A distanza di quasi 40 anni dalla prima pubblicazione del manga originale, la casa editrice RW Edizioni sotto l'etichetta Goen ha deciso di dare alle stampe l'opera integrale in italiano nella collana Dansei Collection con pubblicazione aperiodica a partire dal 20 dicembre 2014[1]. Dal manga è stato tratto un anime, intitolato Forza Sugar, che ripercorre gli avvenimenti dei primi 13 volumi.
Trama
Il piccolo Sugar (Genki Horiguchi nella versione originale), 5 anni e orfano della mamma (morta di parto), vive con il papà Peter "Pugno d'acciaio" Pepper (in originale Hideki "Shark" Horiguchi), ex-pugile professionista dal palmarès discreto ma non eccelso fra i pesi leggeri, ritiratosi alla nascita di Sugar. La loro non è certo una vita di agi e ricchezze, ma rimane pur sempre dignitosa e segnata da un affetto profondo.
Dopo una lunga assenza dalla scena della boxe, Peter "Pugno d'acciaio" Pepper decide di tornare a combattere tra i professionisti fra pesi piuma, scendendo così di ben due categorie di peso. Nonostante sia debilitato dall'inedia dovuta a una dieta ferrea condotta per rientrare nei limiti di peso della categoria e da condizioni di vita non certo ideali, riesce a vincere i primi due incontri.
Confortato dai primi successi, Pepper decide di sfidare la stella emergente della boxe giapponese Kenny Seki (Kenji Seki in originale). L'incontro, combattuto stoicamente da Pepper, lo vede però duramente sconfitto al terzo round per KO, tanto da costringerlo a un urgente ricovero in ospedale per via dei pesanti colpi incassati soprattutto alla testa. Avendo però promesso a Sugar che lo avrebbe portato in ogni caso al luna park alla fine dell'incontro, Pepper abbandona il letto d'ospedale nonostante il fisico pesantemente debilitato e le condizioni critiche. Muore così in maniera davvero drammatica, seduto sulla panchina del parco, accanto al figlio che lo crede semplicemente addormentato.
In ospedale Kenji Seki chiede perdono al piccolo Sugar per quanto fatto a lui e a suo padre: dopo un iniziale momento di rabbia, Sugar non solo decide di concederglielo, riconoscendo a Seki il merito di aver battuto il padre in un match che lui stesso definisce leale, ma arriva perfino a chiedere a Seki di diventare campione del mondo per onorare il sogno di Pepper. Promessa che di lì a poco Kenji Seki manterrà, laureandosi campione mondiale indiscusso della categoria. Quanto a Sugar, da quel momento e nonostante l'ancor tenera età, decide che il suo unico scopo nella sua carriera di pugile (a cui si è già avviato per seguire le orme del padre) sarà quello di coronare il sogno del genitore scomparso e diventare campione del mondo.
Essendo rimasto orfano, Sugar va a vivere a casa dei facoltosi nonni materni, i signori Tanuma, dove cresce circondato dall'affetto premuroso dell'anziana coppia. I coniugi Tanuma cercano vanamente di dissuaderlo dal seguire le orme del padre da loro mai accettato, essendo stati fin da subito contrari a concedergli in sposa la loro unica figlia, e della cui morte lo ritengono responsabile per via dell'esistenza disagiata da lui offertale e della sua ondivaga carriera da pugile. Sugar è così costretto ad allenarsi di nascosto, lontano dalla vista dei nonni. Intanto frequenta con profitto la scuola e si dimostra uno studente modello.
Indossando i guantoni che furono di suo padre prosegue così gli esercizi, prima da solo, poi sotto la guida attenta del signor Mishima. Mishima è un'ex promessa della boxe giapponese alla cui carriera ha posto fine una durissima sconfitta incassata per mano di Kenji Seki. Una volta appesi definitivamente i guantoni al chiodo, Mishima diventa dapprima guardia personale di un capo della yakuza (sulle sue spalle ha un enorme tatuaggio a testimoniarlo e che al tempo stesso gli impedisce di risalire sul ring) per poi finire in una piccola palestra di periferia a tracannare alcol per quasi tutto il giorno.
A far conoscere i due è stata la maestra di Sugar, la signorina Ashika (Yuko Ashikawa nella versione giapponese), un tempo fidanzata proprio di Mishima (da lei ancora segretamente amato senza venire però, almeno apertamente, contraccambiata) e ancor prima di Kenji Seki (ragion per cui Seki si accanirà ferocemente sul ring contro Mishima nell'incontro che porrà fine alla carriera pugilistica di quest'ultimo), e alla quale Sugar si affeziona in maniera particolare. Dopo aver finalmente iniziato a riaffacciarsi alla vita allenando Sugar, il signor Mishima viene arrestato e condannato a scontare una pena in carcere. Uscito dopo alcuni anni, morirà di tisi nel giro di pochi mesi, ma non prima di aver preparato Sugar alla carriera di boxeur professionista.
Sugar quindi, si trasferirà a Tokyo, al fine di mantenere la promessa fatta sulla tomba del padre di entrare nel mondo del pugilato professionistico. La serie animata non traspone fino alla fine il manga da cui è tratto (per l'esattezza, copre solo 1/3 dell'opera a cui si ispira) per cui il finale rimane in sospeso.
Nel finale del manga appunto, Sugar riesce a diventare un pugile professionista e combatte per il titolo mondiale. L'ultimo stoico incontro è proprio quello con Kenny Seki, l'uomo che ha ucciso suo padre.
In Italia la serie è stata pubblicata in 31 volumi da RW Edizioni sotto l'etichetta Goen nella collana Dansei Collection dal 20 dicembre 2014 al 16 dicembre 2022 con cadenza aperiodica[1].
Un adattamento anime diretto da Rintarō e prodotto da Toei Animation, è andato in onda in Giappone dal 16 luglio 1980 al 1º aprile 1981 su Fuji Television per un totale di trentacinque episodi. Le sigle d'apertura e chiusura sono rispettivamente Kaze ni nare e Masshiro na Ringu e, entrambe cantate da Kin'ya Hori. La trasposizione animata ricopre gli avvenimenti dei primi 13 volumi del manga.
In Italia la serie venne trasmessa per la prima volta nel 1983 su Euro TV e altre televisioni locali. La sigla italiana è Forza Sugar!, cantata dai Rocking Horse. Esiste inoltre un'ulteriore sigla realizzata da I Cavalieri del Re che venne scartata a favore di quella dei Rocking Horse, poi utilizzata in seguito come sigla di Ugo il re del judo. A causa di un errore di attribuzione del distributore italiano, parecchie repliche della seconda serie di Rocky Joe sono andate in onda con la sigla iniziale di Forza Sugar.
Doppiaggio
L'edizione italiana è stata curata dalla Play World Film. Il doppiaggio è stato eseguito presso la C.R.C. di Roma sotto la direzione di Giovanni Brusatori.