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In 40 anni di carriera ha lavorato per la radio (BBC di Londra), per varie testate giornalistiche (Paese Sera, Giorni-Vie nuove, ABC), Lotta Continua e, dal 1986, alla Rai, soprattutto come inviato di guerra. È stato l'unico italiano testimone della strage di Derry del 1972 (il cosiddetto Bloody Sunday), che ebbe modo di documentare ampiamente.[1] Negli anni novanta si è occupato molto della ex Jugoslavia, rimproverando una visione unilaterale da parte dell'informazione ufficiale, da lui ritenuta antiserba e filocroata. Oltre che di politica estera si è occupato di ambiente: degni di nota i suoi servizi su Rai 3 - anche per la trasmissione Meteo3, condotta in alternanza con Liliano Frattini - in cui appariva accompagnato dal suo onnipresente cane, un bassotto di nome Nando.
Nel marzo 1999, in polemica per la guerra alla Jugoslavia, ha lasciato la tv di Stato ed è passato a Liberazione, il quotidiano di Rifondazione Comunista, partito per il quale nel 2001 si è candidato al Senato senza essere eletto. A Liberazione ha gestito una rubrica chiamata "Mondocane" (parola che in seguito sarà il titolo di un suo libro e di un suo programma televisivo) fino a quando non è stato allontanato dal quotidiano, nel maggio 2003, perché in dissidenza con la linea di partito relativamente ad alcune questioni internazionali (Iraq, Palestina, Cuba e Jugoslavia).[senza fonte]
Gestisce un blog in cui sovente dà spazio alle teorie del complotto.[2][3] Nell'aprile 2021 compare in un documentario pubblicato su YouTube, The Story of Giulio Regeni, dedicato alla morte di Regeni, in un intervento in cui dà credito alla teoria secondo cui il ricercatore italiano sarebbe stato un agente dei servizi segreti britannici.[4] In passato ha più volte espresso posizioni di aperto sostegno verso dittatori e presunti criminali di guerra quali Slobodan Milošević[senza fonte], Gheddafi, Saddam Hussein[senza fonte] e altri, quasi sempre indicando con toni complottisti la CIA come regista di ogni scenario nazionale ed internazionale.[5]