecia († 1608), che fu moglie di Pedro Jiménez de Urréa, signore di Almonésir;