Per ebanisteria s'intende l'arte di progettare e produrre manufatti in legno come mobili, statue, quadri ed altri elementi d'arredo attraverso l'uso di tecniche di lavorazione artistica del legno, tra cui l'intarsio e l'intaglio.
La composizione può contenere decorazioni, mosaici, sculture o disegni veri e propri, creati utilizzando varie essenze lignee più o meno pregiate, oltre ad altri materiali, ad esempio l'ottone o l'avorio.
Storia
La figura dell'ebanista si delinea nel Rinascimento, quando i mobili, che fino ad allora avevano avuto una linea semplice ed essenziale, cominciano a seguire i dettami del nuovo stile e ad incorporare sculture in legno e pannelli intarsiati e impiallacciati. Per la realizzazione di questi manufatti è necessario che il falegname si trasformi in ebanista, ovvero che da artigiano diventi artista.
Nel corso dei secoli questa arte si è andata affinando, e con il barocco, ma soprattutto con il rococò, si giunse ad applicazioni di inserti in metallo e pietre dure. Questo rese i mobili vere opere d'arte tuttora ricercate dai collezionisti per la loro bellezza.
Spesso le composizioni ebanistiche costituiscono il disegno principale di un mobile, come accadeva per le opere di Piffetti (forse il maggior ebanista italiano) e di Maggiolini, artigiano mobiliere ritenuto uno dei più grandi ebanisti neoclassici. Egli utilizzava 86 tipi di legni differenti, tra i quali mogano, ebano, acero, agrifoglio, ulivo, bosso, biancospino, ecc.; manteneva inoltre i colori naturali dei legni, ad eccezione di rare occasioni in cui si serviva di coloranti a base di silicati per ottenere colori che in natura non esistono, come blu e celeste.
Note
^"Le Muse", De Agostini, Novara, 1965, Vol.IV, pag.296
^G. Ferraris, A. González-Palacios, R. Valeriani, Pietro Piffetti: e gli ebanisti a Torino 1670-1838, Torino, Allemandi, 1992; R. Antonetto, Il mobile piemontese del Settecento, Torino, Allemandi, 2010, 2 voll.
Bibliografia sull'ebanisteria italiana
Alvar González-Palacios, Il Gusto dei principi: arte di corte del XVII e del XVIII secolo, Milano, Longanesi, 1993
Enrico Colle, Il mobile barocco in Italia: arredi e decorazioni d'interni dal 1600 al 1738, Milano, Electa, 2000
Enrico Colle, Il mobile rococò in Italia: arredi e decorazioni d'interni dal 1738 al 1775, Milano, Electa, 2003
Enrico Colle, Il mobile neoclassico in Italia: arredi e decorazioni d'interni dal 1775 al 1800, Milano, Electa, 2005
Enrico Colle, Il mobile Impero in Italia. Arredi e decorazioni d'interni dal 1800 al 1843, Milano, Electa, 1998
Enrico Colle, Il mobile dell'Ottocento in Italia: arredi e decorazioni d'interni dal 1815 al 1900, Milano, Electa, 2007
Giuseppe Ferraris, Alvar González-Palacios, Roberto Valeriani, Pietro Piffetti: e gli ebanisti a Torino 1670-1838, Torino, Allemandi, 1992
Roberto Antonetto, Minusieri ed ebanisti del Piemonte: storia e immagini del mobile piemontese, 1636-1844, Torino, D. Piazza, 1985
Roberto Antonetto, Il mobile piemontese nel Settecento, Torino, Allemandi, 2010, 2 voll.
Bibliografia sull'ebanisteria francese
Pierre Verlet, Les Ébénistes du XVIII Siècle Français, 1963
Pierre Verlet, Penelope Hunter-Stiebel, French Furniture of the Eighteenth Century, 1991
G. Janneau, Les ateliers parisiens d'ébénistes et de menuisiers aux XVIIe et XVIIIe siècles, 1975
Alexandre Pradère, French Furniture Makers: The Art of the Ébéniste from Louis XIV to the Revolution, 1990