Rimasto inutilizzato sin dagli anni Novanta, il complesso è stato poi gravemente danneggiato dal terremoto dell'Aquila del 2009 che ha colpito soprattutto le due palazzine, successivamente demolite. L'intera area è stata poi inglobata in un progetto di recupero che ha interessato gli argini del fiume Aterno, la cinta muraria ed il complesso dell'ex mattatoio destinato a diventare sede museale, all'interno del programma Mumex per la valorizzazione dei poli museali nel Mezzogiorno d'Italia[1][3]. In quest'occasione, il complesso è stato donato in comodato d'uso gratuito dal Comune dell'Aquila — che ne è il proprietario — al Ministero per i beni e le attività culturali[2].
I lavori di ricostruzione del fabbricato sono iniziati nel 2012 e si sono conclusi, con qualche ritardo, tre anni dopo per un costo superiore ai 5 milioni di euro[3]. Il 19 dicembre 2015 la struttura è stata aperta al pubblico alla presenza del ministro Dario Franceschini[4].
Occupa una superficie di oltre 4.000 m², di cui circa la metà recuperati e accessibili al pubblico, ed è formato da un edificio principale (sede della collezione del museo nazionale d'Abruzzo) e da un nuovo fabbricato, ulteriormente suddiviso in due blocchi a livelli sfalsati, al cui interno trovano posto le strutture accessorie al museo, una sezione uffici ed una sala congressi da 96 posti[6]. Il padiglione principale si articola su 6 sale all'interno di 5 aree espositive[2].