Earl Alfred Boyea, Jr. è nato a Pontiac, nel Michigan, il 10 aprile 1951 ed è il maggiore dei dieci figli di Earl e Helen Boyea. È cresciuto a Waterford.[1][2]
Il 20 maggio 1978 è stato ordinato presbitero per l'arcidiocesi di Detroit da monsignor Joseph Leopold Imesch, vescovo ausiliare di Detroit. In seguito è stato vicario parrocchiale della parrocchia di San Michele a Monroe; vicario parrocchiale della parrocchia di San Timoteo a Trenton dal 1980 al 1984; amministratore pro-tempore della parrocchia di Santa Cristina a Detroit nel 1986; docente di storia della Chiesa e di Sacra Scrittura presso la facoltà del seminario "Sacro Cuore" di Detroit dal 1987 al 2000; decano degli studi dal 1990 al 2000 e rettore-presidente del Pontificio Collegio Josephinum a Columbus dal 2000 al 2002. Durante il suo servizio come docente e rettore ha continuato a esercitare il ministero pastorale come collaboratore festivo nelle parrocchie di San Giuseppe a Lake Orion dal 1987 al 1988, della Sacra Famiglia a Novi dal 1988 al 1990; del Sacro Cuore ad Auburn Hills dal 1990 al 1999 e di Santa Maria a German Village dal 2001 al 2002 e come cappellano di Camp Santa Maria, un campo estivo per ragazzi, a Gaylord dal 1989.[1][2]
Autore prolifico, è stato anche nominato editore del rapporto di studio individuale della North Central Association nel 1994; del Rapporto di studio individuale della Conferenza cattolica degli Stati Uniti nel 1995; del rapporto di studio individuale dell'Associazione delle scuole teologiche nel 1996 e del rapporto di visita al seminario della Conferenza nazionale dei vescovi cattolici nel 1998.[1][2]
In seno alla Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti è membro del comitato per il clero, la vita consacrata e le vocazioni. In precedenza è stato membro del comitato per i confini delle diocesi e delle province, del comitato per la formazione sacerdotale e del comitato per la selezione dei vescovi.[2]
Attualmente moderatore episcopale dell'Associazione delle vergini consacrate degli Stati Uniti e fa parte del consiglio di amministrazione della Conferenza cattolica del Michigan.[1]
È anche membro della Catholic Biblical Association, della Fellowship of Catholic Scholars e dell'American Catholic Historical Association.[1]
Partito:[5] al primo[6] inquartato d'azzurro e d'argento, alle lance in decusse dell'uno nell'altro attraversanti, alla croce ancorata dell'uno nell'altro attraversante sul tutto; al secondo[7] inquartato alzato e addestrato d'oro e d'argento, alla croce di nero attraversante; nel IV quarto alla banda alzata ondata trinciata ondata d'azzurro e di rosso.
Ornamenti esteriori da vescovo.
Motto: "In manus tua" che significa "Nelle tue mani".[8]
^Secondo la tradizione araldica ecclesiastica dei paesi anglosassoni, lo stemma del vescovo è impalato con quello della diocesi a simboleggiare la relazione tra l'uomo e l'ufficio che ricopre. Lo stemma è opera di Paul J. Sullivan, un diacono della diocesi di Providence.
^Stemma della diocesi di Lansing. La croce ancorata è tratta dallo stemma della famiglia Ingham. La città di Lansing si trova infatti nella contea di Ingham. Le lance ricordano il nome della città, che inoltre si trova all'incrocio dei fiumi Grand e Red Cedar. L'azzurro e l'argento sono i colori araldici della Beata Vergine Maria, patrona della diocesi e titolare della cattedrale. Lo stemma è stato ideato nel 1937 da Chaignon LaRose.
^Parte personale. La croce in posizione decentrata ricorda lo stemma di papa Giovanni Paolo II, per il quale il vescovo nutre grande rispetto e ammirazione. La croce nera è presente nello stemma dell'arcidiocesi di Detroit. L'inquartato oro e argento è presente nello stemma del Pontificio Collegio Josephinum. L'oro e l'argento sono anche i colori della bandiera della Santa Sede. L'oro ricorda anche i colori dello stemma dell'arcidiocesi di Detroit. Dalla croce scorrono due bande ondate, a ricordare la lunga collaborazione del vescovo con il seminario "Sacro Cuore" di Detroit. La Scrittura riporta che quando il soldato trafisse il costato di Cristo con la lancia "subito ne uscì sangue e acqua" ( Gv 19,34, su laparola.net.). Cristo ha versato per noi l'acqua viva della salvezza che è stata mescolata con il sangue della nostra redenzione. Questa figura rappresenta la vita sacramentale della Chiesa. Ogni diacono, sacerdote e vescovo si dedica al servizio del popolo santo di Dio mediante la celebrazione fedele di questa vita sacramentale e il vescovo è particolarmente responsabile di questa vita sacramentale.
^Tratto da Lc 23,46, su laparola.net. che recita: "Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito", le ultime parole pronunciate da Gesù in croce. "Nelle tue mani" esprime la convinzione che tutti i cristiani debbano affidare ripetutamente la propria vita nelle mani del loro amorevole Padre.